Ah Londra! Quanto mi era mancata! Chissà se qualcuno ricorda ancora il post che scrissi la prima volta che la visitai, ormai ben 7 anni fa. Allora era tutto diverso. Io ero ancora uno scricciolo uscito da poco dai dca, non avevo ancora alcuna cultura del cibo e stavo recuperando spensieratamente tutto ciò di cui mi ero privata mangiando cupcakes e chili cheese fries ogni giorno. Quella spensieratezza che, fortunatamente, si è tramutata in consapevolezza ma che ha anche finito per essere soppiantata quasi completamente da altri circoli eccessivamente virtuosi in cui sono incappata nuovamente nel corso degli anni successivi.
Cibo a parte, la città mi aveva fatta innamorare a prima vista, e nonostante quelle che ho visitato durante questo tempo che mi ha separato dal rivederla, non ne ho più trovata nessuna che mi abbia fatto battere il cuore allo stesso modo. Non sono neanche cose che si possono spiegare: questione di feeling, di chimica, di vibrazioni, di battiti. Non è forse così che si riassume un innamoramento?
Londra è l’unica città in cui potrei mai sopportare, o almeno provarci, un tempo che fa gli schiribizzi, che cambia venti volte nel corso di una giornata -ma che il più delle volte finisce comunque sempre a piovere- il vedere poco il sole, il dovermi vestire a strati (cosa che detesto perchè abbinare più cose mi richiede troppo impegno). Non so se resisterei ma sì, se avessi la possibilità e dovessi scegliere una città ORA, sceglierei lei.
E magari, assieme alla mia splendida compagna di viaggio, con la quale ho messo in comune ben più di una vacanza, con la quale ho condiviso e condivido ogni giorno ricerche, idee, passioni, sogni e progetti.
Certo, il destino ha cercato di metterci i bastoni fra le ruote, cominciando col farmi rimanere sul treno quando avrei dovuto scendere, portarmi fino alla stazione successiva (e capite bene che la distanza tra una fermata e l’altra quando sei su un freccia, non è proprio di un paio di km…) e dover tornare indietro per… sì, perdere il volo. Ebbene, credevo che fosse qualcosa che succedeva solo nei film e invece quando si tratta di me medesima, tutto è possibile (a parte le cose fighe che succedono nei film, ovviamente). Dopo aver rifatto il biglietto -e averlo pagato a peso d’oro- e fatto uno scalo intermedio siamo arrivate a destinazione stanche mazzate con quelle sette ore di ritardo e sette ore tristemente perse per goderci la città e il cibo.
Già perchè non si può dire che il cibo non abbia giocato un ruolo secondario nella nostra permanenza nella City. Maniache entrambe del cibo bio e healthy, delle novità in campo alimentare, ma soprattutto, condividendo la stessa malattia per il cercare posticini nel nostro stile in cui andare a mangiare, non dico che sceglievamo cosa andare a vedere in base a dove volevamo andare a mangiare ma ecco può darsi che un pochino fosse proprio così. Niente è stato lasciato al caso e tutto è stato sapientemente organizzato in modo da non lasciare fuori neanche un posticino della lista. Quando si hanno tre soli giorni, un minimo di tabella di marcia ci vuole, e in effetti, penso che questo sia stato l’unico caso in cui sono riuscita a rispettare dei piani, ahh cosa non si fa per provare tutti i ristorantini organic possibili!
Oltre al cibo sano e sostenibile un’altra cosa che accomuna me e Marta -e che durante i nostri giorni insieme, per colpa sua è decisamente accresciuta- è l’interesse e la predilezione per prodotti per la cura della persona (skincare, make up e via dicendo) naturali ed eco-friendly. In parole spicciole per chi conosce la città, o ci trovavate da Whole Foods o da Space NK, per intendersi!
Abbiamo condiviso le nostre tappe su Instagram – dove ho creato una cartellina in evidenza apposita per radunarle- ma mi sembrava doveroso raccogliere i nostri posti preferiti per mangiare e per fare shopping anche qui, in modo da poterci spendere qualche parolina in più.
FOOD & FOOD SHOPPING
Abbiamo fatto sempre 3 pasti: colazione, pranzo e cena. Le nostre speranze di fare un brunch e andare avanti fino a sera sono andate miseramente in fumo dopo aver visto che mangiando verso le 11 a metà giornata avevamo di nuovo fame, quindi ripiegavamo su qualcosa di veloce per “pranzo” -che poteva essere anche alle 15/16 per poi andare a cena verso le 21, prima di rincasare.
I luoghi elencati sono in ordine cronologico.
1. Granger & Co.
Granger & co. è stato il locale che abbiamo provato la no sera prima mattina per il bunch. Risiedendo a pochi passi di Portobello Road abbiamo avuto la fortuna di avere molti posticini healthy davvero accessibili tra cui questo, aperto da mattina fino a sera e quindi con tre menù diversi per colazione, pranzo e cena. Le opzioni brunch virano molto più sul salato (e in effetti quella mattina penso di essere stata una delle poche ad avere nel piatto qualcosa di dolce), ma per chi non riesce a cominciare la giornata con kale e salmone, tra le proposte c’erano queste sofficissime hotcakes con la ricotta nell’impasto (!! potevo lasciarmele scappare??), servite con honeycomb butter e banana. Qui ho scovato anche la ricetta, come vedete tutti ingredienti “veri”, ma non c’è zucchero nell’impasto ed è tutto organic. Le ho trovate davvero deliziose e per niente stucchevoli!
Siamo tornate anche l’ultima sera a cena (qui per il menù serale) e in questo caso la scelta è stata molto più difficile. Abbiamo optato per dividerci il branzino al forno e prendere un altro side per ciascuna. Probabilmente tra tutti quelli che abbiamo provato è il più costoso ma la qualità è innegabile, il servizio cordiale e la posizione è quella che è. Avrei voluto tornare per pranzo o cena e trovare lo stesso menù della colazione per provare qualcosa di salato del brunch, tho.
2. Planet Organic
Planet Organic è una delle principali catene di supermercati biologici a Londra, con diversi punti vendita distribuiti nel centro e fuori. Noi abbiamo visitato (perchè quando spendi più di un’ora tra gli scaffali quali altri termini puoi utilizzare?) quello più vicino a casa, a Westbbourne. Non esagerato nelle dimensioni rispetto a un Whole Foods, ma niente in confronto al quale il nostro NaturaSì non faccia riderepernonpiangere. L’ho preferito al suo “rivale” perchè meglio organizzato rispetto alle varie categorie e settori, anche se a differenza di Whole Foods le opzioni per il pranzo sono più limitate. Nel punto vendita dove siamo state c’erano comunque sia caffetteria (dove abbiamo persino trovato il bulletproof con il cbd oil!!) e il banco della gastronomia con toast, quiche e anche qualche insalata già pronta. Valida anche la sezione dedicata al beauty, con prodotti di make up, skincare, profumi, ma anche anche articoli per una casa più sostenibile. L’ho semplicemente amato moltissimo <3
3. Whole Foods
Che dire follettini e follettine, questo È un parco divertimenti, un museo, il paese dei balocchi! Riservatevi qualche ora di tempo, tanto quanto se doveste andare alla National Gallery. Catena di Organic Food per eccellenza (presente anche negli USA), anche di questa trovate diversi negozi ma penso che quello in cui siamo state noi sia uno dei più grandi. Strutturato su TRE piani, con ristoranti tematici a quello superiore, un’infinità di opzioni per mangiare componendosi la propria lunch box scegliendo dal banco del self service (sia calde che fredde), montagne focacce tortine e biscotti sfusi, una shoccante proposta di alimenti vegetali, saletta dei formaggi (SALETTA-DEI-FORMAGGI!) non c’è assolutamente niente che non troverete, vips compresi. Ecco, a dirla tutta, forse di roba ce n’era persino troppa. Dopo un’ora passata a fare la pallina da flipper tra una corsia e l’altra, leggere etichette ed ingredienti, piangere in giapponese perchè avrei voluto anche quello e quell’altro anche in Italia, ero arrivata a non capire veramente più niente e ad avere difficoltà ad articolare discorsi di senso compiuto. Quindi sì, se volete farvi venire il mal di testa, è sicuramente un bel modo per farlo. Siamo state anche nel punto vendita di Camden, invero un po’ deludente: avevano anche lì il banco della gastronomia ma nessun microonde per riscaldare il cibo, che era tenuto al fresco. E non è mai bello mangiare patate arrosto fredde 🙁
4. The Good Life Eatery
Da Good Life Eatery abbiamo cenato la prima sera, volevamo qualcosa di leggero visto il pranzo da Whole Foods in tardo pomeriggio. Anche questa catena di eateries, appunto, sparse per la città, il suo concept è quello di favorire fonti sostenibili provenienti il più possibile da agricoltori e allevatori locali. Posticino easy, anche i prezzi rispetto a questi genere di locali non sono affatto pretenziosi e le porzioni sono anche dignitose: con 1.75£ di avocado “extra” mi hanno portato una ciotola dove ci sarà stato quasi un avocado intero (che poi non mi hanno neanche fatto pagare perchè l’ho chiesto in un secondo momento e non all’ordine, e quando ci siamo alzate per andare via avevano già chiuso la cassa e mi hanno detto che non importava, cuori <3). Qui ho preso il toast con salmone e poached eggs, il cui pane si può scegliere così come gli eventuali add-ons. Carrrino.
5. 26 Grains
Bello, bello tutto qui amici! Dalla location (Neal’s Yard uno dei very vey fav places in London), al locale intimo, essenziale e piccino (tanto che può essere difficile trovare posto 😢), alla ricerca costante su nuovi abbinamenti, all’attenzione per la scelta degli ingredienti per terminare con l’ovvio ovvero il menù quasi interamente incentrato sull’OATMEAL, 26 grains è un gioiellino che più brillante non si può. Andateci ebbasta.
Io ho preso il porridge speziato con crumble al cioccolato, yogurt greco e pera (l’unica cosa che avrei evitato infatti potrei aver un po’ lasciato ops), per Martuccia un piatto di uova e salmone affumicato che sembrava molto buono e anche piuttosto abbondante. Subito di fianco e di fronte per i vegamici, Redemption e Wild Food Cafè, tutti vegan e il secondo anche raw, nella lista per la prossima volta!
6. Farm Girl cafè
Ah Farm Girl! Esteticamente molto girly e un pochino fru fru, a livello di arredamento forse il mio preferito, ma anche il menù non era affatto male! Noi siamo state a quello di Soho, situato sopra al Sweaty Betty, ma anche di questo potete trovare altri locali in altri punti della città. Non lo farei rientrare tra quelli più abbordabili (5.50£ per un mezzo sandwich e 10£ per uno intero) ma senza dubbio il mio (mezzo) panino era incredibilmente buono (quello con guacamole e coconut bacon!!). Una piccola scocciatura di questo ma di come in verità ormai molti molti altri locali è che si paga solo con carta, quindi il suggerimento è quello di essere stregoni e cercare di sapere già da prima se poi avrete voglia anche di un caffè, un cappuccino, un tartufino, per non avere la bega di dover ripagare un paio di pounds con il bancomat. Anche qui un sacco di cose che avrei voluto provare, un sacco di difficoltà a decidere, un sacco di voglia di tornarci domani.
7. Ethos
Sarò iper super duper sincera (tanto non sono riuscita a nasconderlo neanche alla mia compagna di viaggio), inizialmente non mi entusiasmava l’idea di cenare a buffet: generalmente quando si cucina in grandi quantità il condimento è abbondante e temevo anche un po’ anche di non riuscire a mantenere un autocontrollo che difficilmente è saldo quando si ha la possibilità di buttare che a caso in un piatto. E con grande piacere affermo di essermi ricreduta. Sì c’erano molte cose fritte (e io le ho prese quasi tutte come potete vedere ahaha), ma niente affatto unte e pesanti. Tutti i cibi erano ben saporiti (e non da mensa, insomma) ma non eccessivamente salati o oliosi. Tante verdure crude o cotte semplicemente al vapore su cui mettere salse e salsine tra le tante a scelta, hummus di vari tipi, legumi cucinati davvero bene (perfetti se vie piace il cibo speziato!), anche qualche proteina vegan tipo seitan se la memoria non mi inganna. E poi quello spettacolare scotch egg che ho ovviamente lasciato per ultimo. Ah, e il buffet funziona anche per i dolci! Ethos è tutto vegetariano, con tarante tantissime opzioni vegan. Abbiamo trovato un tavolo libero veramente a pelo, vi consiglio uno squillo prima!
8. As Nature Intended
Ci siamo imbattute in questo negozietto per caso, mentre ci stavo dirigendo a fare colazione da Daisy Green, in zona Marylebone. Bottega biologica umile in confronti ai supermercatoni citati in precedenza, resta una chicca per l’ambientino comfy e un po’ boho e l’atmosfera molto più tranquilla rispetto al caos dei due più conosciuti. Resta comunque piuttosto fornito e non ho assolutamente perso occasione per lasciarci qualche sterlina, tra hazelnut butter cups e limonata frizzante al cbd oil (!!!).
9. Daisy Green Collection
Veniamo a quello che è stato forse il mio less favorite. Il posticino è delizioso, il personale è stato molto carino e simpatico e per carità, il miei pancakes erano buoni (li ho chiesti con la sostituzione dello yogurt greco al posto del mascarpone della versione originale). Rispetto ad altri forse un po’ meno “clean” e più all’inglese, quindi perfetto per assaggiare cibi come la colazione con uova e bacon ma non mettere da parte l’attenzione alla qualità degli ingredienti. La pecca più grande però è il rapporto quantità-prezzo reputato da entrambe abbastanza squilibrato. Più di 12,50€ per tre pancakes e quasi 14 per quello che doveva essere un toast di sedano rapa con uova, dove il toast era una misera fettina di tubero e poi insomma, se me lo chiami toast mi aspetto che sia la base e che sopra ci stia un topping. Su instagram vedo che ci sono foto di porzioni anche abbondanti, quindi probabilmente siamo state sfortunate (come al solito) noi. Noi siamo state al locale di Portman Village, vicino a Marble Arch, ma ce ne sono anche altri. Specifico che abbiamo sempre mangiato bene, quindi resta comunque una classifica tra locali in generale molto validi!
10. Camden Lock
Ok, qui non ci abbiamo veramente mangiato. Ma a mia discolpa, non ne conoscevamo l’esistenza e appena prima di entrare in piena Camden, non sapendo cosa avremmo trovato, ci eravamo fermate a un Whole Foods a prenderci un pranzo al volo (quello che ho mangiato freddo per giunta, quindi è scocciato ancora di più ☹️). Ma se siete amanti dello street food come la qui presente, non fate il nostro stesso errore e tenetevi un buchino per assaggiare uno (o due!) cibo da strada. Dal classico Fish & Chips, alle tortilla messicane, allo street food peruviano, passando per bowls un po’ più salutari, alle polpette, ai falafel e gli hamburger (anche vegan!) finendo con churros e pancakes… oh, I wish I could go back! Sparatevi una bella panoramica qui e sbavate con me.
11. Borough Market
E sempre per gli amanti del cibo di strada e di mercatini e bancarelle, il Borough è tappa sine qua non tornate neanche a casa perchè vi meritereste solo insulti. Chi è stato a Barcellona ed ha (giustamente) visitato la Boqueria può farsi un’idea di cosa trovare. Frutta e verdura fresche, formaggi, salumi, panificati ma anche stand dove consumare in loco cibi tipici o multietnici. Tanti banchetti dove trovare dolci tradizionali come i burrosissimi fudge, cupcakes, barrette cioccolatose… molte anche in versione vegan. In questa sede non ho potuto non togliermi lo sfizio di assaggiare un dolcetto che non avevo ancora mai avuto modo di provare, il Rocky road, qui in versione popcorn e biscotti, una bomba!
12. Egg Break
Per l’ultimo pasto a Londra ci siamo giocate l’asso nella manica, Eggbreak, ovvero il paradiso di tutti gli egg lovers. Non mancano classici come l’uovo sull’english muffin o i pancakes con il bacon ma si trovano anche rielaborazioni più fantasiose e più “naughty“, come le definiscono loro stessi. All’interno della sezione si trovava ovviamente la cosuccia contenuta che mi sono sbafata: nientepopòdimeno che un French toast impanato nei corn flakes, fritto in non so quanto di burro e banana caramellata. Ok potrei aver fatto un po’ di fatica a digerirlo poi, e potrei aver pranzato dopo 6 ore, ma vi giuro che lì per lì è sceso giù benissimo!:D Se non siete tipi da bombe a mano di prima mattina (ma noi avevamo fatto una bella salita per arrivarci eh…), tranquilli, trovate anche piatti più healthy e leggeri. Andate a dare un’occhiata voi stessi!
13. High Mood Food
Questo è invece uno dei posti in cui rimpiangiamo di non essere riuscite a passare con calma, sederci e prenderci da mangiare in loco. Ma nonostante non avessimo più pasti a disposizione da consumare a Londra, non potevamo lasciarlo fuori dalla lista. E così, con l’acqua alla gola per il volo a breve, ci siamo comunque avventurate da High Mood Food a prenderci il nostro pranzo da asporto PERCHÉ DOVEVAMO DIRE DI AVERLO PROVATO. Come ormai va per la maggiore c’è sia la possibilità di ordinare piatti già composti oppure comporsi il proprio con cibi a scelta dalla vetrina. Per me patata dolce arrostita, salmone, e insalata di barbabietola, tutto davvero molto buono anche mangiato ad ore di distanza. Trovate opzioni sia keto che vegan friendly, oltre a cibi e bevande fermentate autoprodotti come kimchi, kefir, kombucha, pasta madre. Uno di quelli dove necessito di tornare!
Beauty, Skincare & Homeware shopping
1. Space NK
Lasciate ogni speranza di potervi permettere qualcosa o voi che entrate.
Prendetela come una visita culturale, se è da tanto che non piangete e volete ricordarvi cosa si prova… o se avete tanti, tanti soldi. Sì, Space NK è il tempio della Luxury Green Beauty, dove potete trovare marche come Herbivore, Tata Harper, Drunk Elephant e tante altre molto molto costose. É qui che ho conosciuto per la prima volta Ilia beauty, la marca del fondotinta di cui vi ho parlato nei preferiti del mese scorso o Votary, da cui ho acquistato un clearing e un facial oil. Che dire, sono prodotti validissimi e li ritengo un valido investimento, anche se al momento non potrei farne un’esclusiva della mia skincare routine. Ma passate, almeno a lustrarvi gli occhi.
2. Content Beauty
Altro negozietto che non potete perdervi se siete appassionati di beauty e eco sostenibilità è senza dubbio Content: qui non troverete solo prodotti di make up o skincare (tranquilli!) ma anche abbigliamento e articoli per la casa e la cura della persona plastic free e riciclabili.
3. Liberty London
Ok, da Liberty trovate di tutto: beauty, arredamento, utensili per la cucina e la tavola, piante (tante!), cancelleria, oltre che un reparto con il cibo tradizionale. É un piccolo centro commerciale in pieno centro città (si trova in Regent Street) , in una location da favola. Semplicemente imperdibile.
4. Anthropologie
Anche da Anthropologie trovate, oltre ai vestiti (che non sono l’attrazione principale per quanto mi riguarda) un sacco di quegli aggeggi inutilissimi che ci piacciono tanto: agendine, tazzine, pennine, cartoline, piantine e tutte quelle cos -ine di cui mi riempirei la casa.
5. The Conran Shop
Stessa zuppa dei due sopra e di quello subito sotto, ma in grande. Due piani di home furniture, riviste e libri d’arte, piante, tazze belle. Io, da Conran Shop, un saltino ce lo farei sempre.
6. Oliver Bonas
Ecco, da Oliver Bonas invece andateci per fare razzia dei librini motivazionali, di attivismo femminista, lifestyle e così via (oltre che per le pennine, le tazzine, le collanine…)