Come ho avuto già modo di dire in altre occasioni, non sono un’accumulatrice seriale di libri di cucina.
In libreria potrei spendere da sempre ore nell’angolo dei ricettari a sfogliarli, ma difficilmente torno a casa con un libro in mano. Non che questo mi abbia impedito di nutrire e far prosperare la mia lista dei desideri di Amazon relativa ai volumi di cucina, sperando di riceverli di tanto in tanto in regalo, ma per quanto riguardava me, ecco, ho sempre preferito spendere i miei soldi in altro (do fondo al portafoglio ad esempio con gli acquisti su internet, soprattutto quando si tratta di generi alimentari che nei negozi fisici non troverei).
A volte, dando un’occhiata alla mia scarna libreria mi sono anche sentita anormale rispetto a tutte le altre foodblogger, ritrovandomi per questo motivo alcune volte a comprare il primo libro che mi capitava pur senza esserne troppo convinta, per poi accomodarlo sullo scaffale e ritirarlo fuori una volta all’anno, esclamare “già, questo me l’ero dimenticato!” dandogli una scorsa veloce e rimetterlo al suo posto.
Poi ho capito: compravo quelli sbagliati. Non starò a ripetermi su quali requisiti debba avere un libro di cucina per entrare nelle mie grazie (le foto, per dirne una, sono imprescindibili o la mia memoria a breve termine cancellerà qualsiasi ricordo di quanto letto in men che non si dica) ed è anche vero che negli ultimi anni ho cambiato modo di alimentarmi parecchie volte e questo mi ha portato magari a trovare interessante qualcosa esclusivamente per un breve e limitato periodo di tempo. Prima mi bastava che qualcosa fosse vegan e non m’importava se ci fosse farina 0, burri poco raccomandabili o zucchero. Poi ho cominciato ad utilizzare ingredienti più integrali e meno raffinati. Poi ho eliminato quasi del tutto il glutine, quindi ho messo al bando il grano e cominciato a usare esclusivamente farine di riso, miglio, sorgo eccetera. Poi ho avuto la fase del crudo, per cui le farine non le usavo proprio più e gli ingredienti più abusati della mia cucina erano diventati frutta, verdure crude e per qualche dolce datteri e frutta secca. Ora sono più diretta verso un’alimentazione non meno di carboidrati, quindi ho rispolverato alimenti che prima mangiavo una volta ogni primavera (come soia e tofu) o avevo completamente allontanato (come qualche affettato a base di muscolo di grano o lupino).
Va da sè che di un libro in cui sono presenti ricette che contengono farina manitoba o margarina ora non so proprio più che farmene, uno sulle zuppe e minestre crude lo userò ormai una volta all’anno e così via.
Forse arriverà un giorno in cui appenderò al chiodo anche questo, ma Ora mi sento di dire che è uno degli acquisti che mi sento più contenta di aver fatto.
Come avrete sicuramente notato mi sono riscoperta anche una grande amante dei dolci, con un debole in particolare con quelli con pochi ingredienti (dammi una barretta di cereali soffiati, burro d’arachidi e cioccolato e sarò felice), che utilizzano burri di frutta secca (o al massimo olio di cocco) come unica fonte di grassi, dolcificati il più naturalmente possibile (sto facendo largo uso, ultimamente, dello zucchero di cocco).
Se avete trovato corrispondenza tra i vostri gusti e queste caratteristiche, allora Easy Flourless muffins, bar & cookies fa decisamente per voi. Seguivo Amanda già da un po’ prima su instagram e poi anche sul blog e mi sono sempre piaciuti i dolci che preparava, un po’ per gli ingredienti usati, un po’ perchè è una fan delle mug cake, e ho sfruttato molte sue ricette di torte o porridge in tazza monoporzione per le mie colazioni (già per questa avevo preso ispirazione da una delle sue ricette). Sapevo quindi con certezza che il suo libro lo avrei adorato e l’ho preordinato senza la minima esitazione.
Il libro si divide in 7 capitoli: Classic Favorites per i muffin classici (chocolate chip, blueberry..) rielaborati in chiave refined sugar & oil free, Breakfast Muffins con i dolcetti un po’ più ricchi e nutrienti, adatti quindi più a una colazione piuttosto che come peccato di gola, Coffehouse Favorites dai gusti un po’ più particolari adatti per le occasioni speciali, Chocolate Lover’s Muffins completamente dedicato ai muffin al cioccolato, Single – serve Minute Muffins per le monoporzioni da cuocere al volo in microonde, Healthy Brownies and Snack Bars che credo parli da sè, e infine Soft&Chewy Flourless Cookies per i biscottoni che dei classici cookies americani extraburrosi e dolci hanno solo l’aspetto.
Tutte le ricette del libro sono infatti senza olio e prevedono l’utilizzo di burro di frutta secca in sua sostituzione (Amanda predilige quello di mandorle per il suo sapore più neutro), senza glutine (largo è l’uso di fiocchi d’avena ridotti in farina, i quali possono essere ormai trovati facilmente anche in versione gluten-free) e senza zuccheri raffinati (si usano invece zucchero di cocco, applesauce, sciroppo di riso).
Non è un libro di ricette vegane, tutti i muffin contengono anzi uova, ma considerando che lei tende comunque ad aggiungere semi di lino tritati alle sue ricette penso siano facilmente riproducibili in versione vegan usando yogurt di soia o anche solo un latte vegetale per rendere più fluido l’impasto (di cui lei, mettendo le uova, non fa uso quasi mai).
Le mug cake sono invece tutte vegan e anche molte delle barrette.
Ora conoscendomi sicuramente avreste pensato che fossi partita da qualche brownie o muffin tratto dal capitolo sul cioccolato, e invece no. Proprio perchè generalmente sono attratta da questo tipo di ricette e sicuramente anche più ferrata ho voluto dare un’opportunità a delle bars alla torta di mele, per provare qualcosa di diverso che magari non mi sarei sentita ispirata a creare ex novo (le mele penso infatti siano il mio frutto “meno preferito”).
Ne sono risultate delle barrette dal sapore rustico e integrale ma allo stesso tempo saporite e sfiziose, tanto che mi sono dovuta trattenere dal mangiare tutto l’impasto a cucchiate. Io ho fatto metà porzione sempre per il fatto che tendo ad annoiarmi dello stesso dolce dopo un paio di volte che lo mangio e vi riporto quindi le mie dosi, con le quali otterrete sei piccoli quadrotti oppure 4 barrette di taglia “normale”, ma il raddoppio è d’obbligo se siete più numerosi in famiglia e/o tendete a fare colazione con torte e dolci fatti in casa.
Barrette alle mele con farina di mandorle
(per 6 quadrotti piccoli o 4 barrette)
per la base:
fiocchi d’avena: 40 g
farina di mandorle: 65 g
applesauce: 60 ml*
zucchero di cocco: 25 g
sale: 1 pizzico
olio di cocco: per ungere lo stampo
per la copertura:
mele: 1 mela piccola
zucchero di cocco: 10 g (dimezzato rispetto alla ricetta originale)
mandorle a lamelle: 10 g (farina di mandorle nella ricetta originale)
cannella: 1/2 cucchiaino
*Non disponendone ho cotto una mela con poca acqua e un pizzico di cannella fino a che non era completamente morbida e frullata in crema. Con una mela medio-piccola ho ottenuto l’esatto quantitativo di applesauce richiesto dalla ricetta. In questo caso inoltre, gli ingredienti si ridurranno a 4!;D
Tritate i fiocchi d’avena insieme alle mandorle fino a ottenere una farina. Unite le farine con lo zucchero, il pizzico di sale e l’applesauce, mescolare e ponete il composto in un piccolo stampo rettangolare unto leggermente con olio di cocco. (Io ne ho aggiunto un cucchiaio anche nell’impasto, per dare un po’ di profumo di cocco al dolce). Tagliate le mele in fettine sottili (io ho lasciato la buccia) e sistematele in una ciotola, mescolarle con lo zucchero di cocco e la cannella. Aggiungetele infine sulla base di farina di mandorle e terminate con delle scaglie di mandorle. Infornate a 180° per una ventina di minuti, facendo attenzione di non far scurire troppo le mele in superficie.
- rolled oats: 40 g
- almond meal (or unshelled almonds): 65 g
- applesauce: 60 ml*
- coconut sugar: 25 g
- salt: 1 pinch
- coconut oil: enough to grease the pan
- apple: 1 medium-small
- coconut sugar: 10 g (1 tbsp)
- cinnamon powder: 1/2 tsp
- flaked almonds: 10 g
- To make the crust process together rolled oats and almonds until they become a fine flour. Combine them with all other crust ingredients and pour on the base of a greased small baking pan, spreading the dough accurately.
- Make the topping tossing sliced apples (i let them unpeeled) with coconut sugar and cinnamon, layer them over the crust and sprinkle with flaked almonds. Cook around 20 minutes at 180° C (preheated), the top must not became too "tanned".
- *As I didn't have applesauce in my pantry I just creamed an apple that I had cooked with a little water and cinnamon (optional) until really soft.
Francesca Quaglia says
eheheh Lucry…ti senti anomale rispetto a me? 😉 Io mi sento quasi malata, ahimè…Comunque, torniamo a bomba: quel libro DEVO averlo…intanto mi prendo l’idea delle barrettine/tortine e lo metto in lista dei desideri. Bacio, bella <3
Peanut says
ahaha sì, a te in particolar modo in effetti!ma non solo..;D
sìsì, se ti è piaciuto clean sweets (che non ho ma lui lo seguivo sul blog da un po’) vedrai che anche questo ti piace!
P.s. ma toglimi un curiosità: ti compaiono i mie nuovi post sulla vecchia bacheca di blogger?
Grazie :*
Francesca Quaglia says
no, Lucry 🙁 Mi accorgo che scrivi un post solo venendolo a cercare, o perchè lo condividi sulla pagina FB. ?sti blog sono strani eh!!!! Io ho avuto problemi coi commenti…..
Peanut says
ti pareva, non me ne è andata bene una con questo trasferimento.. dammi retta, rimani lì! -.-“
saltandoinpadella says
Queste barrette mi hanno conquistato. Ho una predilezione per i dolci alle mele e vedo che qui non ci sono grassi, cosa che può essere un bene ma anche un male…perchè senza sensi di colpi finirò per farmele fuori in un batter d’occhio.
Peanut says
Impossibile non notarla la tua predilezione!;D
ehehe beh…pensa che sono quasi tutte mandorle e le mandorle non sono proprio la cosa più magra del mondo!;P
alessia says
Io invece sono un’accumulatrice seriale di libri, divoro un libro a settimana e devo ammettere che anche la sezione cucina è molto fornita. Ma ti dico soddisfatta che tutti libri che gelosamente custodisco sono frutto di una scelta orientata sempre sul mio modo di essere e mai sulla moda del momento. Ora però mi hai messo addosso una forte curiosità rispetto a questo libro che assolutamente devo sfogliare e conoscere.
Ti rubo una barretta e corro in libreria.
Tanti baci,
Ale
Peanut says
Ma a me piacerebbe eh, sono sempre tra i regali richiesti per ogni Natale/compleanno, solo che ci sono sempre acquisti più urgenti da fare e finisce che rimangono sempre e solo nella lista.
Per quanto mi riguarda non c’entrano tanto le mode, sono io che sono sempre in continuo cambiamento, purtroppo o per fortuna!:D ho sperimentato diversi tipi di “sottodiete” e penso di poter affermare ormai che quello che si mangia non è solo che una piccolissima parte del nostro benessere complessivo (diverso è il disorso per il peso, ovviamente).
Grazie di essere passata, baci a te! :*