Forse non si pubblicano i post di domenica. A quest’ora poi. Ma spero che con oggi non finisca solo il mese, che domani sarà diverso.
Domani sarà lunedì e io avrò ripreso le lezioni che ho disertato per ben due settimane.
Una vabè, perchè non c’erano. La scorsa..ero a fare altro. Sono stata la grande assente qui, ma di fatto in casa ci sarò stata tre o quattro giorni, giusto il tempo di preparare in quattr’e quattrotto un esame appena tornata da Brescia per poi ripartire per Roma.
I giorni a Roma mi hanno dato tanto, ho imparato molto sia da un punto di vista didattico in ambito di panificazione -e panettonificazione- che umano, ho rivisto facce conosciute e ne ho incontrate altre di stupende con cui ho sentito affinità già dopo poche battute, persone che mi hanno solo confermato che chi possa capirmi c’è, sparso qua e là per l’Italia, tra le quali non sentirmi un pesce fuor d’acqua.
Non so se dovrei scrivere con questo stato d’animo ma ho paura che possa scoppiarmi il cuore se non lo faccio.
Per me tutto questo è nuovo. Tutti voi sapete quanto sia stato difficile per me, per usare ancora questa metafora ormai abusata, uscire dal guscio, trovare un’ambiente in cui sentirmi a mio agio, qualcuno con cui essere me stessa senza sentirmi giudicata, che sappia apprezzarmi per come sono e nonostante qualche stranezza, che sappia riconoscere le voragini nel cuore nascoste dietro a un sorriso e a una leggerezza travestita forse troppo bene da frivolezza.
Certe crepe sono state bene o male riparate, ad altre è stato messo un collante che da sè fa fatica a tenere insieme le estremità, e basta così poco a riaprirle e a far riemergere quella fragilità seppellita sotto alla corazza del “non mi tocca più niente”. Basta toccare nel punto giusto.
Non sono brava ad esprimere i miei sentimenti a parole, no, non mi è stato insegnato. Ma credevo di dinostrarlo ogni giorno con delle piccole azioni che dimostrino quanto coi discorsi non so fare, ogni volta che scelgo di fare una cosa rinunciando a un’altra, ogni volta che qualcuno è il primo buongiorno e l’ultima buonanotte, quando faccio un gesto che so che farà piacere all’altro, quando ricerco il calore di un abbraccio, quando guardo con gli occhi dell’amore, quando parlo di una persona ad altre e la gioia e il trasporto che provo mi si legge anche solo nello sguardo. Perchè la mia vita è fatta di poche persone ma queste persone sono il mio mondo e farei tutto per non deluderle e per vederle contente. E se non lo si capisce, o sono io che non ci riesco o non faccio abbastanza il mio mondo crolla, e diventa difficile trovare un senso. E tutto ricomincia da capo, e di nuovo mi incolpo, e di nuovo sono sbagliata, e di nuovo non merito niente.
Mi hanno detto che da qualche mese a questa parte ero come rinata. Rinata, nonostante tutto il dolore, la rassegnazione, la rabbia, il senso di perdita con cui ho dovuto avere a che fare a inizio anno. E se sono rinata è merito della mia forza di volontà, caparbietà, voglia di rimetter insieme i cocci sì, ma anche di qualcuno che mi ha riempito il cuore. E non voglio sentirmi morire di nuovo dentro.
Io non so se ci si capisce qualcosa in questo post, apparente frutto di una mente bipolare data l’apparente inconciliabilità dell’incipit con il proseguimento. Avrei voluto scrivere un post diverso e quindi non so nemmeno quanta attenzione possa a questo punto ricevere la ricetta, che comunque c’è, e allora mettiamola. Non so se esisteva una cosa del genere, sicuramente qualcuno l’avrà fatto prima di me, ma il tutto m’è venuto in mente un giorno (probabilmente studiando, che è sempre il momento più fruttuoso per cose che nulla c’entrano) e appena ho avuto tutti gli ingredienti ho voluto provare se quello che tanto mi piaceva idealmente l’avrei apprezzato anche di fatto. La risposta è sì:)
Ho utilizzato il Riso acquerello, di cui mi avevano omaggiata ancora al Taste a marzo ma che avevo lasciato a lungo in dispensa perchè volevo pensare per lui qualcosa di speciale. Acquerello è un riso trattato in modo particolare: mantiene tutte le proprietà del chicco integrale perchè dopo l’invecchiamento e la lavorazione viene ridotato della gemma, ma in cottura non scuoce e richiede meno tempo, e per i risotti, non rimane slegato. Si comporta pertanto come un riso bianco, ma è integrale.
Mi spiace che dalle foto non renda, il motivo per cui non posto tanto è anche e soprattutto che ODIO fotografare di sera e risultati del mio astio sono ben visibili.
Risotto alla rapa rossa al tè Lapsan Souchong e crème fraiche di anacardi
(per una persona)
riso acquerello: 90 g
rapa rossa: 100 g (da cruda)
acqua: 200 ml
brodo di verdure: 150 ml (io l’avevo già pronto, sennò da preparare prima)
tè affumicato (Lapsang Souchong): 1 cucchiaino
crème fraiche di anacardi (ricetta sotto): 1 cucchiaio +1 cucchiaino
scalogno: uno
burro di cacao: 3-4 g
sale integrale, pepe
crème fraiche di anacardi: (da preparare prima)
anacardi al naturale: 1 tazza
succo di limone: il succo di uno piccolo, o 3/4 di uno grande
aceto di mele: 1 cucchiaino
sale: un pizzico
Mettere a mollo gli anacardi per 4-5 ore. Scolare e frullare con il succo di limone, l’aceto, un pizzico di sale e qualche cucchiaio di acqua fino a ottenere la consistenza della panna acida. Conservare in frigorifero.
Per il risotto portare a ebollizione l’acqua, spegnere e mettere in infusione il tè per dieci minuti, dopodichè filtrare. Cuocere la barbabietola a vapore già sbucciata (a cubetti per accelerare i tempi). Sciogliere il burro in un padellino antiaderente e far dorare lo scalogno. Quando è appassito far tostare il riso e sfumare con un po’ di infuso di tè Lapsang. Continuare alternando il brodo caldo al tè, aggiungere a metà la barbabietola, una parte frullata in crema e l’altra metà a cubetti per avere due consistenze diverse. Terminare col tè, far assorbire e mantecare con un cucchiaio di panna acida. Sistemare nel piatto e servire con una quenelle di panna acida e qualche foglia di tè essiccata.
Lo says
Ma tesoro…hai scritto tu la risposta..non vuoi morire dentro e se non vuoi non succederà. Tu hai questo potere…di gestire i graffi e le gioie della vita vivendo le come esperienza…coltivando te stessa come unica e irripetibile…non è necessario farsi scivolare tutto lontano e nemmeno morire…ci sono altre vie…ma sopratutto c'è il potere della tua forza. Non vuo, non succederà.
Ileana Pavone says
..non ti ho mai vista, ma posso dirti che i tuoi cambiamenti si percepiscono. Nei tuoi occhi negli ultimi tempi ho visto una luce diversa, ho visto più sicurezza, più consapevolezza..e questo solo grazie a te.
Se c'è una cosa che ho imparato in questi anni è che le persone che ci son accanto sono fondamentali, ma siamo noi a cambiare le cose, con la nostra forza di volontà.
..e ho imparato anche che basta poco per far crollare nuovamente tutto, ma ci si rialza sempre, più forti di prima 🙂
Ti abbraccio forte forte Lù :** Ps: grazie per l'idea della crème fraiche, la farò sicuramente 🙂
Ileana Pavone says
..e tu sei forte, tanto. Non dimenticarlo mai.
Virginia @ Zucchero e zenzero says
Nessuno è giusto o sbagliato e non dobbiamo colpevolizzarci se siamo come non vorremmo o se qualcuno ci guarda in maniera strana. Siamo solo noi, con i nostri pensieri per la testa, il nostro passato che inevitabilmente ci ha segnati e il futuro che abbiamo in mente per noi. Non tutti ci capiscono, anzi… In genere è difficile trovare una persona che ti capisca nella tua follia, che legga nei tuoi pensieri solo guardandoti negli occhi e che ti voglia bene anche per il tuo aspetto arruffato.
Stai facendo come la fenice che risorge dalle proprie ceneri, per usare una similitudine che mi piace di più, e questo si vede. Continua così, sali su un treno dietro l'altro e vai dove ti porta il cuore.
Lo studio è fonte di ispirazione anche per me (purtroppo) e la tua ricetta e il riso Acquerello mi intrigano molto. Ho visto che da Eataly ce l'hanno, la prossima volta lo compro!
Buona settimana e un abbraccio :-*
Francesca P. says
Tu sei una stella in movimento… hai luce ma ancora non la sprigioni interamente… hai bisogno di sentirti sicura, protetta, per lasciarla andare e lasciarti andare… non si può trovare comprensione e appoggio in tutti, una selezione naturale è normale e spesso siamo noi le prime a farla… perchè ci avviciniamo solo quando ci sentiamo ispirate e scatta un qualcosa in più, prezioso e bello ma raro… sei nel pieno del tuo cammino, troppe curve dovrai fare, errori compresi, direzioni sbagliate… ma tu non pensare mai di non farcela, o di non essere all'altezza o peggio, “come gli altri”… ognuno di noi ha i suoi punti di forza, i suoi talenti, il suo carattere e la sua sensibilità… tu ne possiedi tanti e lo so per certo, pur non avendoti mai vista dal vivo, perchè traspare da ogni frase che dici, da ogni domanda che poni a te stessa…
Lo vedi il colore del tuo piatto? Il colore esiste e si può assaporare, mentre si cresce e si fanno esperienze… e tutto serve, tutto…
letissia says
Cara Lucrezia, mi spiace leggerti così… ma voglio comunque ricordarti che qualsiasi cosa sia accaduta, hai la possibilità di trasformarla in occasione di felicità. E' vero come affermi che il nostro ambiente, le persone che ci circondano, ci influenzano, ma tutto dipende da noi. La paura, la rabbia, la forza, il coraggio, risiedono in noi e siamo noi a decidere cosa far prevalere. Se sei “rinata” è perché l'hai voluto. Nessuna morte vedrà più il tuo cuore. L'hai detto e sarà così.
Con il riso acquarello mi apri un mondo, lo cercherò. La crème fraiche di anacardi poi… è un'idea fantastica! Buona settimana, Nocciolina, tanti baci 🙂
Erica Di Paolo says
Ho sempre osservato ogni battito di ciglia in questa nuova rivoluzione che, è certo, parte da dentro. Ho sempre pensato che non fosse facile e che, dietro a tutto, ci fosse una sensibilità che nessuno potrà mai modellare. Per fortuna, Lu. La tua 'emotività' di fronte alle gioie, alle paure, alle difficoltà, alle scelte…. è il tuo tratto identificativo. Tu sei questa. Noi siamo il frutto del nostro passato, siamo l'insieme delle nostre esperienze. Non dobbiamo nasconderci dietro a niente, dobbiamo apprezzare ogni dettaglio di noi stessi, cercando di modellare ciò che non ci piace, ma accettando i dettagli che ci rendono unici. So bene quali possano essere le tue sensazioni, le sento sulla pelle e mi si stringe un nodo in gola, come fossero le mie. E forse, in parte, lo sono. E tu lo sai cosa stiamo condividendo, in questo anno. Ma è proprio da qui che devi partire per elaborare e continuare la tua strada.
Arricchisciti delle meraviglie, come queste esperienze. Ok, hai saltato due settimane di lezioni, ma quanta bellezza hai accolto dentro di te? Pensa a quella, non pensare a quanto, ora, potresti perdere di quella stessa bellezza. Se la farai riflettere, illuminerai il tuo mondo e mostrerai la tua bellezza in tutta pienezza. E noi non potremmo che amarti. Perché tu sei bella. E sei 'di cuore'. E mi piaci un sacchissimo ^_^
Il tuo piatto è davvero particolare. Tralasciando il fatto che non amo la rapa rossa, trovo sia davvero geniale e innovativo. Ti rispecchia in pieno, gioia.
Un abbraccio infinito nocciolina. Buon…. inizio mese ^_^
Manuela Menini says
Un bacino Lù :-*
Chiara Setti says
tesoro io non ci ho capito quasi niente se non che sei una persona forte e di buon cuore e visto che sono convinta che prima o poi tutto torna…se hai avuto un periodo nero, vedrai che quello che ti aspetta non potrà che essere una vita meravigliosa!!! un abbraccio
consuelo tognetti says
Tesoro sono sicura che il tuo futuro sarà costellato di belle persone, amore sincero ed incondizionato e tanta serenità..devi tenere duro e vedrai che la tua forza di volontà ti permetterà di trovare la tua dimensione ed il tuo equilibrio..non smettere mai di lottare..tu non lo sai ma hai una grande forza dentro e tra le righe questo traspare!
Io faccio il tifo x te..sempre <3
Buon lunedì e che sia x te un nuovo inizio.
ps: ricetta superlativa 🙂
elenuccia says
Non ho capito tanto bene cosa sia successo ma mi dispiace leggerti confusa e rattristata dai comportamenti altrui. Ti auguro di riuscire a ritrovare la serenità il prima possibile. Facciamo tutti il tifo per te
cincia del bosco says
Cara Lucrezia, amati come sei, Non vedi quante persone te lo dicono e ti vogliono bene! Ma sta a te volerti bene, veramente, senza condizionamenti: sei perfetta come sei! Quanto lo farai, vedrai che gli altri intorno si sveglieranno… e se non lo faranno il bello è che non ti importerà più di tanto… ; )
ottimo risottino, il tè mi fa un po' impressione ma allo stesso tempo mi incuriosisce.
baci Su
Peanut says
Sai, devo dire che mi sono buttata giù di quanto la situazione non meritasse, dimenticando non solo che sono sopravvissuta senza abbattermi a cose ben peggiori ma anche dimenticando la forza che in verità ormai possiedo, e non credo basti poco per mandarla in frantumi.. non voglio e non succederà <3
Peanut says
E' così, a volte basta poco, a far riemergere quella Nocciolina con la paura di tutto, di doversi nuovamente rinhiudere. Ma succede anche che il giorno dopo ti svegli con una consapevolezza diversa e ti ricordi chiaramente chi sei e cosa ha lasciato dietro, e non puoi che guardare ancora più avanti..
Grazie Ile, prendi pure spunto per ciò che vuoi! <3
Peanut says
Continuerò a farlo, a rincorrere ciò che mi fa stare bene senza vergognarmi di non riuscire a trovarlo qui!:)
Grazie bella, un bacione
Peanut says
sai che leggendo le tue parole mi sono guardata dentro – e da fuori- e mi sono resa conto che non hai affatto torto, in generale sono cambiata molto, sono più radiosa ma riesco a sprigionare completamente la mia luce solo quando sono vicino a qualcuno che mi fa sentire più sicura e apprezzata. Ma non è così per tutti?
Mi piacerebbe incontrare anche la tua luce una volta che verrò a Roma 🙂
Peanut says
Lo so. Vorrei non dimenticarmene, ma ogni tanto succede, quando una parola detta va a colpire un punto debole, quando ti ritrovi dove ti sembra di essere già stata, come un deja vù. Un po' hai paura. Ma mi sono resa conto che questa dell'abbandono e dello sconforto non è che la prima fase di tante altre che seguono, come quella dell'incazzatura, e poi della ritrovata consapevolezza. Avessi aspettato un altro po' avrei scritto sicuramente qualcosa di completamente diverso 😉
Tanti baci a te e grazie :*
Peanut says
:* <3
Peanut says
Ah ma guarda che l'aver saltato le lezioni è l'ultimo dei miei pensieri. Lo farei altre mille volte per stare dove mi sento fiera di come sono. Tutte le cose mi hai scritto sono cose che normalmente so, quando il cuore non fa brutti scherzi e la testa ragiona in modo lucido. A volte la razionalità cede il posto al sentimento e si finisce per dimenticare aspetti che ormai avevamo imparato invece a conoscere discretamente bene.
La rapa rossa non la amo affatto nemmeno io, e infatti farci addirittura un risotto era rischioso..ma devo dire che l'abbinamento di sapori l'ha resa gradevole e non stucchevole come può succedere, la “panna acida” e fresca e smorza la dolcezza. E poi non so, ma mi sembra che prenderla cruda e poi cuocerla abbia tutto un altro sapore che prenderla già precotta! 😉
un grande abbraccio e grazie per tutto
Peanut says
A volte basterebbe respirare, farsi un bagno, mangiarsi un pezzo di cioccolata o uscire a fare due passi, schiarirsi le idee e tornare a pensare ai fatti a mente più leggera. E ci si renderebbe conto che una stessa cosa può essere vista sotto diverse luci, una e quella apocalittica, come ho fatto sul momento io. Una è meno di pancia e ti porta a dare il giusto peso alle cose, compreso ciò che è nelle tue stesse potenzialità. Ora sto bene ^_^
Grazie Chiara, un abbraccio a te
Peanut says
Me lo auguro! La forza di volontà c'è eccome, sono io che a volte credo di essere più fragile e abbandonata di quanto non sia in realtà. Ma certe in-consapevolezze sono dure a togliersi.
Un abbraccio Zia
Peanut says
Elena, che carina, grazie <3
Va meglio:)
Peanut says
Su:) come ho detto anche più su, è solo quando il cuore ha la meglio sulla testa che produco questi auto-dissacramenti, riuscendo ad essere più cattiva con me stessa io di quanto non potrebbe essere chiunque altro. Ma io sono così, non riesco a farmi scivolare addosso le cose che mi fanno male così come quelle che mi danno gioia. Che si deve fare?!;)
Il tè dà solo l'affumicato, non averne paura! 😀
baci a te
Alice says
non ti conosco e non so bene cosa sia successo e cosa ti abbia gettata in questo stato d'animo. però hai la grande fortuna di avere la forza interiore (o “carrucola interiore” come la chiamava una persona a me cara) di tirarti su nonostante il dolore e la difficoltà! quindi non lasciarti abbattere dalle paure e insicurezze, non nascondere le gioie e i dolori, vivile come viene e le persone che ti amano capiranno.
e come sempre da te s'impara sempre qualcosa di nuovo, vedi che studiare è fruttuoso su più fronti? oltre a finire un percorso universitario che forse ti sta un po' “stretto” ti vengono delle idee niente male!
un abbraccio
Francesca says
sei cambiata tanto, Lucry, da quando hai aperto il blog. I cambiamenti si percepiscono, si sentono. Tu rinasci ogni giorno, altro che…Un bacio grande e complimenti per la ricetta, raffinatissima <3
Peanut says
carina la carrucola interiore 🙂 so di averla, molto spesso mi sottovaluto io per prima.
sono contenta di sapere che il mio studiare al contrario sia stato utile anche a qualcun altro 😛
un abbraccio a te Alice!
Peanut says
Franci <3 <3 <3
ricettevegolose says
Certe in-consapevolezze sono dure a togliersi…quanto mi riconosco in questa frase, ma anche nella parte iniziale di questo post…devo ringraziarti perché le tue parole mi fanno sempre riflettere in maniera positiva sulla mia fragilità, che a volte purtroppo prende il sopravvento…
La ricetta non è di certo passata in secondo piano, è speciale, invitante e senza dubbio deliziosa, nonostante le foto serali non rendano molto (ne so qualcosa, quella del mio ultimo post è venuta pure sfuocata 🙁 )…
Un abbraccio grande a presto!
Peanut says
Può anche prendere il sopravvento, ma poi ci si deve ricordare chi siamo veramente, cosa abbiamo costruito, e chiederci se vale la pena far crollare tutto per un'incomprensione, uno sbaglio, uno screzio..:)
Sono contenta che si sia riuscita a cogliere l'essenza della ricetta nonostante l'atmosfera tetra..;)
un abbraccio a te!
Cami says
Me lo sono voluto leggere comunque questo post, anche se è tutto passato, anche se ora hai di nuovo la forza e la consapevolezza che ti contraddistinguono oggi… Me lo sono voluto leggere perché siamo tutti un po' “deboli” ogni tanto e ogni tanto avviamo bisogno di esternare anche le emozioni negative che viviamo.
Ti ringrazio perché alla fine questo post e' servito anche a me… Io non faccio che colpevolizzarmi e rimuginare su qualsiasi cosa… Sono senza speranza ma se sono ancora qua, quel pizzico di forza ce l'ho anch'io 😀
Peanut says
Cami 🙂 eccome se ce l'hai, io lo vedo come adesso credi di più in te stessa, sei sicura di quello che sai fare, e sai fare bene..dall'esterno è facile dare certe cose per scontate ma invece alle volte una piccola rassicurazione è tutto quello che ci serve per ricevere un po' di carica..e la verità è che se non le esternassimo mai, le emozioni negative, difficilmente queste ci verrebbero date..
Grazie per esserti fermata leggere e per avermi lasciato comunque il tuo pensiero, ognuno è prezioso, e in qualunque momento a suo modo..:)
Un bacio