Mangiando tutto crudo, frutta fino a sera e poi insalate, spaghetti o lasagne evitare il glutine di conseguenza era spontaneo e naturale. Senza volerlo ho mangiato senza glutine quasi due settimane, e a parte alcune occasioni fuori in cui non sono riuscita a fare diversamente, anche a casa ho continuato a prediligere un’alimentazione che ne facesse a meno.
Forse sembra non avere senso agli occhi di molti ridurre qualcosa verso cui non si ha apparentemente un’intolleranza (nè, ovviamente, nessuna motivazione etica :D), eppure sempre più avvicinandomi a un’alimentazione più possibile naturale e meno raffinata, ho cominciato a prendere in considerazione anche questo aspetto e ho scoperto che allergie o intolleranze a parte, non è una proteina così innocente neanche per chi crede di non soffrire la sua presenza.
Per una spiegazione ricca di dettagli e informazioni utili vi rimando al post di Francesca che ne ha parlato abbondantemente e esaurientemente, io mi limiterò a dire che nel mio caso, ho riscontrato, facendone a meno, effetti positivi per quanto riguarda l’assenza di stanchezza dopo i pasti, un miglioramento nella digestione (che dopo pasti a base di pasta o abbondante pane credo sia rallentata per chiunque), e lievi (ma avrei dovuto essere in questo caso più costante) per quanto riguarda la pelle.
Ma anche se limitarlo fosse solo un fattore preventivo, credo che ne varrebbe in ogni caso la pena.
Avendo sempre mangiato pochissima pasta e altrettanto poco pane, che per me non è mai d’accompagnamento in un pasto, non sto riscontrando troppi problemi su quel versante (anche se non vi nego che quando a tavola viene tagliato il pane fresco mi fa gola, fosse solo per essere spalmato di burro d’arachidi o tahin, che poi è quello l’unico uso che ne faccio).
A volte mi capita però di aver voglia di qualcosina da sgranocchiare, grissini, crackers su cui spalmare qualche salsina (sì, io SPALMO!) e non è facile trovare in commercio prodotti già pronti che siano allo stesso tempo vegan e senza glutine (ma anche senza altri millemila ingredienti che mi fanno immediatamente venir voglia di rimettere tutto sullo scaffale), come non è facile, però, riuscire ad ottenere buoni risultati -almeno non senza decine di fallimenti per capire le giuste proporzioni tra farine, liquidi e lieviti- neanche prodursi i suddetti in casa non volendo utilizzare nemmeno le uova, che andrebbero a sostituire la “colla” che viene meno togliendo il glutine.
Data la difficoltà qui in Italia di trovare prodotti che soddisfino entrambe le esigenze, e prediligendo, come si diceva prima, il fatto in casa, c’è sicuramente da mettersi a studiare.
C’è sicuramente da mettere in conto di ottenere muffin che ti si sgretolano in mano o focacce come mattoni da usare come fermaporte.
Intanto però, ci si prova, che ci sta anche che fidandosi dell’istinto si riesca miracolosamente a ottenere un risultato sorprentemente positivo, come mi è successo col Banana Bread che vi regalo oggi.
Ho deciso di sacrificare alcune delle banane ipermature che normalmente mangerei a morsi dalle mie grinfie scimmiesche per mia mamma che mi aveva chiesto di riprepararglielo, e dato che mi conosco, e sapevo che l’avrei poi perlomeno assaggiato (ma le tre mattine a colazione di fila no, non l’avevo messe in conto) non volevo che il cake avesse glutine, e per tener fede a quella che era stata la mia alimentazione fino a quel momento, nemmeno zuccheri raffinati.
Quindi, oibò, era una bella pretesa.
Eppure a quanto pare, San Sukkaro a braccetto con Santa Mandorla e San Miglio hanno deciso di assistermi durante la preparazione e di non farmi pentire dell’audacia.
Leggero, naturalmente dolce e con qualche nota croccante, io (e non solo) l’ho trovato delizioso.
Se si vuol trovargli un difetto è forse che sia rimasto un po’ basso, ma a quanto ho capito i lievitati senza glutine crescono meno, ed essendo un impasto comunque abbastanza pesante data la presenza delle banane non so se sarebbe potuto venire altrimenti.
Aspetto comunque il parere di chi ne sa di più.
Vegan gluten-free e sugar-free banana bread
mandorle spellate: 1/2 tazza (80 g circa)
fiocchi di riso integrale (o farina di riso integrale): 1 tazza (100 g)
farina di riso bianca: 1/4 tazza
fecola di patate: 1/4 tazza
farina di miglio: 1/4 tazza
banane mature: 3 medie (320 g in tutto le mie)
datteri freschi sukkari: 125 g
sciroppo d’acero (facoltativo) un cucchiaio
semi di lino: 1 cucchiaio
latticello vegan*: 100 g
olio di semi di mais: 50 ml
mirtilli (facoltativo): 100 g
lievito bio vegan e senza glutine: 1 bustina
* 50 g di latte vegetale (nel mio caso riso+mandorla) + 50 g yogurt vegetale + 1 cc di limone
Per prima cosa tritare o macinare i semi di lino e metterli a riposare con tre cucchiai di acqua finchè non hanno formato una sostanza collosa.
Tritare finemente i fiocchi di riso nel frullatore (nel robot rimarranno più grossi), poi spostarli nel robot con le mandorle tritate grossolanamente e far andare le lame finchè non avete ottenuto una farina. Unirlo alle altre farine e al lievito in una ciotola capiente.
Frullare le banane con i datteri e aggiungete se volete anche 1 cucchiaio di acero. Unire anche il latticello e l’olio e mescolare. Versare questo composto sui liquidi e mescolare ancora.
Aggiungere infini i mirtilli infarinate all’impasto ( o gocce di cioccolato, o le noci che preferite), dare una leggera mescolata e traferire tutto nello stampo unto con un po’ d’olio.
Cuocere a 180° per 45-50 minuti. Se scurisse troppo coprite con dell’alluminio e proseguite la cottura.
P.s. Se vi foste accorti di qualcosa di diverso e ve lo steste domandando, sì, è arrivato il cavalletto. Sembra che anche in questo caso ci voglia parecchia pratica per ottenere qualcosa di decente, e nonostante i risultati discutibili ottenuti, mi divertiva provare qualcosa di nuovo 😉
Con questa ricetta partecipo al Gluten free (fri)day
Alice Comisso says
Io non ho mai amato la pasta particolarmente ma da quando ho iniziato a fare il pane ne mangio e parecchio, con la scusa che sono farine integrali, che so da dove vengono ecc ecc. E poi una bella fettona di pane con qualche salsina di verdura a crudo mi fa una gola! Questo banana bread lo voglio proprio provare se riesco a trovare gli ingredienti! Intanto ti chiedo se per latticello veg intendi un qualsiasi latte vegetale 🙂 ottimo esperimento, mi fa tornare voglia di fare colazione 😀
Erica Di Paolo says
Con me sfondi una porta aperta: la pasta….. cos'è??? Ahahahahahah
Bellissimo articolo Lu, belle parole e splendido spunto, quello di Francesca. Questo pane mi incuriosisce molto, ma non riesco davvero a cedere alla contestualizzazione della banana in un dolce. E' un mio limite, e so che prima o poi ci proverò. Per ora assaggio con gli occhi questa delizia!! Un abbraccio tesoro.
Peanut says
@Alice:
che sbadata, ero così di fretta che avevo dimenticato l'asterisco ;D ho specificato, comunque, in pratica si fa come il latticello normale ma usando ovviamente ingredienti vegetali 🙂
Per il pane ti capisco sai, infatti io la pasta madre non l'ho più toccata (me ne prenderò le conseguenze) perchè so che se ci facessi qualcosa non riuscirei a non assaggiare, proprio come è successo col dolce, che per fortuna, avendolo messo in conto, sono riuscita a rendere il più possibile sano e leggero. Anche a me il pane piace eh, sia chiaro, non è mia abitudine mangiarlo come accompagnamento perchè poi non sento bene gli altri sapori, ma ci spalmerei il mondo sopra! 😀
Bacione cara
Peanut says
@Erica:
Guarda, io non so proprio come ci fa ad essere gente che la mangia a pranzo a cena. Io non la mangio spesso non tanto perchè me lo impongo per motivi dieto-salutistici, ma proprio perchè non riuscire a farmela andare così spesso. Posso stare settimane senza mangiarla. Poi beh, c'è quella volta in cui mi va solo pasta e allora guai a farmi mangiare qualcos'altro, ma dopodichè, ecco, io sto bene poi per un mese senza! ;D
Che succede con la banana? 😀 non ti piacciono? Oddio, anch'io le preferisco da sole (figurati che anche nei frullati non mi fanno impazzire), ma fidati che qui l'equilibrio di sapori era tale da non renderle invasive, si sentivano parecchio l'integrale delle farine, i fiocchi di riso macinati da me che erano rimasti grezzi..io credo ti piacerebbe! 🙂
Quando riesci a superare lo scoglio batti un colpo!
Un bacio e buon weekend Erica
Silvia Brisigotti says
Ottimo questo banana bread, io lo faccio tradizionale con 3 banane e anche a me rimane basso, le banane pesano!! Questa variante la trovo favolosa, e si vede si il cavalletto!! Brava!
Ciao!
Manuela Menini says
Ecco il banana bread dei “senza” 🙂 Ero curiosa di vedere la ricetta dopo aver letto il tuo post su fb! Comunque ci sono un po' di “senza”, ma ci sono anche bellissimi “con”, come i mitici datteri per addolcire! Mi piace 🙂
P.S. Sai che non sospettavo proprio che i lievitati senza glutine lievitassero meno!!!
Francesca says
Già che si parla di Santi, ci sta bene: Santa Maria Genoveffa!!!!!!!!!!!!!!!! Che meraviglia questo banana bread, Lucry!!! Buono, sano e senza glutine perchè sì, intolleranze a parte, ne assumiamo davvero troppo 🙁 Un bacio
Mimma e Marta says
Io questo lo a m o 🙂 Da premettere che per le banane io non vada pazza affatto, ma ho scoperto di nutrire un profondo amore per i banana bread. E se da piccola disdegnavo quello che la mamma mi preparava, ora ne vado matta. Ne ho scoperto versioni che mi piacciono di più e che a volte quello che non me lo faceva apprezzare troppo era (stranissimo a dirsi) l'accostamento con il cioccolato. Invece che goduria con noci e uvetta o, in questo caso, con i mirtilli 🙂 e sai che proprio due o tre giorni fa ne ho preparato uno per la colazione e la merenda? Ho preparato il mio preferito, quello che me lo ha fatto riscoprire, ma in realtà sai che ne avrei voluto preparare uno proprio con mirtilli (e lamponi) e provare a deglutinarlo usando la farina di grano saraceno che credo di sposi alla perfezione con la banana! Immagino questo che meraviglia, naturalmente dolce grazie alle banane, mandorle, datteri… Insomma, uno sfizio dolcissimo che però non è un attentato alla salute 😉 un bacione cara!
MARI Z. says
l'abbinamento dei tre cereali mi sembra ottimo; la dolcezza della banana matura assicura la dose zuccherina della “voglietta” quotidiana; l'impatto sotto i denti dei datteri dolci devono rendere il tutto strepitosamente buono!!! fantastica idea! 😉
occhio sulle espressioni says
Non di bell'aspetto, ma le banane potrebbero essere il mio attuale frutto preferito, ciò la dice lunga…
Cavalletto! Marca e modello! Addio segreti sogni di diventare il tuo cameraman personale, per poi magnarme tutto.
La stanchezza dopo i pasti è la mia morte, “stanchezza” non rende l'idea, in certi momenti vorrei strapparmi il cervello a mani nude. Sì che sono un disagiato mentale e tutto viene ricollegato a quello, ma io scommetto che qualcosa che mangio mi dà noia, eppure prove allergiche ne ho fatte, negative… Polvere a parte, ma quella continuo a mangiarla.
Peanut says
@silvia:
ecco, mi fa piacere sentirlo, grazie! ;D
anche se ne ho visti di più alti, probabilmente è stato anche il mirtillo a inumidire ulteriormente.
La prossima volta proverò col cioccolato e vedremo! 😉
Peanut says
@Manuela:
Ho sempre sentito così, e in effetti quando ho visto in giro sui blog ricette di focacce o pani gf erano sempre un po' bassini. Addirittura dicono che è meglio sempre scaldarli un po' prima, perchè altrimenti sono duretti. Un bel casotto insomma!
Questo invece è rimasto morbido a lungo, probabilmente se l'avessi lasciato meno liquido sarebbe rinsecchito più velocemente, chissà 😉
Un bacione e grazie!
Peanut says
@Francesca:
Ihihi, grazie Fra :**
Peanut says
@Marta:
Davvero, a volte basta solo cambiare una piccola cosa, una ccostamento, una modalità di cottura, per apprezzare qualcosa che credevamo non ci piacesse. Infatti io mai mi arrendo, provo e riprovo tutto varie volte prima di dire che qualcosa non mi piace! (Per questo ad oggi posso dire che non c'è praticamente niente che non mi piace ;D)
Spero di vedere presto anche la tua versione sul blog!
Grazie, un bacio :*
Peanut says
@Mari:
Grazie, è difficile che mi faccia complimenti da sola ma questo mi è proprio piaciuto assai! 😀
Peanut says
@occhio sulle espressioni:
Potrei dirti tutto quel che ti causa stanchezza post-pranzo in quattro secondi, ma non vorrei essere antipatica 😉 Siiicuramente, è qualcosa che mangi. E' (praticamente) sempre qualcosa che si mangia. La cosa positiva è che è sapendolo è molto facile evitarsi beghe di vario tipo.
Per il cavalletto, eh, boh, l'ho preso abbastanza a caso in realtà :'D
E' “Hama”, uno piuttosto economico, tanto non lo so usare!
occhio sulle espressioni says
Allora devi venire a vivere con me, solo così potrai educarmi alla perfetta alimentazione!
ricettevegolose says
Anche a me capita di non ottenere sempre ottimi risultati con la cucina senza glutine, in particolare con i prodotti da forno…ma con questo bread carissima hai proprio colto nel segno! Ottima ricetta e bellissime foto ^_^
Peanut says
@ricettevegolose:
Alice, che sollievo! 😀
Il sapore comunque era buonissimo 😉
Grazie per gli apprezzamenti alle foto! ^_^
www.mipiacemifabene.com says
che meraviglia e che atmosfera calda hanno queste foto!! Bravissimissima!