Oggi parliamo di cose serie. (Lo ggiuro! E potete credermi sulla parola, dato che sto qua a scrivere un post invece che studiare per l’esame di linguistica che ho DOMANI).
Incoraggiata dalla bella iniziativa di Roberta, mi è venuta voglia di dire qualche parola su un argomento che sta diventando sempre più importante, da quando è davanti agli occhi di tutti.
Dopo tutte le cose che son successe, scandali di qua e scandali di là, non solo per quanto riguarda la presenza di carni non dichiarate in alcuni piatti pronti, ma anche ingredienti anche giusto un po’ spiacevoli anche per un onnivoro (si può dire? le ehm , cacche nei prodotti surgelati della nota azienda multinazionale svedese) e addirittura metalli nelle pizze, insomma, davvero un bello schifo.
Anche la gente più ingenua e bendisposta ha dovuto svegliarsi:
no, non ci si può fidare di niente e di nessuno quando si ricorre a questo genere di scorciatoie, noi pretendiamo di fare il minimo sforzo per prepararci una pappa e di avere dall’altra parte un’attenzione scrupolosa per ciò che ci vien messo dentro? Magari non è giusto, ma comunque s’ è dimostrato che non funziona così.
Penso che preparsi il cibo da sè, o per la propria famiglia, o per gli amici, sia qualcosa che se abbiam messo da parte, vada riscoperto, e se non abbiam mai fatto, vada assolutamente preso in considerazione, non per uno, ma per tanti motivi:
per la nostra salute, in primis. Vi siete accorti leggendo un etichetta di quanti ingredienti non sempre ben identificabili ci siano dentro ai biscotti anche più semplici?
Farli a casa significherebbe ridurli a farina, olio o burro, uova e latte se li usate, volete mettere? Qui non si tratta di esser onnivori o meno, prima di dire “diventate tutti vegetariani, alè!” c’è necessariamente bisogno di raggiungere prima un altro traguardo: il “diventate consapevoli di ciò che mettete in corpo”.
per non finanziare certe aziende che si approfittano della buona fede o dell’ignoranza -in senso buono- dei clienti per riempire i prodotti di cose che non ci dovrebbero essere, perchè “eh, ne dobbiamo fare così tante che non possiamo star dietro se ci capita anche qualche extra indesiderato”
per riscoprire l’atto del cucinare e del mangiare come qualcosa di non strettamente fisiologico, ma come un momento per imparare cose nuove, innamorarsi di colori e di profumi e conoscere più da vicino ciò che poi mangeremo da una parte, per stare insieme e condividere dall’altra.
Ora, è vero che il tempo per certe cose è tiranno. Quando si hanno impegni, una vita piuttosto frenetica, si lavora fino a tardi, non è sempre facile riuscire a prepararsi un pasto completo da cima a fondo, ma io penso che con un po’ di organizzazione, tutti possiamo riuscire a far a meno di quei piatti da scongelare al microonde e ingurgitare tutto in un boccone.
Informazione e organizzazione sono le parole chiave: inizialmente la lettura di etichette o di qualche articolo su cosa evitare o cosa no può richiedere un po’ di tempo, ma arriverete ben presto ad essere così bravi che da certi reparti al supermercato passerete a diritto senza neanche fermarvi.
Ho veramente bisogno di comprare un sugo ai 4 formaggi già pronto quando posso scioglierne altrettanti in dieci secondi? No. Via da qui.
Ho veramente bisogno di comprare una vellutata in busta quando per lessare delle verdure mi ci vogliono venti minuti e per frullarle altri 5? No. Via pure da qui.
Per il secondo punto, si tratta solo di avvantaggiarsi un po’: cuocere quello che si può prima, conservarlo in frigo così che quando si torna a casa la sera basti solo riscaldarlo o unirlo agli altri ingredienti che avevamo pensato.
E poi, una cosa che ho imparato essendo l’unica veg..non saprei in famiglia è: surgelare!
Tante volte mi scoccia lavorare con piccolissime porzioni di ingredienti, così preparo qualche crocchetta in più e la lascio nel freezer finchè non si presenta l’occasione in cui non ho potuto farmi niente di nuovo.
..L’ho fatta un po’ lunga, ma non parlo mai di queste cose pensando che siccome lo sono per me, siano scontate per tutti, quando invece, tristemente non è così.
Ahimè, neanche i burger per vegetariani si salvano dalla contaminazione da ingredienti superflui e poco conosciuti, si possono infatti trovare sostanze poco sane come il glutammato e altri additivi anche lì.
E’ curioso che anche se sì, io li compri talvolta quando andiamo a fare la “spesona” al supermercato grande, è che proprio quando il frigo è vuoto che faccio lavorare la mente per inventarmi qualcosa fatto con quello che ho a disposizione e finisco perciò per usare solo “materie prime” e cucinare quindi qualcosa di molto più sano.
Vi ricordate le spinacine? Quelle cotolette col pollo e gli spinaci?
Io dico “ricordate” perchè saranno secoli che io non le mangio, ma forse tra voi c’è ogni tanto le consuma ancora o le fa ai proprio bambini ( e da adesso mi deve promettere che non le farà più!).
Io da piccola le mangiavo e mi piacevano proprio, così ho deciso di ricrearle, per lo meno nell’idea, non fritte, senza pollo, e con due soli ingredienti e poco più (appunto, giusto l’idea!)
Le spinacine del polletto felice
Non sto scherzando, si può cucinare con i legumi anche avendo pochissimo tempo a disposizione!
Devono stare ammollo dalle 8 alle 12 ore, quindi potete benissimo tenerli la notte e cuocerli al mattino, oppure metterli la mattina e cuocerli la sera quando tornate a casa. In pentola a pressione, naturalmente, così i tempi sono dimezzati.
I legumi cuociono in pentola a pressione per un minimo di venti minuti (i piselli) a un massimo di un’ora (i ceci) quindi potete regolarvi in base al tempo che avete a disposizione.
Una volta cotti, si conservano finoa tre giorni in frigorifero, quindi potete anche usarli successivamente.
Per le mie spinacine (2 da mangiare subito e 4 da surgelare) io ho usato:
soia gialla secca: 100 g
spinaci (pesati già cotti): 150 g
farina di mais fioretto
sale, pepe, curcuma
olio d’oliva
Mettete a bagno i vostri fagioli e terminato il tempo dell’ammollo cuoceteli in pentola a pressione per il tempo indicato sulla confezione. Se non li usate subito, teneteli in frigorifero in colino, così perderanno la loro acqua.
Quando è il momento di prepare le spinacine, passerete i fagioli al passaverdura o se li avete sgocciolati bene basterà anche frullarli al mixer. Tritate gli spinaci cotti con la mezzaluna in modo che non ci siano pezzettoni e incorporateli all’impasto di soia a cui avrete aggiunto tutte le spezie che usate e un filino d’olio.
Io faccio sempre a mano, ma nessuno vi vieta di ripassare tutto nuovamente al mixer.
Ora formate dei medaglioni col composto, schiacciateli e passateli nella panatura,
Li potete cuocere sia in padella con un goccio d’olio circa 5 minuti per parte cosicchè si scaldino bene dentro oppure in forno a 180° fino a doratura.
Se non si fosse capito, partecipo al contest di The Dreaming Seed “Happiness is Homemade” e invito tutti a mandare la propria ricetta per contribuire all’iniziativa:)
La ricetta partecipa a Salutiamoci di Aprile 2014 ospitato da Passato tra le mani
Chandana says
…hai ragione tu, il primo passo è la consapevolezza.
E' proprio così che sono diventata vegetariana!
Adesso ho ancora tanta strada da fare,tante cose da imparare riguardo l'alimentazione, ma sono straFelice della mia scelta.Non pretendo che tutti diventino tali, però sono felice nel vedere che alcuni dei miei cari, stiano portando la stessa consapevolezza nell'alimentarsi.Poi che diventino veg o meno non posso deciderlo io…ma intanto posso stare più tranquilla per la loro salute.
Detto questo mi salvo la ricettina sfiziosa e la preparo nei prossimi giorni!
🙂
Anonimo says
Brava, ben detto ! difficile trovare una persona di 20 anni così saggia (in verità molto difficile anche nelle altre fasce di età !); continua a diffondere il verbo anche se è un'impresa ostica perché il non-consapevole di solito pecca anche di presunzione considerando l'illuminato un fissato o un frustrato……vabbé ma freghiamocene. Continuo con piacere a seguire il tuo blog.
I miei complimenti da una consapevole un po' tardiva
Ciao
Gianna
Francesca P. says
Questo post dovrebbero leggerlo molte persone, come per “svegliare” e iniziare una nuova educazione alimentare… su tante cose magari non riflettiamo, presi da impegni e tempo che sfugge sempre, ma in effetti SAPER mangiare è importante, così come sapere cosa evitare o come fare da noi dei cibi senza dubbio più sani e genuini… brava, direi che come comunicazione te la sei cavata alla grande… 😉
Peanut says
Beata te..io qui in casa mia non so come fare…vegetariana a parte, ogni volta che vedo i miei mangiarsi nutella su nutella, merendine, pasta al burro pensando che sia una cosa leggera ecc. mi piange il cuore.. ma sembra che mia mamma me lo faccia apposta, più che seguo questa strada e più lei marca questi suoi vizi sconsiderati..e se è così, posso fare ben poco:(
tu non mollare con i tuoi parenti, e complimenti per ciò che sei riuscita a ottenere!
Peanut says
ahaha:D molte grazie da una consapevole precoce, allora!
Peanut says
uh, questo sì che è un bel complimento! ^-^
grazie:)
elenuccia says
Personalmente non compro mai piatti surgelati già preparati, minestre e risotti in busta e roba simile. Compro solo ogni tanto le verdure surgelate tipo spinaci, piselli, carciofi o funghi. Oltre tutte i piatti già pronti costano un sacco rispetto a quello che si spende comprando gli ingredienti e cucinandoseli da soli.
Adoro i legumi, li mangio spessissimo ma sai che non ci ho mai fatto delle crocchette? mi piace l'ideuzza 🙂
Peanut says
No ma infatti so che le persone da informare in questo senso non son certo le foodbloggers! In questo meraviglioso mondo virtuale è quasi sempre tutto perfetto, cucinato amorevolemente con ingredienti -quasi- sempre di stagione e condiviso con famiglie numerose e tavole perfettamente apparecchiate. Appena chiudo il computer, non serve guardar troppo lontano per rendermi conto che non ho lo stesso esempio davanti agli occhi. Voleva essere un appunto nel caso le persone che conosco, soprattutto quelle della mia stessa età, lo leggessero e fossero un po' spinte a farsi qualche domandina in più, ma forse m'illudo. 🙂
Anch'io qualche verdura surgelata, ma è vero, costano una follia!
per quanto riguarda me invece…non c'è legume che non sia stato appolpettato!;)
un abbraccio
Pippi says
ma che bella ricettina..diversa dal solito..
Ale says
ciao peanut, che bel blog e che belle ricette…mi sono unita ai tuoi lettori! se ti va, passa a trovarmi:
http://www.dolcementeinventando.com
Peanut says
Ti ringrazio! passo subito!:)
Miss.Magorium says
Ciao Piace di conoscerti ! Complimenti !
un caro saluto da //smaltipentoleerockandroll.blogspot.it/
Cami says
Sono pienamente d'accordo con tutto quello che hai scritto! Io quando vado al super ci passo le ore nel leggere tutte le etichette dei prodotti che ficco nel carrello, a parte quelli che ormai conosco e non necessitano di lettura, dobbiamo tutti porre attenzione a quello che acquistiamo e mangiamo e diciamolo che fa sempre bene :}
Ma sai che proprio domani ho in programmazione di pubblicare dei burger ma in questo caso di fagioli rossi 😀