Ultimamente sono incostante e latito più del solito, i post sul blog sono sempre meno, sparisco da Instagram per giorni, faccio promesse di condivisione di ricette che poi non riesco a mantenere, un vero disastro insomma. Ah, quanto rimpiango i tempi in cui non avevo una beneamata mazza da fare a volte!
Anche se ho lanciato qualche accenno al fatto che fossi molto occupata ultimamente, avessi poco tempo per cucinare (e spessissimo anche per mangiare, sob) e perennemente di fretta, mi sono accorta che non ho mai raccontato veramente che cosa stia succedendo nella mia vita (al di fuori dell’ambito alimentare di cui si è già parlato abbondantemente direi) nell’ultimo periodo.
A fine 2017 mi sono finalmente decisa a completare il mio percorso di studi iscrivendomi a un master che è una continuazione e una specializzazione della mia classe di laurea, l’unica che mi avrebbe mai potuto spingere a rimettermi sui banchi. L’ambito è sempre quello della comunicazione, ma applicata al mondo del Food & Wine, quindi tutto ciò che avrei mai potuto desiderare. Sapete che è il mio argomento preferito:D
Sto seguendo le lezioni con piacere e interesse, ma svolgendosi due weekend al mese in un’altra regione non nascondo che la pesantezza dei vari spostamenti si fa sentire e non poco, oltre al fatto di tutte le difficoltà logistiche riguardanti l’organizzazione dei pasti che difficilmente riesco a portarmi da casa sia per mancanza di tempo che di difficoltà di conservazione, il dover ogni volta trovare la sistemazione per dormire, biglietti dei treni e via dicendo.
Contemporaneamente ho cominciato a cercare un’occupazione per poter sostenere le varie spese e poco dopo ho trovato lavoro in una pizzeria. Non vi nascondo che l’inizio è stato un po’ traumatico: erano un paio di anni che non lavoravo seriamente e in cui VIVEVO praticamente di tempo libero, tanto che a volte mi lasciavo sopraffare e mi impigrivo a tal punto che delle cose che avrei potuto fare per sfruttarlo al meglio finivo per non farne nessuna. Mi dividevo sostanzialmente tra casa e palestra, dove trascorrevo spesso fino a tre ore, al di fuori delle quali ero però una persona fondamentalmente sedentaria. E invece è successo tutto insieme: sono passata dal bianco al nero saltando qualsiasi sfumatura di grigio. A volte se non si conta il tempo in cui dormo sto a casa due ore; gli allenamenti, quando riesco a incastrarli, si sono accorciati drasticamente; spesso se voglio cercare di infilare la palestra nei giorni di spezzato il pranzo è al volo in sella al motorino; la quantità di caffè si è moltiplicata (e io ehm, fino a qualche mese non ne bevevo proprio) e ultimo ma non meno importante, sono indietro con tutti i telefilm (ed è un problema serio questo).
Ecco, questo è (parte di) ciò che sta succedendo nella mia vita al momento, una vita che sto passando a correre qua e là, che sia con i piatti in mano o col motorino per cercare -invano- di essere puntuale.
Ma questa volta la promessa l’ho voluta mantenere. Questa mug cake l’avevo pubblicata su instagram qualche mattina fa e in molti mi avevate richiesto la ricetta, che però ci tenevo restasse sul blog, perchè si è rivelata un vero gioiellino. C’è un ingrediente strano, che ho voluto mettere per rimanere in tema col contest che sto organizzando con altri amici su instagram che si basa sull’utilizzo di verdure nelle ricette dolci, ma che in questo caso nonostante l’azzardo si è rivelato azzeccatissimo. A voi la scelta se inserirlo o meno, ma vi consiglio di segnare la ricetta base e provarla perchè merita tantissimo, con o senza radicchio.
Questa mug cake, adattata e modificata da questa di The Big Man’s World (IDOLO INDISCUSSO) ha solo 4 ingredienti di base, priva di farine, vegan e paleo friendly, senza zucchero, senza glutine ma incredibilmente moist e scioglievole. In poche parole, una meraviglia. Perfetta come passe-partout per numerose varianti. Insomma, come i biscotti dello scorso post, una cosa che va provata e basta.
Flourless brownie mug cake al cioccolato e radicchio rosso (senza farina, gluten free, vegan, senza zucchero, paleo)
(per 2 cocottine)
purea di mela: 1 confezione (100 g)
burro di mandorle: 2 cucchiai
miele: 1 cucchiaio (o altro dolcificante liquido a scelta per rendere la ricetta vegan)
cacao amaro: 2 cucchiai rasi
gocce di cioccolato: qb, per la superficie
radicchio rosso (facoltativo): 30 g, tagliuzzato in strisce fini
bicarbonato: 1/4 di cc
Con una forchetta o una frusta mescolare insieme la purea di mela, il burro di mandorle e il miele. Unire il cacao e il bicarbonato, amalgamare bene quindi aggiungere anche il radicchio finemente tagliato in striscioline. Sistemate il composto in due cocotte, quindi coprire la superficie con qualche goccia di cioccolato (il massimo che riesco a trovare sono quelle con lo zucchero di canna, se se le volete completamente senza zucchero usate un cioccolato dolcificato diversamente e riducetelo in scaglie) e infornate a 180° per una quindicina di minuti.
Servite con una bella cucchiaia di yogurt o panna di cocco = la fine del mondo.
Francesca says
Questo fa voglia di affondarci il cucchiaino subito!
Cinzia says
Che buonaaa 😉
Ma la purea di mela immagino sia ok anche fatta in casa?
Grazie Cinzia
Peanut says
assolutamentissimamente sì! non saprei calcolare da quanta mela “a crudo” partire, ma non cambia assolutamente niente!:) grazie a te e fammi sapere!
Giorgia says
Semplicemente meraviglioso <3