Quando preparo qualche dolcino per me la mia attenzione è puntualmente attirata da preparazioni che abbiano qualcosa di insolito, da un ingrediente, a una combinazione, al quadro d’insieme, solitamente quindi qualcosa che non abbia mai fatto parte dei miei ricordi d’infanzia o della mia tradizione familiare (pressochè inesistente). Raramente anche della tradizione italiana, in realtà, visto che prediligo ricette dalle suggestioni anglosassoni. Ovviamente non parlo dei dolci pieni di creme e panne montate, smarties o pretzel (questa poi non credo la capirò mai), ma quelli nati oltreoceano (o oltremanica) dallo stampo “alternativo” come quelli che sostituiscono questo o quell’ingrediente con le cose più improbabili, a partire dalla banana, ormai in grande uso anche qui, fino ad arrivare alla patata dolce, ai fagioli e chi più ne ha più ne metta.
Prediligo poi quelli cotti a forno rispetto a quelli al cucchiaio, e privi, appunto, di eccessive farciture. La nostra pasticceria tradizionale, ricca di millefoglie, fedore, meringate, pasticcini pannosi non viene infatti particolarmente incontro ai miei gusti. Ma quando si tratta di preparare un dolce per qualcun altro invece mi piace sperimentare la riproduzione di un dolce classico in versione senza, per dimostrare che anche alleggerendo non si deve affatto rinunciare a qualcosa di goloso.
Alleggerendo per modo di dire, perchè questa che ho fatto per il compleanno di mio nonno non è poi così tanto “senza”. Dovendola servire a palati abituati alle versioni extra dolci e burrose delle pasticcerie non ho voluto lesinare e ho voluto farla con tutti i sacri crismi.
Ha glutine, un bel po’ di zucchero, un bel po’ di olio. Più che “togliere” stavolta ho semplicemente sostituito. Ma il sorriso soddisfatto del nonno mentre la mangiava e il suo: “quando me la rifai?!” sono stati la conferma che avevo fatto la scelta giusta:)
Per me è ovviamente risultata troppo dolce, quindi tra parentesi ho aggiunto le variazioni che farei per renderla piacevole anche a chi come me ormai non è più abituato a tanta stucchevolezza. Le variazioni riguardano solo la quantità di zucchero, inutile dire che poi io per me cambierei farine, dolcificante, cioccolato..:D
- cioccolato fondente 50%*: 200 g
- pasta di nocciole*: 35 g
- zucchero di canna chiaro: 120 g (100 g per una versione meno dolce, oppure utilizzare un cioccolato con più alta percentuale di cacao)
- latte di soia al naturale: 300 g
- tofu silk: 120 g
- farina 0 bio: 60 g
- farina 0 biologica: 200 g
- farina integrale biologica: 200 g
- zucchero di canna chiaro bio: 200 g (180 g per una versione meno dolce)
- lievito in polvere: 1 cucchiaino
- burro vegetale**
- acqua: circa 50 ml
- Per la base prima cosa si prepara l'emulsione di latte e olio, montando come se si facesse una maionese molto soda. Utilizzo in pratica il suggerimento di Azabel che vuole che si sostituisca la quantità di burro col 20% di latte e l'80% di olio, e mi fermo quando vedo che l'emulsione è ben compatta (io ho lasciato un po' di olio da parte). Riponetelo in una vaschetta e lasciatelo rassodare ulteriormente in frigo per qualche ora prima dell'utilizzo.
- Mischiate insieme le due farine con il lievito e lo zucchero e mettete il burro a pezzettini, sabbiando come una classica frolla. Aggiungete acqua qb per ottenere un panetto liscio e morbido ma non appiccicoso. Fate una palla e fate riposare in frigo almeno un'ora.
- Fate nel frattempo sciogliere anche il cioccolato tritato a bagnomaria. Portate il latte a ebollizione quindi versate il latte tenuto da parte con la farina, il tofu silk frullato e il cioccolato sciolto. Mescolate finchè il composto non è rassodato e spengete il fuoco. Unite la pasta di nocciole e mettere da parte.
- Riprendete la frolla e dividete in due parti, una leggermente più grande dell'altra.
- Stendete quella un po' più grande sul fondo di una tortiera da 26 cm e bucherellate. Riempite con la crema al cioccolato, stendete anche l'altra metà a cerchio e coprire la crema, sigillando bene i bordi. Reimpastare i ritagli avanzati e formare dei biscottini per decorare la superficie della torta. Infornare a 180° per 30-40 minuti, facendo attenzione che i bordi non scuriscano troppo.
- I
- *per la farcia potete in alternativa usare metà cioccolato fondente e metà cioccolato gianduia. Non sono riuscita a trovarne uno senza latte quindi sono ricorsa alla pasta di nocciole.
- latte di soia al naturale: 40 g
- olio di semi di arachide/mais: circa 160 g
- oppure 200 g del vostro burro vegetale preferito
occhio sulle espressioni says
http://i.imgur.com/bmyBQBE.jpg
Francesca says
ohmariaaaaaaaaaaaaaaaa…è stupenda, Lucry. E, ti dirò di più, io la mangerei anche così 😉 Un bacio, bella
Manuela Menini says
Bellissima…friabile fuori e cremosa-cioccolatosa dentro…deve essere una bomba e il nonno è davvero fortunato <3 Adorabili le stelline :-)
Bacino
elenuccia says
Bello quando ti chiedono di rifare una ricetta, per me è la massima soddisfazione che possa ricevere. Mi raccomando devi assolutamente rifarla al nonno, sono sicura che ne sarà felicissimo, perchè anche una torta è un segno di amore. E tu hai pensato a lui nel farla.
Mila says
Davvero bella!!!!
Verde Vergara says
io ammetto che son rimasta colpita dalle foto, un po' old-fashioned come anche la pie italiana che hai fatto per il nonnino(beato lui). Tutto accattivante:dalle immagini,alla lista ingredienti alla descrizione-preambolo che molto rispecchia anche me con un'unica grande differenza che io adoro la pannosità!
E va bene,vorrà dire che dovremo rifarla sta torta… bisogna pur vedere se dietro alla apparenza c'è pure sostanza..anche se qui ce n'è ben tanta!
consuelo tognetti says
In effetti è un (tanto) zuccherosa x i tuoi (miei) canoni ma l'effetto d'insieme è davvero spettacolare e, se ha avuto l'approvazione del nonno, non può che essere anche strepitosa 🙂 Bravissima, ad averle di nipotine come te ^_^
Peanut says
Grazie Fra <3 <3
Peanut says
Eh sì, era proprio una bomba anche di calorie!:D
Grazie Manu, un bacino
Peanut says
Gliela rifarò, e proverò anche a togliergli un po' di zucchero, che anche a lui non è che faccia poi così bene!;P
Peanut says
Grazie Mila!:)
Peanut says
Ma pensa, la foto l'ho fatta tre secondi prima di servirla in tutta furia per non far attendere gli ospiti!:D Come sempre zero programmazione.
Tu panna e io cioccolato, ecco perchè ci sposiamo così bene insieme <3
Peanut says
Grazie Zia, ora che l'ho provata in versione CON tutto, non mi resta che depauperarla fino a far restare solo il cioccolato! muahaha
Peanut says
Ah quella non sono io di sicuro!:D
MARI Z. says
che bontà! cioccolatosa al punto giusto dentro un guscio friabile di pasta!
le stelline…un capolavoro!
fortunato il tuo nonnino! 😉
occhio sulle espressioni says
Ma tu sei LUI!
Alice Grandi says
Che meraviglia!!! Proprio io che sono sempre alla ricerca di ricette nuove, soprattutto dolci, non conoscevo la torta del nonno! Meno male che ci sei tu (e lo stesso penserà il nonno di te) <3
Francesca P. says
La mia anima vintage quando ha letto “torta del nonno” ha pensato alla Coppa del nonno (al gelato al caffè) e ha avuto un mancamento nostalgico! Ma roba di un attimo, mi sono subito ripresa guardando lo spessore della farcitura, che mi ha risollevato come una leccatina di Ulisse e “distratto” dal contare quanti anni siano passati da quel ricordo… 🙂 Qui poi trovo la pasta di nocciole e soprattutto tante stelle… puoi abbassare tutte le dosi che vuoi, ma non la loro! Devono esserci e brillare, eh! La dolcezza dai desideri non va tolta, ma anzi va conservata e aumentata…
Mimma e Marta says
carissima Lucrezia, come non essere d'accordo con te! sin da piccola sono sempre stata piuttosto difficile con i dolci: ero la bimba che alle feste non toccava mai la torta (e, ad essere sinceri, qualora la cena fosse a base di rosticceria potremmo dire direttamente cibo…), quella che disdegnava totalmente dolci a base di panna o, ancor peggio, quelli farciti di ricotta della tradizione siciliana (ma quanto sono dolci???) e, ancora, quella che a stento assaggiava le torte della sua mamma fuorché si trattasse di alcuni in particolare – vedi i biscotti al cioccolato e arancia del natale.. -. Con l'adolescenza i miei gusti si sono fatti un po' meno pretenziosi e il mio palato si è abbandonato a sapori più decadenti, pur mantenendo sempre un perenne distacco da dolci alla panna e farciti di ricotta. Da un paio d'anni a questa parte, però, il mio “sweet tooth” si è attenuato al livello tale di non desiderare più dolci e, addirittura, di trovarli tutti eccessivamente zuccherini. Però, come te, ho le tue eccezioni, e se non ho sempre voglia di un dolce, le volte in cui mi capita si tratta sempre di dolci ben distanti dal gusto comune ma verso altri che la gente definirebbe “strani” – so che mi capisci!
Devo dire che in casa (e mi riferisco soprattutto all'uomo di casa!), sebbene i gusti “classici” piacciano sempre ma puntualmente quando si tratta di preparare un dolce questo sia sempre consono ai miei “parametri”, questi dolci alternativi sono sempre ben accetti, tanto quanto potrebbe esserlo uno meno particolare se non addirittura di più!
Però ecco, che si tratti di un dolce “strano” o di uno canonico (purché abbia tante stelline – e cioccolato!! – come la tua torta), credo che non ci sia niente di più soddisfacente del vedere un sorriso stampato sul volto di chi amiamo e la certezza di sapere che qualcosa fatto dalle nostre mani sia stata più che apprezzata!
ti abbraccio forte nocciolina 🙂
Peanut says
Sì insomma dai, quello intendevo! Io non voglio mai dirlo:D
Peanut says
Ma grazie Mari cara! <3
occhio sulle espressioni says
Ah, già! Non lo dici mai!
Peanut says
In effetti credo sia Toscana come ricetta! Mi fa piacere in ogni caso averla divulgata! 🙂
Grazie Alice, un bacione!
Peanut says
Siamo proprio anime antiche noi! Beh, anche la torta del nonno ha sicuramente la sua storia:)
I desideri sono dolci, ma la realtà è più amara. Per questo ogni tanto vanno aumentate le dosi di zucchero!
Peanut says
Oh no io lo “sweet tooth” ce l'ho eccome, soprattutto in certi periodi.. a volte approfitto della colazione mattutina per mangiare quella fetta di torta che altrimenti non mangerei, aspetto la merenda per poter tuffare quel biscottino nel tè..ma spesso e volentieri la mia amata cioccolata basta e avanza. Del resto, ti do ragione, tutto mi stanca dopo poco (vorrei arrivare a questo traguardo anche col cioccolato ma sfortunatamente ancora non ci sono arrivata:D).
In ogni caso contenta di aver reso contento il nonno (e anche tutti gli altri che l'hanno mangiata!)
Un abbraccio a te <3
Rosita Vargas says
Esta tarta es una maravilla muy rica me encanta,en casa tengo 3 veganos la haré pronto,abrazos