Questo freddo maledetto non lo sopporto più. E oggi m’ha dato il colpo di grazia,ho la febbre. Qui a Firenze siamo anche stati fortunati rispetto al resto d’Italia,è “nevicato” solo un giorno la settimana scorsa,e unicamente qui nei dintorni ha attaccato,nonostante le previsioni avessero dato neve anche per questi ultimi giorni. Tutti l’aspettavamo allarmati, i supermercati sono stati accortamente svaligiati per assicurarsi le scorte necessarie nel caso fossimo stati bloccati a casa dalla copiosa valanga preannunciata,ma niente. In compenso il vento continua a tirare vorticosamente,mi fa arretrare mentre tento di raggiungere scuola e m’impedisce di tenere il cappuccio che mi ripari la testa infreddolita. Sciarpona e due paia di guanti non sono sufficienti,arrivo in classe e mi precipito al termosifone,verso cui mi dirigo slanciandomi ad ogni cambio dell’ora,e dove mi trattengo spalmata per tutti i quindici minuti della ricreazione. Non posso dirmi altrettanto fortunata quando ritorno a casa,dove trovo,se possibile,un luogo ancora più ghiaccio da quello da cui sfuggo di corsa. La mia casa è una cella frigorifera,veramente. In camera mia,che è a tetto,non c’è verso di stare se non per dormire,sotto innumerevoli coperte tirate su fino al capo. Ma anche le altre stanze non sono così accoglienti,l’unica vivibile è il salotto,riscaldato dal leggero tepore che la stufa a legna emana dal corridoio (inutile,lo so). La stufa in questo periodo dell’anno diventa la mia miglior amica,affidabile e sempre pronta ad abbracciarmi col suo calore. Davanti a lei mi cambio,la vado a trovare prima e dopo i pasti,mi ospita nelle mie varie pause dallo studio,che in questi mesi freddi diventano eccessivamente frequenti,per via di mani e piedi che si congelano e di conseguenza s’informicolano in continuazione. A volte se prevedo una pausa più lunga del previsto,mi porto il libro o il quaderno dietro,e ripasso direttamente lì. Che dire,mi ascolta assorta (persino cantare,alle volte) e mi lascia parlare senza interruzioni. Non c’è amica migliore della mia stufa! Ma io non sono altrettanto fedele: mi dessero il caldo,la tradirei senza pensarci due volte.
Burgers ai fagioli rossi
Frullare i fagioli nel mixer e aggiungere la carota grattugiata finemente (io l’ho fatto sempre con l’aiuto del mixer utilizzando la lama per grattugiare),il prezzemolo e il pangrattato e frullare ancora finchè non si ottiene un composto omogeneo. Regolare di sale e pepe,aggiungere le spezie e mescolare uniformemente. A questo prendere un po’ d’impasto,passarlo leggermente nel pangrattato e dare una forma rotonda. Sistemare su una teglia ricoperta di carta da forno e schiacciare le palline dando la forma di un mini hamburger. Procedere fino a esaurimento del composto. Cuocere a 180° per 10-15 minuti.