Questo luogo è stato costruito davvero per gioco, in un pomeriggio delle superiori, quando l’unico svago dallo studio era scorrere incantata le pagine dei primi food blog, molti dei quali hanno avuto ed hanno tutt’ora grande successo e che io ormai neanche seguo più. Ed è nato per essere principamente un diario, perché io mica sapevo cucinare. Anzi, mi stavo appena riappacificando col cibo dopo un periodo in cui l’avevo considerato un nemico e me ne ero ingiustamente privata. Ma neanche sapevo fotografare, avevo una misera compatta e le prime foto erano tutte buie e sfocate. Avevo però bisogno di scrivere, di tirare fuori, perchè a voce le emozioni mi hanno sempre mangiato viva (e lo fanno tutt’ora, accidenti!). Accanto alla semplice ricetta – o tentativo di- non sono mai riuscita a non includere un po’ della mia quotidianità, di tutte quelle piccole scoperte che piano piano, facendomi sempre un po’ più coraggiosa, mi hanno portato ad aprirmi ad un mondo da cui mi sono tenuta lontana per molto tempo, reputandomi inadatta e fuori luogo.
Ma poi si scopre che non c’è un luogo giusto per tutti, che ognuno deve trovare quello in cui si sente a suo agio, ed è di questo che io sono alla costante ricerca. Del mio posto felice, e delle persone con cui condividerlo, quelle con cui non devi far finta di essere come non sei.
Ho continuato ad inciampare, perchè -anche se inconsciamente, forse- sono andata avanti a pensare per troppo tempo che l’immagine corporea in un modo o nell’altro contribuisse alla possibilità di successo o meno di questa ricerca. Ho sperimentato negli anni le più disparate diete, ho sposato diverse filosofie alimentari, un po’ per etica (e non mi pento, intendiamoci, perchè era ciò che in quel momento sentivo giusto fare), un po’ per un’attenzione ossessiva a tutto ciò che era considerato salutare e un’esclusione di ciò che avevo paura non fosse tale. A fasi alterne ho tolto grassi, i carboidrati, il glutine e lo zucchero pensando che togliere fosse la chiave per star bene finché non ho capito che stavo sbagliando tutto: dovevo aggiungere.
Aggiungere esperienze, odori, colori, posti, persone, risate, abbracci. E questo non potevo farlo se continuavo a preoccuparmi di cosa e di quanto avrei mangiato, di quanto sarebbero state unte le pietanze, di quanti passi avrei dovuto fare per sentirmi meno in colpa. Quello col cibo è sempre stato un rapporto molto bivalente, da una parte la mia curiosità di provare, di ricercare, la mia golosità. Dall’altra il tentativo di contrastare queste forze perchè ingrassare non va bene, nessuno ti fa i complimenti se hai preso qualche chilo, una ragazza non deve mangiare troppo o con gusto, e tutti gli altri luoghi comuni.
È successo che a un certo punto ho cominciato ad essere stanca di oppormi, e ho deciso di abbandonarmi al mio grande amore. Di assecondare la mia natura e di nutrirla. Leggendo, studiando, assaggiando, viaggiando alla ricerca di nuovi sapori. Non rimpiango i miei trascorsi, che mi hanno avvicinato a un’alimentazione sana e naturale con prevalenza di ingredienti freschi e biologici molto presto, che mi hanno permesso di conoscere tanti ingredienti “strani” che ancora in pochi (soprattutto in Italia) utilizzavano. Facevo dolci crudisti e crackers di semi essiccati già nel 2013 e mangiavo açai na tigela l’anno dopo.
Non li rimpiango perchè è rimasta, e si è consolidata, l’attenzione per gli alimenti poco processati, per una cucina semplice e genuina, per i prodotti da agricoltura e allevamento biologico, meglio se del territorio e provenienti da piccoli produttori. Perchè ho imparato presto cosa significassero rispetto per l’ambiente e sostenibilità, temi che mi stanno a cuore e cerco di appoggiare con le parole e con i fatti.
Ma ho imparato a trovare il giusto equilibrio tra scelte e voglie, filosofia di vita e parte più passionale.
E così parlo delle cose che mi piacciono e di quelle che mi piacciono meno, di cosa mangio durante i miei viaggi, di ristoranti, a volte anche di prodotti di skincare e make-up, rigorosamente eco-bio e cruelty free, e infine anche di serie tv e canzoni, forse con un po’ troppo entusiasmo, ma ho capito che alla fine quello è l’ingrediente che rende tutto più buono.
Nocciolina 🖤