Quest’oggi ci facciamo due chiacchiere. Giusto perchè in effetti non vi racconto abbastanza i fatti miei, uh?
Ultimamente mi sta facendo un po’ fatica cucinare, non nel senso che vado di pappe pronte, cucinare cucino, ma – se Dio vuole! – ho un po’ di altre cose da fare, e ho poco tempo e voglia di mettermi a pensare a cose fighissime (ma quando mai?!) solo perchè le devo pubblicare. Mi vanno cose semplici e ne approfitto finchè dura, ma non voglio lasciarvi certo senza proprio niente da leggere.. E poi dai che vi mancavano i miei foto-report, lo so!
Sì, dicevo che in effetti sono un po’ meno casalinga del solito in questo periodo. Ci son le ultime lezioni all’università, e poi c’è Maggio, mese a quanto pare piuttosto prolifico per quanto riguarda gli eventi di mio primario interesse (quindi cibo, veg(etari)-anesimo, sostenibilità et cetera). In effetti mi lamento sempre che qui da me c’è poco da fare, e chissà se qualcuno m’ha sentito, perchè han deciso di riunire un paio delle mie occorrenze preferite tutte questo mese. Questo vorrà dire che da giugno si ripiomba nel piattume, ma visto che mi è preso un bell’aìre magari sarò io a smuovermi di più.
(Oggi mi vien da parlare da Toscanaccia, passatemela, ormai si sa che ho qualche personalità di troppo).
Inizia tutto una settimana fa, quando mi reco a Montecatini per la Lezione di cucina vegan di base con Aida Vittoria Eltanin, da sola perchè tutti mi danno buca all’ultimo momento, ma assolutamente felice di aver preso quel treno.
Ho avuto l’onore di conoscere la nostra guru, dall’entusiasmo coinvolgente e un approccio davvero easy e affabile alla materia, tanto che son sicura che, nel caso limite in cui non riesca a convincere gli onnivori a “convertirsi”, abbia comunque il potere di far loro abbassare la guardia nei confronti di chi ha compiuto questa scelta e far cadere qualche spiacevole stereotipo.
Il messaggio che veicola è forte e chiaro: si può essere vegan senza impazzire a cucinare piatti elaborati e con ingredienti che molti definirebbero “strani” ( Aida non è infatti una grande sostenitrice di alimenti a base di soia o seitan), vegan vuol dire tornare alle origini, come mangiavano i nostri nonni, e a dimostrazione di questo ci mostra alcune tabelle che svelano come siano cambiate le abitudine alimentari nell’ultimo secolo: carne e formaggi comparivano sulle tavole dei nostri antenati solo raramente, in occasioni particolari, ecco perchè molti di noi hanno ancora nonni ultraottantenni super attivi e in forma! Ma la situazione sta cambiando, malattie cardiovascolari -e anche peggiori- colpiscono uomini sempre più giovani, mentre i bambini diventano “adulti” sempre più in giovane età (se siete interessati potete dare un’cchiata a queste classifiche istat, in particolare alla tabella 119 e 120).
A coronamento della lezione, in cui Aida insegna alcune delle ricette di base senza latte e uova (maionese, besciamella, latte vegetale autoprodotto..) ci aspetta un lauto buffet allestito dalle volontarie Lav Valdinievole. Inutile dire che mi sono abbuffata come non mai e che era tutto a dir poco delizioso. E’ stata una novità trovarmi davanti a un tavolo imbandito dove potessi mangiare senza problemi e senza chiedere liste degli ingredienti tutto ciò che c’era sopra.
Uno dei piatti mi ha colpito in particolar modo ed è infatti probabile che lo vedrete comparire presto su questi schermi, perchè ho assolutamente intenzione di replicarlo quanto prima.
Poi è stata la volta di Terra Futura, e qui son stata accompagnata da mia mamma, a cui piacciono invece creme, olii, saponette e così via, perciò è venuta volentieri.
Terra Futura è infatti una mostra-convegno che ha lo scopo di indirizzare la vita quotidiana, le pratiche di governo e di impresa verso un futuro equo e sostenibile e copre perciò i più svariati ambiti: non solo alimentazione e produzione, ma anche abbigliamento, soluzioni sostenibili per la casa, per la salute, non solo di ognuno di noi ma anche e soprattutto della Madre Terra.
Interessante l’area dedicata al riciclo creativo, incredibile vedere cosa non si possa riuscire a ricavare da materiali di recupero come vecchi dischi in vinile o camere d’aria di biciclette. Quest’ultime creazioni avevo avuto modo di vederle già ai Vegan Days, e mi colpiscono ogni volta, quindi questa volta le faccio vedere anche a voi.
E poi tanti espositori di prodotti biologici, sia per la cura del corpo (che sempre per restrizioni economiche ho dovuto considerare meno di quanto avrei voluto) e da mangiare, sui quali ovviamente mi sono soffermata di più. Sia all’interno che all’aperto, accanto a punti ristoro specificamente vegetariani, un buon numero di bancarelle di prodotti da forno dolci e salati artigianali vegani accanto a qualcuno di formaggi o salumi, che erano comunque in netta minoranza, mi ha sorpreso positivamente. Avrei voluto poter dare un piccolo contributo a tutti quanti, ma chiaramente per forze maggiori mi son dovuta trattenere.
La buonissima crostata vegan cioccolato e nocciole che io e mia mamma ci siamo smezzate <3
(Sìì, davvero! L’ho trovato un momento quasi commovente. Spero che sia il primo di tanti)
E infine, ultima ma non meno importante, la Sagra del seitan, forse l’unico evento interamente vegan qui a Firenze, organizzato dall’ Associazione Onlus Progetto Vivere Vegan ogni anno di questo periodo. Sono infatti ormai diversi anni che ci vado, ho cominciato che ero un’onnivora curiosa, son tornata l’anno scorso da vegetariana e quest’anno da quasi ormai vegana (di questo passo il prossimo anno ci andrò da volontaria!).
Più o meno gli espositori sono sempre gli stessi, anche se quest’anno ho avuto modo di conoscere dal vivo per la prima volta i Non formaggi di Luciente e di (ri)conoscere Mimi con i suoi bellissimi saponette artigianali vegetali. Anche in questo caso si trovano parecchi stand di abbigliamento ( indumenti in tessuti naturali come la canapa) , di prodotti naturali per il corpo come creme, olii, saponi e naturalmente prodotti alimentari di tutti i tipi, da dolci preparati in casa a quelli confezionati dei marchi ormai più conosciuti.
Questa volta erano con me Alessia (con l’inseparabile Giotto, ovviamente!) e Laura che ho avuto finalmente il piacere di conoscere, visto che siamo praticamente vicine di casa ma non ci eravamo ancora incontrate. La cena al ristorante ha avuto i suoi alti e bassi, col senno di poi son stati dovuti forse alla scelta sbagliata quanto al piatto da ordinare. Ma questo non ci ha affatto scoraggiate, e abbiamo avuto di rifarci con una crèpe calda imbottita di frutta (banane e fragole per me), che però mi son proprio dimenticata di fotografare ( non ho restito a ficcarci la forchetta prima di subito!).
Esperienze come queste sono una formidabile medicina per qualcuno che è abituato a essere considerato il diverso in mezzo ai normali, troppo spesso alle prese con un universo ostile, purtroppo alle volte persino quello domestico.
D’accordo, è stimolante anche trovarmi in “situazioni limite” per mettere alla prova le mie capacità di adattamento ( come la cena al ristorante Messicano, che non ho voluto declinare pur sapendo che praticamente tutto nel menù era a base di formaggio e carne – e molto spesso insieme!), ma a volte fa bene allo spirito e all’autostima avere a che fare con persone con le quali condividi abitudini, idee, scelte. Ecco che hai la assoluta certezza che la via che hai intrapreso è davvero quella giusta. Non che lo metta mai in dubbio, ma vederne i frutti coi tuoi dà soddisfazione e ti rincuora.
Tutto questo per dire che noi siamo il futuro, con le nostre piccole pratiche quotidiane, le nostre scelte individuali. Sì, anche la tua, singola, conta ed ha un peso. E se non ci si convince di questo, pensando che nel proprio piccolo non si possa contribuire a qualcosa di più grande, arrendendosi in partenza, niente potrà mai cambiare.
Noi siamo solo dei piccoli mattoncini è vero, ma con il giusto incastro, uno sull’altro, siamo le basi delle fondamenta che sorreggeranno la nostra Terra Futura.
Bene, ripongo la supereroina che è in me e vi saluto, alla prossima (ricetta, spero!)
occhio sulle espressioni says
Allora… Prima di tutto sentirti dire “eventi di mio primario interesse (quindi cibo, veg(etari)-anesimo, sostenibilità et cetera)” fa di te una persona di mio grande interesse, perché di “capital-corridori” che si arrabattano per andare dietro a figli, mariti e ufficio non ne posso davvero più. Hai personalità, mi piace il tuo essere, così ben collocato nella società, un essere potente ma non egoista.
Poi… Ci presenti due situazioni che vorrei praticare anche in questi lidi, cioè provare il cibo che descrivi (a vedersi è fighissimo!), senza l'assillo di dover intraprendere la strada, come dicevamo altrove, ma ho un gran desiderio di assaggiare, informarmi, vivere quelle situazioni, vedere qualche sorriso che crede in qualcosa.
Vado a nozze anche con i prodotti quali saponi e simili, perché per la cura personale uso qualcosa di farmaceutico e costoso, mi sento come “sterilizzato” e una soluzione bio ed efficace mi farebbe contento. Ma di andare per erboristerie non mi va, quindi…
Insomma, penso di poter dire di non essermi mai soffermato su un blog che tocca questi argomenti così tanto, sarà per via delle tue capacità descrittive o per il tuo saper scrivere, o forse il motivo è puro contagio.
…e sei sempre più bella!
Luigi
Agnese says
Wow.
L'ho letto tutto in un fiato. Che meraviglia! E' bello che, finalmente, le persone consapevoli inizino a muoversi in modo attivo, che ci siano proposte ed eventi.
Maaa… un avocadino, non è che me lo passeresti? 🙂
Peanut says
Te piacerebbe! 😀 li tengo come bambini!
Peanut says
Ommamma Luigi, m'imbarazzi ^_^'
Mi fa davvero piacere sentire però che in qualche modo ti ho fatto nascere un po' d'interesse riguardo ad argomenti di cui non ti eri mai interessato, davvero, è qualcosa che mi regala un'enorme gioia:)
Però ti devo dire non sono così bel collocata nella società come forse sembra, anzi, sono uscita dalla mia “bolla” e riaffacciata nel mondo solo da poco, anche se ancora con un po' di timore e insicurezze, che passo dopo passo sto cercando di superare.
Ti ringrazio per essere sempre così gentile e per gli immeritatissimi complimenti 😀
occhio sulle espressioni says
Prego, tutti molto sentito, eheh. 🙂
Più che ben collocata nella società volevo dire che hai un tipo di mente fervida e “personale”, ma non per questo indifferente al bene della Terra.
Invece, che sei in rodaggio è intuibile, si percepisce tramite ciò che c'è ma soprattutto da ciò che non c'è. La bolla, comunque, è una tappa comune a qualcuno che, nel negativo, può aiutare a rivedere se stessi e tutti.
Miriam Morino says
Che bel post!
anche a me ha fatto piacere (ri)conoscerti dal vivo, bellissima la foto che hai fatto al mio banchino di sicuro la userò sul blog 🙂
brenda842 says
Wow che invidia per gli avocado!! e che bella la giornata a terra futura!! non sapevo di questa manifestazione! 😀
Sì dai è stato divertente alla sagra del seitan..io sono stata benissimo, pioggia e gnocchi a parte! eheh
Spero ci rivedremo presto..anche a Siena!!
un bacione, alessia
Peanut says
Uh, mi fa piacere! 😉 alla prossima, speriamo ce ne sia presto un'altra! 😀
Peanut says
Anch'io, alla fine l'importante è la compagnia dai!:D
Un bacio a te e a Giottinello! 🙂
elenuccia says
Fai bene ad uscire, andare in giro e soprattutto andare agli eventi che ti interessano. Sfruttiamo il bel tempo quando c'è 😀
Volevo andare anche io a Terra Futura ma poi per varie incroci sono dovuta andare su dalle nipotine. Non che non mi sia divertita ma mi è un po' dispiaciuto non poter venire. Non ci credo che a Firenze non ci sia mai niente…io pensavo fosse una città piena di iniziative
Peanut says
A questo punto mi piacerebbe sapere cos'è quel “ciò che non c'è”.. o forse no :
Peanut says
Infatti…per me uscire di casa da sola fino a poco fa sarebbe stato impensabile, e avrei preferito rimanere a casa, sempre sola, poi, comunque. A questo punto me ne frego un po', il mondo è pieno di gente.
Insomma, dipende da quali sono le iniziative che ti interessano, magari dal punto di vista artistico sì..poi insomma in generale avrai capito che sono un tipo piuttosto casalingo eufemisticamente parlando) quindi magari io stessa le scansavo 🙂
occhio sulle espressioni says
Ma no… 🙂
Piuttosto, oggi cos'hai mangiato? Guarda che io ti prendo ad esempio culinari, eh!
Peanut says
Oggi soprattutto frutta, in realtà. E…
occhio sulle espressioni says
E… lo sapremo nel prossimo post! 🙂
Federica says
Hai fatto benissimo a prendere quel treno, anche da sola e goderti questo evento. E te lo dico perché essendo molto (troppo) dipendente dagli altri di “treni” ne ho persi parecchi e continuo pure a perderne. Mi è piaciuto molto il tuo post ma la cosa che mi è piaciuta di più in assoluto è stata la condivisione della crostata con la mamma. Mi ha fatto tenerezza 🙂 Un bacione, buona giornata
Peanut says
Già, anche a me 🙂