Quando ero piccolina adoravo il mese dei rientri, ero contenta dell’arrivo di settembre perchè significava cominciare ad andare in giro a fare shopping per la scuola, scegliere il diario, ogni due o tre anni anche l’astuccio e lo zaino, ricomprare matite e penne colorate nuove, e persino fare quelle spesso interminabili code davanti alle librerie del nuovo o dell’usato con quel barlume di curiosità al pensiero di vedere in anteprima i volumi che avrei utilizzato durante l’anno, con tutte quelle cose nuove da imparare e quegli spazi di esercizi da riempire (o, e questo generava generalmente meno eccitazione, da cancellare. Perchè mica potevo mai nella vita lasciare gli esercizi già fatti da qualcun altro!). E poi i primi giorni di scuola, quelli dove si perdeva praticamente tutto il tempo a raccontare dove si era stati durante le vacanze e a spiegare a grandi linee i programmi per l’anno scolastico venturo. Quelli del liceo erano leggermente diversi: si cominciava già a spiegare e si assegnavano i primi compiti, che, inspiegabilmente, non vedevo l’ora di tornare a casa a fare.
E’ stata un’estate incredibilmente lunga per me, si è trascinata lenta e pesante, nonostante per il mese di giugno si può dire tutto fuorchè sia stata estate.
Negli ultimi anni, in cui la fine di questa stagione significava ricominciare a seguire le lezioni all’università, l’avrei prolungata invece fino all’infinito. Non ho mai fatto mistero non aver amato questi anni e di averli anzi piuttosto sofferti, delusa dall’ambiente che mi sono trovata davanti e da ciò che il corso di studi effettivamente ha offerto.
E’ il secondo anno che di lezioni non ne devo seguire più, eppure ancora questo percorso è tutt’altro che concluso. E’ un settembre che non vede il principio nè la fine di niente, è un settembre che mi lascia nell’illusione di poter perdurare oltre in questa condizione di sospensione, in cui però non sto più comoda come un tempo. So che devo dare una svolta e so cosa devo fare perchè ciò avvenga, ma le paure di non farcela, e gli incidenti di percorsi che nel frattempo si sono presentati mi bloccano e mi fanno muovere con meno agilità e sicurezza.
Più rimango in questo stato di stallo più l’insofferenza aumenta ma più diventa anche difficile sbloccarsi. E’ un cane che si morde la coda. Vorrei che almeno procrastinare mi facesse sentire bene come un tempo, ma neanche questo mi tranquillizza più. E mentre cerco scappatoie, scorciatoie e aiuti del pubblico l’insicurezza e l’indolenza generali si sono riflettute anche su questo spazio.
Mi sembra di non stare combinando nulla nella vita (il che di fatto è vero) e questa sensazione si ripercuote anche qui, vorrei dare una svolta anche a questo spazio, fare un passo ulteriore perchè almeno lui non rimanga fermo, ma la tendenza a rimandare e la passività si diramano come un’edera velenosa e mi lasciano con un “vorrei” che ho paura di non avere le capacità per trasformare in qualcosa di concreto.
Tornare è stato faticoso. Ma spero che sia un po’ come tutto il resto delle attività: l’inoperosità causa necessariamente una perdita di allenamento, ma se si fa lo sforzo di ripartire il grosso del lavoro è già fatto e a riprendere la mano ci vuole un attimo.
Anche perchè a differenza delle scorse estati di cucinare non ho smesso affatto. Frutta ne ho mangiata poca, ho continuato a cuocere spesso anche a pranzo e persino a sfornare qualche dolcetto anche nei periodi più caldi. A mangiare poi, l’allenamento non l’ho perso di certo! La fame come al solito non diminuisce, nemmeno con quaranta gradi, anzi, per qualche strana ragione, soprattutto al pomeriggio, mi si formano delle voragini nello stomaco veramente faticose a richiudersi. Quindi, se fuori si boccheggia, si va di gelato, è ovvio.
Questo è il perfezionamento di un’idea stramba che mi era venuta un pomeriggio di ritorno dalla piscina, quando mi era venuta una voglia matta di un gelato confezionato che ovviamente in versione vegana figurati se esiste. Allora ho preso questo gelato raw che avevo già fatto in precedenza,gli ho dato una frullata per riammorbidirlo e in (sentita) mancanza di biscotti tipo digestive o chocolate chips, l’ho ficcato tra due gallette di riso (glassate al cioccolato però, eh). Nonostante l’azzardo è stato abbastanza zozzo da placare la voglia del momento. Era ovvio che ci dovevo rimettere mano però, perchè io un biscotto gelato è da secoli che non lo mangio e lo dovevo rifare per benino per soddisfare compiutamente il bisogno di questo alimento assolutamente necessario e fondamentale.
Ho provato a cambiare un po’ la ricetta rispetto a questa in cui il rapporto tra anacardi e cocco era molto più a favore dei primi per renderla un po’ più light. Anche diminuendo i grassi dati dagli anacardi e usando solo acqua di cocco invece che latte la consistenza è venuta ottima comunque.
- polpa di cocco giovane: 125 g
- datteri sukkari soft: 100 (fino a 120) g
- acqua di cocco (conservata dallo stesso cocco): 200 g
- cacao nibs: 40 g
- anacardi: 125 g
- vaniglia bourbon in polvere: la punta di un cucchiaino
- *le dosi per il gelato sono leggermente maggiori rispetto ai biscotti perchè ho fatto le due preparazioni in tempi diversi. Otterrete circa una porzione in più di gelato.
- fiocchi d'avena (se necessario senza glutine): 120 g
- datteri medjool: 80 g
- sciroppo di agave o acero: 2 cucchiai
- olio di cocco bio: 20 g
- cacao crudo: 1 cucchiaio
- mesquite in polvere: 1 cucchiaio
- Ammollare gli anacardi per almeno 5 ore, o tutta la notta. Scolate e sciacquate.
- Aprire il cocco con cautela avendo premura di ricavarne tutta l'acqua (lo so che è difficile resistere ma cercate di non berla tutta quanta!:D). Frullare insieme a tutto il resto degli ingredienti escluse le cacao nibs, che andranno incorporate con una spatola successivamente. Assaggiate di dolcezza, secondo me 100g di datteri sono sufficienti ma considerate che ghiacciando la dolcezza si percepirà meno quindi se così vi sembra poco dolce mettetene un paio in più. A questo punto potete versare nella gelatiera se l'avete, oppure in una vaschetta adatta al freezer che dovrete tirare fuori ogni mezz'ora circa per almeno quattro volte per rimestarne in contenuto con una frusta.
- Tritare i fiocchi d'avena fino a ottenere una farina grossolana. Aggiungete quindi i datteri, l'olio di cocco e 1 cucchiaio di sciroppo e tritare ancora fino a ottenere un composto appiccicoso. Dividete l'impasto in due parti, e ripassare entrambe nel food processor rispettivamente una con il cacao e l'altro cucchiaio di sciroppo d'agave e l'altra con il cucchiaio di mesquite.
- Stendere i due composti separatamente tra duenfogli di carta forno e formare quattro dischi di ciascun colore. Io li ho passati circa 8 ore nell'essiccatore per renderli croccanti ed essere agevolata nella composizione del gelato. Potete anche congelare direttamente i biscotti per farli indurire, il risultato non sarà compromesso.
- Per formare i singoli pezzi dovrete rifrullare il gelato per ammorbidirlo (almeno per me questo passaggio si è sempre reso necessario per le ricette di gelato crudo) e piazzarne due belle cucchiaiate tra due biscotti, uno bianco e uno al cacao. Livellate i lati con un coltellino a lama liscia e sistemateli in una vaschetta separandoli all'occorrenza (se sovrapposti) con uno strato di carta forno cosicchè non si attacchino. Prima di consumarli tirarli fuori dal congelatore quindici minuti prima.
Sonia Cerca says
Siamo in una situazione molto simile. Anch'io non vedevo l'ora dell'arrivo di settembre per lo shopping scolastico. E ora è soltanto un mese come un altro che passa troppo veloce e mi fa rendere conto che non sto combinando nulla nella vita.
Ps i biscotti sembrano proprio buoni!
andreea manoliu says
Immagino che buon gusto e non solo, anche molto freschi e golosi !
Francesca says
guarda Lucry…la fase di stallo, l'incertezza, etc etc, vale anche per me. Sarà che 'sto lavoro mi fa schifo e non ho però il coraggio di fare altro ( che riesca peraltro a permettermi di avere uno stipendio fisso ) , ma il mood del momento è tutt'altro che up. Neppure sul fronte cibo dove cucino poco, male ( o forse sarà che io adoro i dolci poco dolci..fatto è che i brownies ai fagioli e cacao con succo di agave non sono piaciuti a nessuno tranne che a me )e sto andando avanti a forza di gelati ( tu, almeno, li fai tu..io vado in gelateria 🙂 )..Cmq, il tuo mi piace tanto <3
elenuccia says
Io non sono per il procrastinare, intristisce, fa venire i sensi di colpa, e come di tu, poi diventa sempre più difficile ripartire. Devi trovare qualcosa che ti dia uno scossone, magari il viaggio dalla tua amica. Fa sempre bene passare del tempo con le amiche vere, che ti capiscono al volo.
Il gelato biscotto è sempre stato il mio preferito. Io sinceramente sono molto più brutale, gelato di gelateria tra due biscotti digestive o ai cereali. Anche se questa estate ho cercato di limitare al minimo.
Peanut says
Ecco, hai proprio centrato il punto. Se è vero che l'anno nuovo non inizia davvero a gennaio ma a settembre, io sono rimasta nel 2014. Speriamo davvero sia l'ultimo! E lo auguro anche a te:)
Grazie cara, un abbraccio 🙂
Peanut says
Grazie Andrea, sì, sono proprio golosi!;P
Peanut says
Ecco, io vorrei direttamente fare il grande cambiamento senza però passare dalla fase in cui risolvo prima quello che ho lasciato in sospeso. E anche di quello che cucino non sempre sono soddisfatta, e quando lo sono, la metà delle volte non sono ispirata per fotografare. Mi sta pesando tutto:(
Fra, vado parecchio anche in gelateria, tranquilla!:'D mantengo una regolare proporzione del 50 e 50 😀
<3
Peanut says
E' vero quello che dici, i sensi di colpa li ho, ma sono bloccata e come dici tu mi serve qualcosa che mi faccia mettere in testa una volta per tutte che non posso continuare in questo limbo ancora per molto. Sto perdendo tanto tempo. Sono sicura che il rientro definitivo mi farà mettere davanti una volta per tutte alle mie priorità.
Ehehe ma infatti se leggi bene dicevo proprio che li avrei voluti avere i digestive, perchè sarebbe venuta fuori una cosa super godereccia! Ma giacchè il gelato era raw, a quel punto di crudo ci ho voluto fare pure il biscotto in cui racchiuderlo;)
Mimma e Marta says
vogliamo parlarne di rientri?! io non mi sono iscritta all'università, è un anno di stallo, ho un paio di progetti in ballo e voglio concentrarmi su quelli ma.. quanto è strano non tornare a scuola? quanto è strano che i miei compagni siano tutti iscritti all'università e io no? passerò un'inverno non buttata fra i libri, ma semplicemente in compagnia del mio gatto e dei miei amici cavolo nero e broccoli. ho un po' paura, ti confesso..
Ma, veniamo ai tuoi biscotti gelato!! quanto sono belli?! facciamo che io te ne passo uno dei miei e tu uno dei tuoi? 😛 eppoi uffa, io pure voglio il cocco giovane!
ti abbraccissimo <3
Francesca says
anche io 50-50 , nel senso : in una giornata 50 in gelateria e 50 a casa ( colazione e cena, cioè ) 😉 Vale? ^_^
simona says
che delizia! mi sembrano anche light! ahahaah, io i dolci crudisti per il momento mi rifiuto di farli, dovrei poi anche mangiarli tutti e la cosa mi preoccupa parecchio. Dovrò trovare una soluzione, comunque sono favolosi! Un bacione
Ely says
Nocciolina mia. Finalmente riesco a passare da te. E trovo parole che avrei tranquillamente potuto scrivere anche io, da qualche (interminabile) periodo ormai. E qui oggi trovo anche un po' di me. Un limbo dal quale non esco, la stanchezza che mi pervade, la voglia di vedere qualcosa cambiato perchè continuo a vedere gli altri 'vivere' e nel frattempo 'mi lascio vivere' senza arrivare da nessuna parte. Ricordo allora con nostalgia gli anni di quando ero piccina.. ogni volta che vado al supermercato, ogni volta che vedo i bambini intenti a scegliere zaini, quaderni, astucci.. ogni volta che penso che per 'qualcuno' qualcosa inizia. Ecco, credo che sa questo il punto. A volte vengono milioni di pensieri, che però non hanno importanza in quanto tali.. ma in quanto ti riportano ad un disagio ben più profondo. Voglio dire: credo che i quaderni e gli astucci mi manchino tanto, perchè mi manca come mi sentivo un tempo. Con una strada piena di 'chissà' davanti. Con un sentiero che era spalancato e che 'sicuramente mi avrebbe portato novità'. Un tempo ero certa che avrei avuto un futuro.. tutti ce l'hanno. E ora invece, mi ritrovo ancora bambina, in un mondo dove non ho radici. Non ho un ruolo, non ho una via. Gli altri pare vadano spediti chissà dove, che siano seduti comodi su una delle tante poltrone che la società offre- sicuramente con gioie e dolori- ma sanno cosa vogliono essere, dove vogliono andare. Io no. Aspetto che qualcosa accada, perchè troppe volte ho sperato, ci ho provato a reagire, e alla fine sono sempre caduta. Vorrei trovare la forza allora di cambiare qualcosa, che alla fine non cambia mai. Mi illudo e mi dico 'domani', per darmi un'illusoria certezza.. che poi aggiunge solo altro fumo. Nocciolina bella.. io vorrei avere la ricetta giusta per donare finalmente la pace e l'appagamento a me come a te. Ma non ce l'ho. Posso solo pensare che forse il cammino di tutti è diverso e che forse noi troveremo la nostra strada con più fatica, cadendo forse mille volte in più degli altri. Perchè? Perchè forse un giorno la vita ci risponderà. Quello che è certo è che dobbiamo continuare a non arrenderci. La vita prima o poi risponde sempre. Mai smettere di domandare nè di esigere risposte. Vivo una situazione pesante e difficile anche io.. ma lo sai. Se ti va io sono sempre qui. Scrivimi, parliamo.. sei nel mio cuore. p.s. questi gelatini biscotto sono una cosa assolutamente geniale e irresistibileeee!!! <3
Peanut says
Curiosissima io sui progetti in ballo, uno è forse quello di cui mi avevi accennato?:)
Col senno di poi, anche e soprattutto per scegliere in modo più assennato, è quello che avrei fatto anch'io. Mi ritrovo al secondo anno fuori corso per aver preso una decisione avventata e leggera. Goditi (e sfrutta in modo costruttivo) quest'anno sabbatico e fai in modo di capire cosa ti aspetti veramente dal futuro:)
Un abbraccissimo a te <3
Peanut says
Eh eh fortuna che questi si devono congelare così non c'è fretta di abbuffarsene!:D in generale i dolci crudisti si conservano tranquillamente in freezer, quindi li posso fare senza troppe pressioni!:D
Grazie Simo, un bacione
Peanut says
Ely, non sai quanto mi fa piacere ritrovarti qui! <3
Non sai quanto mi sento rappresentata da quello che hai scritto se non fosse che, alla fine, chi l'ha detto che non abbiamo ancora un futuro da scrivere? Sì, forse ci metteremo un po' di più. Perchè abbiamo una sensibilità particolare, e ci fermiamo più spesso, sia per gustarci gli attimi di serenità, sia per ripartire dopo un botta. Spesso si riaffaccia l'insicurezza e con lei il “mi fermo perchè tanto non andrò da nessuna parte”. Ma tu, che hai scritto un libro, vuoi non essere capace di scrivere le pagine della tua vita come le vuoi tu?;)
Ci rialziamo sempre, sempre. E una di queste volte, sono sicura che ripartiremo a corsa!
Grazie dolce Ely, ti abbraccio <3