Ecco il momento che sicuramente tutti stavate aspettando dallo scorso primo Aprile.
Altri 30 giorni sono passati, (troppi) altri soldi sono stati spesi, tanti prodotti nuovi assaggiati ma per non essere troppo materialisti diciamo anche tanti alcuni bei momenti vissuti.
Questo mese mi sento di essere stata straordinariamente brava, non ho comprato nessun nuovo capo di abbigliamento nè cosmetico (diciamo che la cosa è stata abbastanza obbligata dal fatto che sto ANCORA cercando di prendere la patente dopo mesi di guide, mesi che hanno portato il foglio rosa a scadere e di conseguenza una cospicua sommetta ad essere spesa per rifare tutto da capo, applausi a me), ma in compenso, siccome BISOGNA PUR MANGIARE lo shopping online su siti di alimentazione/integrazione sportiva ha forse conosciuto il suo picco:D
Insomma vi avverto già che tra i preferiti di questo mese c’è parecchia roba da mangiare (ma va anche ricordato che eccezionalmente lo scorso mese non ce n’era stata traccia e quindi mi sembra in questo modo di aver ricreato un certo equilibrio cosmico che era andato a mancare).
Dal momento che c’è anche chi ha fatto richiesta di un aumento delle voci trattate ma
1) più di un tot. di foto non mi ci entrano materialmente nell’immagine riassuntiva e
2) sarebbe da pazzi pensare che abbia provato un incontenibile entusiasmo per un numero così elevato di cose,
ho deciso di mettere una sorta di fuori classifica alla fine, per fare menzione speciale di qualcosa che mi ha comunque colpito piacevolmente pur non essendo rientrata ufficialmente tra i preferiti.
Ah, e 3) mettiamo caso che il prossimo mese mi fa schifo tutto, dovrò pur tenermi qualche riserva no?:D
1) il Quorn
Fino a poco tempo fa lo conoscevo solo per sentito dire dato che in Italia non era ancora commercializzato. Poi ho cominciato a vederlo in qualche supermercato ma ahimè, questo alimento proteico a base di micoproteine alternativo a quelle animali, era solo vegetariano e non vegano, in quanto conteneva albume d’uovo. Da Aprile scorso sono disponibili con una ricetta vegana tre tipi di alimenti a base di Quorn: le cotolette, i nuggets e i burger piccanti, tutti quanti reperibili nella sezione dei surgelati. Ho aspettato di averli assaggiati tutti e tre per poterne parlare e posso dunque assurgere a preferito indiscusso la versione nuggets, rispetto alla quale non trovo veramente alcuna differenza con quelli di pollo (che è anche vero che non mangio da tantissimi anni eh): sono abbastanza convinta però che una persona abituata a mangiarli non noterebbe che si tratta di un’altra pietanza. Comunque, somiglianza con i nuggets di pollo o meno trovo che siano goduriosi da morire, la panatura è croccante ma resta asciutta, mentre ho riscontrato spesso un eccesso di untuosità in prodotti come crocchette e altre cose impanate. A differenza dei “surrogati” a base di soia il quorn ha anche meno grassi (ma, purtroppo, questo sì, forse un po’ di frumento in eccesso). Anche la versione cotoletta è piuttosto gustosa, ma l’interno risulta leggermente più asciutto (i nuggets hanno una polpa più morbida), mentre i burger, a mio gusto, sono decisamente TROPPO piccanti. Non ho problemi col peperoncino purchè non sia l’unica cosa che sento, e in quel caso lo è. Visto che sono comunque tutti e tre impanati, se non amati i sapori particolarmente hot vi consiglio una delle altre due versioni. Sono curiosa di sapere cosa ne pensate anche a voi se li avete già assaggiati!
2) La tappa italiana del Glory Days tour delle Little Mix (+ The Vamps come special guests)
Premesso che non mi basterebbe un post intero per descrivere quanto siano meravigliose queste ragazze (e probabilmente me ce ne vorrebbe un altro per parlare anche dei The Vamps), cercherò di farla breve che il mio obiettivo non è di convincere nessuno ad ascoltare niente, ma se anche solo dieci persone in più alla fine di questo post avranno conosciuto le mie bambine (sì, chiamo così tutti gli artisti che seguo a cui sono particolarmente affezionata e quindi ho tantissimi FIGLI) sarò comunque contenta.
Little Mix e The Vamps sono in quest’ordine al secondo e terzo posto in classifica dei miei gruppi musicali preferiti (vi avevo detto che faccio elenchi di tutto, no?) ed è la seconda volta che vedo entrambi esibirsi dal vivo. Ascolto molti cantanti ma non per tutti spenderei soldi (almeno nel momento attuale) per andarli a sentire in concerto. Ci sono quelli che invece, oltre ad apprezzarne le canzoni, ti lasciano quel qualcosa in più, proprio come le persone che incontri nella vita di tutti i giorni. E’ un’insieme di cose, che unisce la loro musica alla personalità, allo stile, al fatto che, in qualche modo, sembra che per ogni tua emozione, abbiano una frase che calza a pennello.
Ma. A mio avviso sono anche oggettivamente bravi, entrambi, anche se ancora nessuno dei due è particolarmente famoso in Italia.
Le Little Mix in particolare (visto che il concerto, comunque, era il loro) si sono cominciate a sentire in radio solo adesso che sono al quarto album, ma personalmente sono convinta che siano la girl band più completa degli ultimi anni. Hanno delle voci che spaccano (ascoltatele in qualche brano acapella e dopo poche note ve ne sarete già resi conto) e sono credibilissime quando ballano. E, soprattutto, sanno fare entrambe le cose bene, insieme (e chi segue certe “regine” del pop, saprà molto bene quanto non è una cosa per niente scontata ma anzi, più unica che rara). Vederle dal vivo è una carica di energia unica, dalle scenografie alle coreografie ai costumi, è tutto pazzesco: l’unica cosa capace di far scemare tutto è quando dici di essere andato a vedere le Little Mix in concerto e ti senti rispondere “chiii??”. Ecco, questa è una cosa che mi auguro smetta di verificarsi.
(Vi linko un video a caso, poi potete sbizzarrirvi con la colonnina di destra e i suoi suggerimenti;)
3) L’avena istantanea di Bulk Powders
Incredibile ma vero, in anni e anni di porridge a tutti i gusti +1, non avevo ancora mai provato l’avena istantanea. Non so cosa mi aspettavo, forse che venisse una sorta di sbobbetta brodosa tipo semolino, ma non mi era mai venuta l’ispirazione a comprarla. Poi però, visto che molto molto spesso mi sveglio che ho un buco nello stomaco che sembra un mappamondo e a volte mi scoccia persino stare ad aspettare la cottura dei canonici fiocchi, ho pensato di prenderne un pacco per quelle mattine di voracità. Si porta a bollore la bevanda scelta e la si versa sulla farina (che, comunque, si presenta piuttosto grossolana, quindi per la mia gioia, qualche pezzetto un po’ più grosso si trova), si mescola e si lascia qualche istante a far assorbire il liquido. RIVOLUZIONE! Velocissima, saziante e dal sapore di avena molto più marcato: trovo infatti che questa sia naturalmente dolcina anche senza aggiungere dolcificanti, cosa che invece con i normali fiocchi facevo (perlopiù banana o datteri da far “sciogliere” nel latte durante la cottura del cereale, solo più raramente dello sciroppo d’acero), ho ritrovato il sapore della pappa d’avena che mangiavo da bambina (ma non so e non voglio sapere con quanto zucchero dentro). Mi sono talmente gasata che l’ho mangiata per parecchie mattine consecutive (e io non faccio praticamente mai la stessa identica colazione per due giorni di fila) e, di sicuro, non la lascerò mai mai più.
Due brevi parole da spendere sul sito da cui l’ho acquistata: mi rivolgo a Bulk Powders, che è rinomatamente un sito di nutrizione e integratore sportiva, soprattutto per l’acquisto di burri vegetali e frutta secca (anche se pure le loro proteine cacao e arachidi sono parecchio buone). Tra quelli che ho provato, trovo che abbia il miglior rapporto qualità-prezzo: le noci sono veramente saporite e il costo conveniente rispetto a quello di tanti rivenditori. Fanno spesso sconti e promozioni ma se non siete ancora iscritti potete cliccare sul badge infondo alla pagina per ricevere un primo sconticino.
(Ovviamente potete trovare l’avena istantanea anche su altri siti e credo anche in negozi fisici, ma per questi ultimi non saprei indirizzarvi perchè la prima volta l’ho subito presa online.)
4) Soulgreen , ristorante plant-based a Milano
Sul Soulgreen avevo letto recensioni e pareri, sia positivi che negativi, ma la formula e il menù mi intrigavano parecchio, così quando ho dovuto pensare a dove mangiare il giorno dopo il concerto non ho avuto (troppi) dubbi ed ho optato per quello. Il ristorante è molto ampio, la cucina è a vista, ci sono grandi tavoli in condivisione e intorno tanto verde. L’arredamento minimal e semplice in stile industrial e il locale luminoso fanno acquistare subito punti al luogo. Si ordina con il tablet in modo piuttosto intuitivo (ma c’è comunque il cameriere che te lo spiega) e il menù è diviso in categorie per aiutare il cliente ad orientarsi: succhi, smoothies, insalate, bowl, zuppe, burgers, small&big bites (piatti con vari assaggi). Ora. A me il fatto che ci fossero le bowls (non credo di doverlo spiegare, ma per chi non è proprio avvezzo a questo genere di cucina si intende un piatto unico, servito in ciotola, con al suo interno varie pietanze, solitamente una verdura cotta, una cruda, un carboidrato, una proteina e una salsa, ma questo può variare) era la cosa che più mi aveva entusiasmato e che più mi aveva spinto a voler provare il locale. Ma qualcuno si era fissato che non si sarebbe sfamato e per evitare di farlo alzare con la fame -io ero piuttosto sicura che una bowl mi sarebbe bastata- ho finito per ordinare due mega piatti di assaggi prima (uno di formaggi di anacardi fermentati, a mio avviso fenomenali, e uno di rolls con vari ripieni) tanto che, alla fine di ciò, ho dovuto fermare la mia ciotola perchè non sarei mai riuscita a finirla. Mi è quindi, vi dico la verità, rimasto un po’ l’amaro in bocca e me ne sono tornata a casa con la voglia della libanese bowl che non ho potuto gustare.
Avevo letto vari commenti in cui si diceva che il contenuto delle ciotole fosse misero rispetto al prezzo (che rimane comunque per niente economico, eh) e anche le immagini rappresentative sul menù digitale sono un po’ fuorvianti: vedendo ciò che veniva portato ai miei compagni di tavolo mi è sembrato che sia le porzioni dei burger che delle bowl fossero più che dignitose e credo che una persona dall’appetito normale (che in verità, normalmente io non ho, ma quel giorno non avevo particolarmente fame) con una spesa di poco più di 20€ se la possa cavare.
Spero di poter tornare al più presto per assaporare la mia ciotola libanese (ma anche quella giappo mi aveva sconquinferato e non poco!)
5) Coni gelato vegan e senza glutine di Les Recettes de Céliane
Non c’è bisogno di dilungarsi troppo sull’ultimo punto: sono semplicemente dei coni gelato SUPER.
Sono sempre stata amante del cono “biscottoso” e quando ancora potevo scegliere, anche se normalmente costava di più perchè conteneva più gusti, prediligevo sempre quello rispetto al cono wafer. Ora quasi tutte le gelaterie si sono dotate dei coni vegan e gluten free e ce ne sono diverse marche, alcune che producono il primo tipo, alcune la seconda tipologia. Ma le volte che ho trovato il cono biscotto, nessuno è mai stato croccante come questo.Bonus, gli ingredienti sono tra i meno peggio che ho letto fino ad adesso: a dolcificare solo zucchero (di canna) invece che sciroppi brutti e olio di cocco come grasso. Li ho trovati in un negozio bio qui a Firenze in una confezione da dieci pezzi. Unica pecca, sono confezionati in un unico rivestimento di plastica, e spero che non perdano di croccantezza una volta aperto.
Menzioni speciali:
Anche se ho parlato di musica non ho nominato esplicitamente canzoni, ma questo mese, ne sono uscite delle belle. Ecco le mie favorite:
1.Slow hands di Niall Horan, canzone ritmata dal sapore un po’ funky che lui stesso ha definito “kind of cool and sexy” e in effetti ha quel che di ammiccante che mi ha ricordato le ultime canzoni che Niall aveva scritto quando ancora faceva parte della band, come Never Enough e Temporary Fix. Si sente la sua impronta e mi piace molto la direzione in cui sta andando.
2.Crying in the club di Camila Cabello. Mi sono ossessionata con questa canzone fin dal primo ascolto. Ci sono quelle che devi riascoltare tre o quattro volte prima di capire se ti piacciono (e prima che ti rimangano in mente) e poi ci sono quelle che ti restano in testa fin da subito. Ho sempre avuto una predilezione per Camila quando ancora faceva parte delle Fifth Harmony perchè trovavo che in confronto alle altre avesse una marcia in più. Da solista sta andando alla grande e non vedo l’ora di ascoltare altra musica.
3. Proteine vegan al cappuccino di Weider. Da meno di un anno a questa parte, di proteine il polvere ne ho provate all’incirca 5 tipi e queste sono in assoluto le più buone fin’ora. Il sapore non è eccessivamente stucchevole (problema di tante, visto che si tende a esegerare con la stevia), non hanno retrogusti strani (le ultime che avevo preso in barattolone da 2kg, al cioccolato, le ho ancora praticamente tutte: dopo un paio di volte non sono più riuscita a assumerle per via di questo retrogusto indecifrato -non decisamente di cioccolato- che lasciano. Ho provato a allungarle in ogni modo ma non c’è verso di coprirlo), il prezzo è onesto e sono arricchite da superfoods (alfa alfa, spirulina, chlorella..), frutti e verdura in polvere e miscela di cereali senza glutine. E nonostante ciò si sciolgono benissimo. Insomma, una vittoria su tutti i fronti!
Spero che a differenza dello scorso questo post non sia stato troppo lungo. Infondo, capita una volta al mese no?;)
Come sempre ogni scambio di opinioni (sempre che non diciate che le Little Mix o la canzone di Niall fanno schifo perchè in questo caso la democrazia non vale e verrete bannati a vita:D) è ben accetta.
Buon giugno a tutti! <3
Manuela says
Luuu, anch’io a maggio sono stata da Soulgreen 🙂 Ho preso la japanese bowl e in effetti mi è sembrata un po’ diversa rispetto all’immagine sul menù, ma comunque era molto buona! Anche la libanese bowl mi ispirava assai … e ora anche il piatto di formaggi fermentati mi incuriosisce 🙂