Continuo a prendermela comoda, forse troppo. Per una ragione o per l’altra sono passati quindici giorni dall’ultimo post, e devo dire che se avessi dovuto assecondare il mio istinto sarebbero diventati anche di più. Scrivendo una volta ogni cambio di stagione è chiaro che sono poi portata a buttare giù papiri, e mi sento quasi in dovere di avere sempre qualcosa di interessante da raccontare per poter essere autorizzata poi a pubblicare anche una ricetta. Se questo manca, spesso preferisco tacere del tutto. Ma c’è anche da dire che forse sto passando quel periodo di insicurezza e insoddisfazione che a quanto pare capita prima o poi a tutte le “blogger”, quello in cui non sei mai del tutto soddisfatta dei risultati che ottieni, quello che è buono ma è banale, quello che è buono ma le foto non si possono guardare, quello che vorresti essere come non sei e sicuramente neanche puoi, ovvero quando l’ammirazione e il cercare spunti per migliorarsi finiscono poi per essere paralizzanti. Arrivi a un punto in cui ti rendi conto di quanto in realtà sia profondamente insignificante il tuo contributo, cominci a fare confronti e paragoni, e capita allora che ti puoi anche fermare. Tutto quello che hai da proporre sembra non valere più la pena, ma mettersi a fare cose che non ti corrispondono solo per poter essere un po’ più spettacolari non sarebbe più da te. Sì, insomma, un po’ di crisi di identità. Non ho mai ricevuto troppi incoraggiamenti, non sono abituata a sentirmi dire che qualcuno crede in me, che ho le capacità per fare qualcosa, frasi che se per qualcuno sono la normalità, per me sono da film. Per questo ricevere nei giorni scorsi degli apprezzamenti così sentiti da persone completamente inaspettate mi ha lasciato molto stupita. Persone che mi hanno letta e mi hanno capita, hanno quasi camminato insieme a me tenendomi per mano, che hanno assistito al mio percorso da spettatori attenti e che hanno vissuto il cambiamento, sapendomi distinguere quella che sono ora da quella che ero. Allora forse ho capito che dovevo un po’ per l’ennesima volta rivedere la percezione che avevo di me, che ci sono blog e blog e che non tutti si consultano per gli stessi motivi, che avrò mille mancanze ma che forse, ho anche qualcosa che un altro può non avere. A volte basta davvero una piccola parola per farti ripartire, e ringrazio chi inconsapevolmente l’ha fatto nel momento giusto. Forse non arriverò mai da nessuna parte, ma di sicuro non mi voglio fermare.
Oltre alle menate, va anche detto che continuando a mangiare praticamente sempre frutta fino a cena, le occasioni per cucinare si riducono a una, la cena.
E fotografare la cena mi è davvero fonte di grande stress, mi tocca fare delle controfigure da circense e poi neanche vengono bene, sempre troppo buie o troppo gialle, m’innervosisco, mi passa la fame, devo montare il cavalletto, devo rimetterlo a posto, ho fretta e allora preferisco approfittarne per mangiare du’ verdure grigliate in tranquillità.
Che poi, anche in questo caso, non è che avessi cucinato chissà che, però era la prima volta dopo tanto tempo che dedicavo qualche ora a preparare la cena pensando a cosa fare con un certo preavviso piuttosto che decidendo all’ultimo ritrovandomi tristemente ad aprire una di quelle confezioni di polpettine varie pronte che ultimamente sono sempre troppo presenti in casa, per colpa ,o grazie al fatto che, i miei cercano ultimamente di mangiare un po’ più vegetale, così molto spesso acconsento ad unirmi a loro semplificando le cose.
Insomma, bando alle ciance, ho fatto dei tranquillissimi burger di riso e fagioli, riavvicinandomi ai sapori semplici e genuini che prima dell’estate e prima di votarmi alla frutta e alle insalate quasi scondite avevo un po’ dimenticato.
Burger di fagioli neri e riso integrale con chips di zucca alla paprika e maionese di tahin
per i burger:
fagioli neri (pesati già cotti): 350 g
riso integrale (a crudo): 60 g
cipolla rossa: 1 media
aglio in polvere: 1 cucchiaino
salsa tamari senza glutine: 2 cucchiaini
semi di girasole: una manciata
tahin di girasole: 1 cucchiaio
paprika forte: a piacere
peperoncino secco in fiocchi: 2 pizzichi
pepe: quanto ve ne piace!
farina di ceci: 1 C
farina di mais fioretto: 1 C + quella per la panatura
prezzemolo (facoltativo): un ciuffetto
eventuale sale
per le chips di zucca:
zucca delica biologica con la buccia: 350 g
sale: un pizzico
pepe di sichuan
olio extravergine di oliva: un filo
paprika forte e affumicata
aglio rosso: 3 spicchi
rosmarino: due o tre rametti
per la maionese:
tahin chiaro: 2 cucchiai abbondanti
succo di limone: 1 – 2 c
aceto di mele: 1 c
senape: 1 c
salsa tamari: 1 c
Affettare la cipolla anche non troppo sottilmente, scaldare un filo d’olio in una padella antiaderente e fatela rosolare, coprite poi con un coperchio e stufatela finchè non sarà trasparente, aggiungendo pochissima acqua se necessario. Far raffreddare.
Scolate bene i fagioli e poneteli nel robot da cucina assieme al riso, bollito in acqua salata e fatto anch’esso raffreddare e scolare. Azionate le lame e date una prima frullata, aggiungete la cipolla, le foglioline di prezzemolo, l’aglio in polvere, la paprika, il peperoncino e il cucchiaio di tahin di girasole e frullate ancora per ottenere un composto abbastanza liscio e omogeneo. Aggiungete infine anche i semi di girasole, e frullate ancora, più o meno a lungo a seconda di quanto volete che si confondano nell’impasto. Aggiustate di sale e di pepe, quindi unite mescolando con un cucchiaio le due farine.
I miei ingredienti erano ben freddi e scolati quindi non mi è stato necessario far riposare il composto in frigorifero.
Formate 4 mucchietti da 140 g circa ciascuno, passateli nella farina di mais e appiatiteli per dare la forma di burger, quindi sistemateli su una placca da forno. Coprite con un filo d’olio e cuocete a 180° (forno statico) fino a doratura (circa 20 min.)Per le chips tagliate la zucca ben lavata con ancora la buccia a fettine, trasferirle sulla teglia ricoperta da carta forno e unta di olio con gli spicchi d’aglio in camicia schiacciati e i rametti di rosmarino. Coprite con ancora un filo d’olio e con i due tipi di paprika, spolverate un po’ di sale e date una bella macinata di pepe di sichuan. Cuocete a 160° statico per dieci minuti, poi continuate la cottura col ventilato finchè non saranno cotte e avranno fatto la crosticina.
Per la maionese unite semplicemente tutti gli ingredienti allungando con acqua quanto basta per ottenere la consistenza della maionese. Le dosi non sono precise perchè ho aggiustato tutto assaggiando mentre preparavo, ma per essere sicuri non partite con più di un cucchiaino per ingrediente e aggiungete casomai in un secondo momento.
Manuela Menini says
Come “non è che avessi cucinato chissà che”?!? A me sembra una cena speciale!!! Tra l'altro questi hamburger mi ricordano il riso con fagioli neri che prepara mia mamma (viene dal Brasile)…potrei aggiungere un po' degli aromi che hai usato tu per fare Brasil featuring Lucrezia 😀 La tahin di girasole l'hai fatta tu o si trova già pronta? Mai provata! Poi mi ispirano pure le chips di zucca intinte nella maionese veg…l'ultima foto è invitante! In realtà trovo che tutte queste foto in notturna abbiano una certa personalità…sei diversa da tutti, speciale, un vero riferimento! Un bacino 🙂
occhio sulle espressioni says
C'è sempre del buono qui, sarà che non seguo molto il mondo dei vegan blogger, ma vi trovo cose di gran interesse, foto comprese, e tutto il pacchetto andrebbe di diritto in un portale o in un cartaceo a tema, l'ho pensato, lo ribadisco, ne sono convinto.
Come fa ad essere insignificante il tuo contributo? magari solo perché qualcun altro ha più tempo per cucinare, vive più situazioni da cui trarre spunti, ha soldi da impiegare ed attrezzatura d'assalto? A me piace il fatto che le meraviglie che escono da qui sono farina propria, di quel cervelletto effervescente, dal piccolo centro toscano spuntano fuochi d'artificio (uscite ed eventi a parte); troppo facile pubblicare una ricetta di rilievo quando abiti a Los Angeles e se ti affacci alla finestra vedi i cinque ristoranti vegani del quartiere e l'allestimento della fiera tematica a cadenza quindicinale.
Comunque… timori e sensazioni lecitissime, che fanno la persona completa.
Sì, te la prendi comoda, fai bene.
Il cavalletto lascialo sempre aperto, è un bell'elemento d'arredo!
Stringo la mano con affetto a chi ti sta vicino.
Burger con fagioli neri? Fagioli in generale!!! E poi non “secchi”, ma con una maionese preparata per l'occasione… O_°
consuelo tognetti says
Come sempre mi soffermo così tanto a leggerti che poi la ricetta mi passa quasi in secondo piano U.U
Avevo intuito che il momento non fosse dei migliori e che troppe paranoie erano tornate (o forse mai andate del tutto???) a tenerti compagnia…ma il fatto che tu ti sia data una scossa e si tornata prepotentemente in pista è davvero un buon segno e ne sono felicissima :-)))
Ora due parole alla ricetta vorrei lasciarle…i burger di fagioli e riso li devo proprio provare, una volta li ho fatti di ceci ma devo aver sbagliato qlcs e non stavano insieme 🙁 buoni ma proprio inquadrabili! Le chips di zucca e la maionese in abbinamento sono uno sballo ^_^ E posso dirti che anche le foto non mi dispiacciono??? molto suggestive!
ps: sarebbe un peccato non averti qui….non mollare ^_*
Stefania FornoStar Oliveri says
E infatti non sei la sola e non sei l'unica a pensare certe cose, ma spesso mi dico, seppure il mio blog dovesse servire ad una sola persona, sarebbe già un successo… Continua così, io ci sarò sempre! E poi come farei senza le tue meravigliose ricette???
letissia says
Burgers favolosi, come l'autrice, sisì, sei favolosa!!! 🙂 Ciao, pupa, buonissima Domenica!
Erica Di Paolo says
Quando ho iniziato a leggere la mia testolina si è riempita di tanti pensieri che avrei voluto scriverti. E' stato come ritrovare la “vecchia” Lucrezia. Poi (ed ecco cosa intendo io per “cambiamento2) tu stessa hai trovato la risposta ancora prima che i dubbi ti soffocassero. Ho sorriso, te lo garantisco, fin sulla punta dei capelli. “Eccola!!”, ho pensato. Sei tu, la “nuova” Lu, il risultato di una trasformazione sofferta, consapevole, profonda. E io sono sempre più fiera di te. Hai detto benissimo: non tutti i blog sono uguali e non in tutti si cercano le stesse cose. Al di là del fatto che per me nulla di ciò che fai è banale (e forse il fatto che tu ti chieda se non lo sia davvero ne è il motivo), questi burger li avrei voluti assaggiare, insieme a te, su quel set cupo della sera.
S E I U N A F O R Z A dolcezza!
Ti stritolo di abbracci.
elenuccia says
Sono daccordo, i vari blog si consultano per mille ragioni, per le ricette, per le foto stupende anche se magari le ricette non sono nelle proprie corde, per le storie che raccontano, per il modo di scrivere, o magari perchè ci fanno ridere. Non sono vegana ne crudista ma il tuo blog mi piace, per tante ragioni, per le ricette, per come scrivi e per come ti racconti. Queste chips di zucca ad esempio sono troppo invitanti.
Virginia @ Zucchero e zenzero says
Io credo in te perchè hai uno stile unico. Le tue ricette non sono mai banali e mi piace moltissimo la tua schiettezza e il tuo modo di raccontare la tua verità senza filtri 🙂
Continua imperterrita, nonostante le mille difficoltà e i pensieri! Qui trovi sempre moltissime persone che apprezzano quello che fai e che aspettano un tuo post 🙂 E comunque le foto in notturna mi piacciono, sai? Sembrano scattate su un palcoscenico.
Un abbraccio e buona settimana
V
Ileana Pavone says
Sai che ti dico Lù? Che questi pensieri li ho avuti e li ho tutt'ora anch'io, ma che, come te, non voglio fermarmi.
Non fermarti mai Lù, fallo per te stessa, per le tue passioni..e per noi che ti leggiamo sempre..e che siamo felici di vederti così, sempre più grande, sempre più bella e sempre più brava!
Mandami un burger per pranzo, subito! 😛
( ovviamente lo adoro, ma mica avevi dubbi a riguardo? 🙂 )
Un bacione bellezza :*
MARI Z. says
Il periodo del “ma perchè lo faccio?” arriva un pò a tutti -personalmente anche più volte al giorno!-
specie quando vieni esclusa da qualche evento a cui ci credevi e ci tenevi, specie quando vieni ignorata da qualcuno del settore che veneri, specie quando vedi che le altre collezionano riconoscimenti e premi! Ma che ci sto a fare!!???!!! Ma il giorno successivo -si sa, la notte porta consiglio- ti fai qualche domanda del tipo: ti diverti? si!, ti piace scrivere, confrontarti e conoscere persone nuove? si! ti piace mangiare? si! fotografare? si!…allora continua!!! senza peso, senza imposizioni, senza stress!!! Finché ti diverti continua e non farti sempre troppe domande! …non occorre essere sempre la prima della classe!!!
Mi piacciono i tuoi burger e ancor di più la maionese con il tahin e la senape: strepitosa!!!! e lo e lo sai che queste foto hanno un atmosfera un pò barocca niente male!!! davvero niente male!!!
😉
Mimma e Marta says
Penso che sì, capiti a tutti quel momento di smarrimento totale, quello in cui niente a più senso e in cui gli sforzi sono vani. Che sia nell'ambito del blog, che sia nella vita. Quante volte ho pensato di lasciar perdere, di arrendermi e non lottare più – poi ho capito che lo facevo per me. Sono anche io più leggera e disinteressata, ma consapevolmente. Mi prendo i miei spazi sicura di fare le cose con cura, di non trasformarle in ansia e nervi. Ma quello che fai tu qui, Lù, è bellissimo, e proprio perché ti piace, perché aspiri ad ancora di più devi continuare 🙂
Ma poi, vogliamo parlare di questi burgers??? Niente di che??? Ma davvero??? 🙂 Altro che niente di che, altro che quelli già pronti e confezionati che, seppur buoni e capaci di risolvere una cena, non potrebbero mai essere paragonati a qualcosa di fatto in casa. E la maionese di tahin invece??? Io la maionese non la amo, ma sono certa che con il mio amato tahin sarebbe un'altra cosa.
Un bacione e buon tutto <3 Marta
cincia del bosco says
Le chipssss di zucca, le voglio! Mi stavo perdendo questa meraviglia???
che sbandatella che sono, anche il burger mi piace e ti confesso che i burger non sono il mio genere, ma se dovrò provare a farne uno partirò da qui.
Dai Peanut, ritrova la tua voglia di giocare: sei unica, irripetibile e necessaria!
un abbraccio stritoloso
Su
GranoSalis says
Non posso che essere presente qui tra i commenti a un post che racconta delle tue crisi di identità da blogger, visto quanto attivamente hai partecipato un qualcosa di simile che ho pubblicato di recente 🙂
Ma passo solo per dirti qualcosa che già sai, che in fondo sappiamo tutti, ma che è così tremendamente difficile mettere in pratica senza prendersi per il culo (e sottolineo il “senza prendersi per il culo”) (posso dire culo?). Siamo quello che siamo. Non saremo mai qualcos'altro. Non saremo mai come qualcun altro. E chi diventa “qualcuno” (e qui di virgolette ce ne vorrebbero 20 da una parte e 20 dall'altra, che cosa significa essere “qualcuno”?) ci diventa perché questi problemi smette di farseli ed esprime sé stesso, punto. Parlo di quei qualcuno di cui vale la pena parlare, non di quei qualcuno che vanno avanti a marchette e raccomandazioni nei più disparati campi della società. E se vogliamo andare ancora un po' più a fondo, chi è davvero in pace col mondo e sé stesso è perché, oltre a esprimere sé stesso senza farsi menate, non si aspetta nemmeno niente in cambio. Quello che viene viene, nel bene e nel male. E quindi direi che dice bene Mary in qualche commento poco sopra: ti piace scrivere, ti piace comunicare, ti piace parlare di cibo nella tua personalissima maniera? Fallo e basta. Oppure non farlo e basta, se non ne hai davvero più voglia. Poi quello che viene viene. Io ti appoggio in tutti i casi 🙂
E riguardo a scattare a ora di cena…ti capisco, io sul blog l'ho fatto due volte e mi sono ripromessa di non farlo mai più. Puoi ovviare cucinando per qualcun altro! Tu ti godi il tuo pasto di sola frutta, e quello che vuoi scattare per il blog lo cucini per qualcuno che inviti a pranzo, per un familiare, per chi vuoi tu. Sarete soddisfatti tutti e due 🙂
E per la ricetta…concordo con i commenti sopra, altro che “non ho cucinato chissà che”…quella maionese al tahin la devo provare assolutamente!
Un bacione,
Claudia
Peanut says
Manu sei troppo carina, veramente!
Grazie delle tue parole che mi hanno risollevato l'animo, e mi fa piacere che questi burger abbiano richiamato un piatto a te familiare 🙂
E grazie di essere una presenza costante 🙂
Un bacione
Peanut says
Ho imparato che un semplice grazie spesso è più opportuno di mille parole, giusto?
Però ho sorriso, mentre leggevo. Perchè sai trovare le parole giuste, senza essere banale.
E, il cavalletto, lo lascerò aperto quando avrò un posto fisso da utilizzare per le foto. Così non è storia proprio! O i miei tengono in casa il cavalletto o me, e ho paura di sapere su cosa ricadrebbe la scelta 😀
Peanut says
Si beh, certo, pretendere che fossero andate del tutto sarebbe stato troppo..vanno e vengono, dipende dal periodo, da quanto rimugino.. ma se ne vanno sempre, chi le vuole? Io le scaccio! 😉
Per i burger succede, non devi assolutamente aggiungere liquidi mentre frulli, o se fossero i legumi ad esser stati cotti troppo e quindi un po' “spappolosi”, aggiusti con un po' di farine e tenendo il composto in frigo prima di formarli.. ah, in questo caso, anche la presenza del riso ha aiutato molto a compattare!
Per qualsiasi cosa, quando vorrai riprovare, io sono qui! 😉
Un bacione e grazie
Peanut says
e infatti molto spesso ne ho il sentore, e questa epidemia di insicurezza, infondo, paradossalmente rassicura però, no?
e tu sei la FornoStar per la miseria, come fai a dirmi che hai dei crolli di autostima?! ;D
un bacione e grazie Stefy!
Peanut says
dai una carica unica! 😀
grazie!
Peanut says
sei ti faccio solo una sfilza di cuori sono banale?! 😀 beh, poco importa.
Grazie ❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
Peanut says
Solo GRAZIE! Di cuore 🙂
Peanut says
Ma dai, alla fine queste foto hanno pure riscosso successo, incredibile 😀
Mi han fatto molto piacere le tue parole, a volte bisogna sentirselo dire, per crederci un po' di più 🙂
Grazie mille, un abbraccio
Peanut says
Troppa stima per quello che mi hai scritto, davvero! Ultimamente in effetti sono così, molto leggera e faccio quello di cui voglia senza stare troppo a pensare, ma ogni tanto arrivano anche questi momenti, e non so succede per reale presa di coscienza della realtà, o se per irrinunciabile tendenza a essere una auto-sabotatrice. Forse non voglio scoprirlo, che qui lo scopo è piuttosto quello di sabotare questi pensieri.
Non si tratta però di essere la prima della classe, cosa che non m'è proprio mai interessata, quanto, come dici tu, che i riconoscimenti siano distribuiti in modo un po' più equo, ecco, soprattutto se quello che aspiri a fare un giorno (neanche troppo lontano ormai) rientra in questo campo.
Ma tempo al tempo, chi ha fretta brucia le tappe 🙂
Un bacione e grazie!
Peanut says
Vedi, so che anche tu hai avuto molto spesso i miei stessi dubbi e vista dall'altra parte, mi sembrava una follia, per me son sempre stati del tutto immotivati. E' proprio questo pensiero che un po' mi ha portato poi a farli tacere, il fatto che persone che io stimo moltissimo vengano colpite dalle mie stesse crisi di insicurezza. Forse siamo davvero noi che non siamo mai soddisfatte e dobbiamo sempre trovare il modo per crearci problemi quando potremmo viverci una situazione solo per il fatto che ci fa stare bene.
Credo che l'umiltà sia importantissima, non vorrei mai essere spocchiosa, ma non per questo si deve screditarci.
Un bacione e grazie davvero per le tue parole <3
Peanut says
Ma guarda Marta, mentre leggevo mi sono ritrovata ad annuire sorridendo perchè so che è quello che faccio anch'io ogni giorno. Le cose per me, quelle che mi fanno star bene. Credo che abbiamo cominciato entrambe nello stesso momento della nostra vita, e ora nemmeno volendo credo potremmo riuscire a infliggerci quello che ci siamo fatte in passato. E' stato un momento, fatto, come tutti, per passare alla velocità in cui è arrivato ;*
Peanut says
I burger sono ancora più il mio genere se infilati in un panino e coperti di vegannayse e ketchup! ;P prova così e ne riparliamo!
Grazie Su, mi lascio stritolare più che volentieri!
Peanut says
(Culo, culo, culo!)
Certo, senza dubbio parliamo degli stessi “qualcuno”, perchè credo che nell'altro senso chiunque, e quindi anch'io, potrebbe diventarlo in men che non si dica, ma altrettanto velocemente scomparire senza lasciare traccia di sè.
Io ho sempre fatto e continuo a fare quello che faccio per la sola gioia di condividere esperimenti più o meno ben riusciti, buttar giù quello che ho dentro quando sento di dover esprimere qualcosa che mi turba o che mi ha reso felice, ricevere anche un solo commento di apprezzamento o di sostegno, e per questo continuerò a farlo.
Non è tanto una questione di invidia in un brutto senso, perchè se capita qualcosa di buono a qualcuno a cui tengo sono contenta per lui, mentre se la persona in questione è una di cui non m'importa nulla non mi può fregar di meno neanche dei suoi successi o insuccessi, quanto un'incapacità storica di esser soddisfatta dei risultati che ottengo pienamente. Mi son sempre sminuita e se qualcosa andava bene lo potevo fare meglio, e se qualcosa andava sorprendentemente bene non ero io che avevo fatto questo chissà che, ma culo (!) o mille altre cause da me indipendenti. E già sono migliorata, prima ero molto peggio! Ogni tanto però capita che questi sentimenti tornino a far capolino, ma poi se ne vanno, eh! O meglio certe cose magari ancora le penso ma non permetto più che intacchino la mia voglia di fare quello che mi fa stare bene 😉
Se non ci fosse stato questo post, non ci sarebbero stati tanti commenti saggi, che mi hanno rimesso un po' coi piedi per terra.
Grazie, Claudia!
Peanut says
Ah dimenticavo: la tahina di girasole l'ho acquistata da un'azienda agricola di qua vicino.
Però si fa facilissimamente, quando non avevo un -seppur misero- stipendio il tahin di sesamo lo facevo sempre da me e veniva bene anche senza aggiungere olio!
ricettevegolose says
Ti capisco, anche io sono spesso insoddisfatta dei miei pasticci culinari…in generale sono buoni, ma le foto spesso lasciano a desiderare e così non pubblico…poi ultimamente ho pure poco tempo da dedicare a questa passione…dei paragoni non ne parliamo 🙁
I tuoi post però sono sempre originali, mai banali, le foto invitanti e autentiche e le ricette…buonissime! Da ciò che scrivi e fai traspare una bella persona e credo sia questo l'importante. Lo dico in tutta sincerità 🙂 Un abbraccio!
Dany Pepeazzurro says
Nocciolina!
(culo, culo, culo!)
Potrei aver scritto io le tue stesse parole, sono generalizzabili a quasi tutti gli aspetti della vita o, per meglio dire, a come li si affronta.
Ma mi alzo in piedi e faccio una ode a Claudia di GranoSalis, perchè il mio Grillo Parlante è sempre là a ripetermi le stesse cose dette da lei! Quanta verità, neh?!
Detto questo: facciamo un ordine collettivo di paraocchi? Ce ne sarebbe un gran bisogno! >__<
E ora le cose serei: fai spedizioni di chips, per caso?!
Ti abbraccio!
Peanut says
Ok, ci facciamo decisamente troppo condizionare tutte. Credo proprio che se fossimo uomini questi problemi non sussisterebbero! Un po' di sorellanza e incoraggiamento reciproco è quello che ci vuole 🙂 Anche perchè lo sto sentendo dire da persone che secondo me non hanno alcun motivo di farsi questo genere di paranoie! Ad esempio io trovo le tue ricette sempre molto originali e gustose ^_^
Un bacione Alice, grazie!
Peanut says
Ahaha Dani, ho già messo i paraocchi nel carrello 😀 le chip le offro volentieri ma solo per mangiarle in compagnia! 😉
:*