Incredibile come siamo già a metà settembre eh? Vorrei poter dire che questa estate mi è volata ma come scrivevo già nel post scorso l’ho spesso mal sopportata, l’ho trovata lenta e noiosa come mai prima, e alcuni momenti sembravano non scorrere mai . Eppure l’ho sempre amata, in teoria dovrebbe essere la mia stagione preferita, ma mi sono resa conto che l’estate è una bella stagione solo se ci sono determinate condizioni che a me, almeno quest’anno, sono mancate. Non avendo avuto neanche da studiare per esami/tesi (vi rendete conto cosa mi tocca rimpiangere??) ho davvero avuto difficoltà a riempire certi buchi. Tuttavia dalla fine di agosto ad ora è stato un attimo, benchè, a differenza della maggior parte della popolazione non abbia ripreso la scuola o il lavoro. Vivo, un po’ passivamente, il fermento della città che è tornata a riempirsi e si è fatta di nuovo movimentata, mentre faccio programmi e progetti e stilo elenchi di buoni propositi.
Sì, perchè ho sempre amato anche il momento del ritorno sui banchi (salvo negli anni dell’università, che come ho già ripetuto innumerevoli volti ho detestato), quei primi giorni in cui tutto appare nuovo e da scoprire, e persino quei libri che alla fine dell’anno vorresti usare per accendere un falò hanno un che di affascinante. Mi manca studiare e questo secondo settembre senza lezioni è per me l’ennesimo promemoria del tempo che scorre e di quanto sia ormai passato dal suono della campanella che annunciava la fine dell’ora, dalle merende davanti alle macchinette a ricreazione, dalle parole tradotte scritte a lapis sopra le versioni di greco e le formule di fisica sui bigliettini nell’astuccio per il compito in classe. Il mio essere momentaneamente ferma mi spinge a pensare a cosa avrei fatto diversamente se potessi tornare indietro, e al fatto che se avessi fatto scelte diverse forse non avrei perso tutto questo tempo. Ma ho anche imparato a tirare fuori il meglio di quello che è in nostro possesso e dal bagaglio che ci si porta dietro, per cui se tutto va bene, e spero con tutto il cuore che sarà così, potrei ritrovarmi su un banco molto presto. Ma è ancora prematuro per parlare di questo: vi terrò sicuramente aggiornati quando le cose saranno un po’ più sicure.
Benchè non sia affatto fan del tempo settembrino (men che mai di quello che dovrò affrontare nei mesi a venire) ammetto che il cibo caldo, possibilmente fumante è quello che preferisco, tanto che anche quest’estate mi sono ritrovata ad accendere il forno con temperature improponibili per arrostire verdure, rigorosamente mangiate sventolandomi col tovagliolo e la gocciolina di sudore in fronte. Tisane bollenti, latte caldo prima di andare a dormire e cappuccino ustionante la mattina sono il mio pane quotidiano. E per restare in tema di pane, certo è che anche questo alimento, almeno per me, trova più spazio per essere consumato nelle stagioni più fresche, specialmente perchè lo preferisco tostato e tiepido. Questo paleo bread risale alla scorsa primavera e poichè ci stiamo indirizzando verso l’altra “mezza stagione”, direi che è il momento adatto per condividerlo;)
Multiseed vegan paleo bread
(la ricetta di partenza è tratta dall’applicazione Kitchen Stories e ho fatto alcune modifiche tra cui quella di sostituire le uova, previste nell’originale)
semi di girasole, sgusciati: 105 g
semi di zucca, sgusciati: 45 g
semi di sesamo: 30 g
proteine della canapa crude: 15 g (facoltative, mia aggiunta)
tahin: 1,5 C
olio di cocco: 1,5 C
egg replacer*: 21 g (2 cucchiai)
acqua: 90 g + 3 cucchiai circa
semi di lino macinati: 1,5 C
bicarbonato: 1,5 cc
sale
*io ho usato questo preso su Alles Vegetarisch. In mancanza di un qualsiasi tipo di alternativa all’uovo -pur con l’egg replacer è risultato un po’ sbricioloso- potete ricorrere ai semi di psillio, valido sostituto delle uova soprattutto in ricette di panificazione più “delicate” come appunto quelle senza glutine o grain free o prendere misure più drastiche aiutandovi con gomma di guar o xantano.
Mescolare i semi di lino tritati con 3 cucchiai d’acqua e lasciare da parte. Tritare insieme 3/4 dei semi di girasole e di zucca. Spostate tutto in una ciotola e aggiungete i restanti semi di girasole, di zucca e di sesamo, unendo anche le proteine e un pizzico di sale e il bicarbonato. Mescolate a questo composto il tahin e l’olio di cocco sciolto. Aggiungete infine “l’uovo” di lino e il preparato per egg replacer mescolato con 90 g di acqua. Sistemate in uno stampo da plumcake da 15 cm di lunghezza e decorate con ancora qualche seme di zucca e di canapa. Cuocete a 180° per circa 30 minuti (anche in questo caso vale la prova stecchino!)
- sunflower seeds: 105 g
- pumpkn seeds: 45 g
- sesame seeds: 30 g
- hemp protein: 15 g
- flax seed meal: 1,5 tbsp
- tahin: 1,5 tbsp
- coconut oil, deodorised: 1,5 tbsp
- egg replacer (see notes): 21 g (3 tbsp)
- water: 90 g + 3 tbsp
- baking soda: 1,5 tsp
- salt: pinch
- Firstly mix the flax meal with 3 tbsp of water an set aside. Grind together 3/4 of the sunflower and the pumpkin seeds in a food processor, then move the flours in a big bowl and add the remaining seeds, together with sesame seeds, hemp protein, salt and baking soda. Blend in tahin and coconut oil, ending with the flax "egg" and the egg replacer, previously whisked with 90 g of water. Pour the mix in a 6" bread tin, sprinkle with some pumpkin and hemp seeds and cook for about 30 minutes at 180°C (preheated).
- You can use whatever egg replacer you like, I used one containing potato and cassava starch and pea protein (so not the paleoest thing ever), if you prefer you can sub with psyllium husk (can't advice on how much though) or even with guar/xanthan gum.
zia consu says
Rimango in attesa di novità 🙂 e nel frattempo non torturarti sul “se” “ma” piuttosto vivi il presente e la tua ritrovata libertà 🙂
Per me è stata un’estate molto intensa e si prevede un settembre altrettanto movimentato, tanto da non saper più cos’è la noia ma allo stesso tempo non riesco a trovare tempo x fare le 1000 cose che ho in testa…come sempre noi due non troviamo le mezze misure 😛
Questo pane ricco di semi mi piacerebbe da morire e sono curiosa anche di sapere con cosa l’hai gustato…formaggio veg??
Peanut says
Ciao Zia! Che bello ritrovarti tra queste pagine! Da quando mi sono “trasferita” purtroppo ho perso un po’ dei vecchi contatti:(
Sono d’accordo per l’essere assolutamente o il bianco o il nero, in questa circostanza il grigio non lo conosco ahimè! Però sono al punto in cui ho davverp bisogno di sperimentare un po’ l’altro “non colore” 😀
uh, pensavo di averlo scritto sai dell’accompagnamento, era un “formaggino” di arachidi crude semi-fermentato (col miso) alla paprika <3