Il motivo per cui ero così assente ultimamente, sia dal mio che dai vostri spazi, oltre a ciò di cui si discorreva la scorsa volta, è anche nell’ultimo periodo sono stata impegnata con la chiusura di un capitolo piuttosto pesante della mia vita, l’università. Sono riuscita finalmente a dare l’ultimo esame, quello su cui l’estate scorsa mi ero bloccata, quello che mi aveva fatto chiudere tutto per mesi senza più toccare un libro, quello su cui proprio non riuscivo a concentrarmi e ritrovavo con la testa da mille altre parti invece che dove sarebbe dovuta stare. Non so se sia stato a causa di quell’esame in particolare o perchè, molto più probabilmente, di studiare non ne potevo veramente più, e quindi sarebbe successo anche con qualsiasi altra materia io avessi lasciato per ultima.
Fatto sta che è stato abbastanza impegnativo da preparare, un po’ per la mole di lavoro in sè, un po’ perchè la situazione, anche riprendendolo in mano sei mesi dopo, non era affatto cambiata. Diciamo che questa volta l’ho voluta aver vinta io e quindi non ho demorso, ma mi ci è voluto comunque il mio tempo perchè troppe sono le cose da vivere a cui non ero più da tempo disposta a rinunciare per stare sui libri.
Ma anche questa è fatta e mi sento liberata da un grande, grandissimo fardello. Manca una tesi che spero di riuscire a scrivere su qualcosa che mi interessi veramente in modo da viverla più serenamente possibile e non come l’ennesimo peso.
..Il dopo è una grandissima incognita. Non so ancora assolutamente cosa farò, e questo è spaventoso e affascinante allo stesso tempo. Mi piace sapere di avere tutto in mano mia e non avere un destino predeterminato da dinamiche familiari o anche solo dal percorso di studi scelto (che, d’altronde, ho voluto io stessa fosse il più vago e aperto a futuri possibili cambiamenti di interessi in corso d’opera), dall’altra mi sento lasciata completamente a me stessa, come se potessi fare tutto e niente, e non mi dispiacerebbe qualcuno che mi indirizzasse e mi guidasse nel cominciare a delineare il mio futuro.
Non sento il bisogno di decidere adesso quello che sarà domani. Ma dai soliti “e dopo?!” dei curiosi, sembra che io debba già aver premeditato tutto, e allora un po’ di ansia arriva a farsi sentire.
Sono un’irresponsabile? Prendo le cose troppo alla leggera? Vivo in un mondo veramente parallelo a quello reale, dove chi si ferma è perduto e sei solo una macchina da reddito? Io che non vorrò mai vivere per lavorare nè lavorare per vivere, ma che vorrei lavoro e vita si fondessero in un tutt’uno armonico, godendo ogni attimo di quel che faccio perchè so che non avrei mai potuto scegliere nient’altro?
Quello che so è che mentre le persone smaniano per avere anticipazioni su cose che io ancora non so, io mi trovo bene a pensare a una cosa per volta, e finchè non mi sono laureata non trovo l’utilità di decidere cosa farò dopo.
Da che programmavo quasi ogni azione che avrei fatto ho raggiunto l’indipendenza da questo sistema di generazione di ansia continua, e scelgo di vivere il più possibile giorno per giorno.
Anche con il cibo sono diventata molto più istintiva, tanto che mi viene difficile programmare in anticipo ciò che mangerò la sera o il giorno dopo, e mi trovo spesso a scartare automaticamente alcune preparazioni che richiedono invece interventi preventivi, perchè non so se poi ne avrò veramente voglia sul momento. Anche questi pancakes sono nati su ispirazione instantanea, un sabato a pranzo, quando non capivo bene se avevo voglia di fare una seconda colazione dolce o di un normale pranzo.
Le foto sono fatte col cellulare perchè figuriamoci se avevo voglia di tirar fuori tovaglie, piattini fighi e cavalletti. Normalmente non avrei postato qualcosa fotografato col telefono ma visto quanto mi sono piaciuti, ho voluto fregarmene. Spero riusciate a far passare gli scatti in secondo piano e a dare a questi pancakes una possibilità.
- zucca cotta al vapore o al forno: 100 g
- farina di riso integrale: 30 g
- farina d'avena*: 20 g
- noce moscata: 1/4 di cucchiaino
- latte di mandorla: 100 g circa
- bicarbonato: un pizzico
- olio di cocco per ungere la padella
- sale
- scalogno: uno
- lenticchie rosse decorticate: 50 g
- cavolfiore: 150 g, già cotto
- olio di cocco: 1 cucchiaino
- latte di cocco: 30 g
- semi di nigella: 1/2 cucchiaino
- coriandolo in polvere: 1/2 cucchiaino
- curcuma: 1/4 cucchiaino
- brodo vegetale
- prezzemolo (o coriandolo fresco se lo trovate)
- Frullate la polpa di zucca con il latte (lasciatene da parte 20-30 g) un pizzico di sale e una grattata di noce moscata. Riunite le farine assieme al bicarbonato, quindi versate sopra il composto di zucca. Se dovesse essere troppo sodo aggiungete anche il restante latte. Scaldate bene una padella (non meno di 5 minuti) e ungetela con poco olio di cocco, quindi prelevate l'impasto con un mestolo e cuocete le frittelle da entrambi i lati, aspettando che comincino a fare le bollicine per girarle.
- Per le lenticchie sciogliete l'olio di cocco in un tegamino, fate soffriggere lo scalogno aggiungendo anche le spezie e un filo di acqua. Versate poi anche le lenticchie e fatele tostare per insaporirle, quindi coprite con brodo vegetale e procedete alla cottura finchè non sono morbide (ci vorranno 10-15 minuti). Quando sono quasi cotte aggiungete anche il cavolfiore e il latte di cocco. Nel caso partiate dalla verdura cruda, potete metterle all'inizio assieme alla lenticchie e cuocere tutto insieme.
- Impilate i pancakes e versate sopra le lenticchie al cocco, terminate con del prezzemolo o coriandolo tritato.
- *sostituibile per chi non la tollera con farina di grano saraceno
- ovviamente è una base che si presta anche alla versione dolce, basta unire all'impasto un cucchiaio raso del dolcificante che si preferisce, consiglio agave o acero, oppure uno zucchero di canna integrale come il muscovado o quello di cocco.
Manuela Menini says
Ciao Lù, intanto complimenti per i tuoi esami: so cosa vuol dire averne alcuni che ti bloccano e sono felice che anche tu sia riuscita ad affrontarli <3 So anche cosa vuol dire sentirsi dire "e poi che farai?"...quando dico di aver studiato design, sono abituata a facce interrogative...ma la parte più bella è quella di poter costruirsi la propria vita su misura o almeno di fare il massimo per provarci!
La ricetta è strepitosa, sarà pure senza fronzoli di piatti, tovaglie etc, ma è davvero invitante…poi zucca e lenticchie sono tra i miei cibi preferiti 🙂
Silvia Brisigotti says
Squisitissimi!! I pancakes sono davvero una certezza e salati forse mi piacciono ancora più che dolci!!
In bocca la lupo per la tesi, già il fatto di avere finito gli esami è un traguardo incredibile, quando li finii io sono stata una settimana almeno senza crederci!! Buona serata!!
elenuccia says
Bravissima. Ora ti sentirai leggerissima. Lascia perdere quello che dice la gente, prenditi i tuoi tempi e i tuoi spazi, ci manca anche che uno si debba far venire le angosce quando non ce ne è proprio bisogno.Vedrai che troverai la tua strada, o lei troverà te.
Non avevo mai visto dei pancakes con la zucca nell'impasto. Davvero originali. Comunque le foto sono belle, devi avere un buon cellulare perchè a me non verrebbero mai così
Francesca P. says
Oh, sorellina, ti fidi di me? Se sì, allora sappi che non si è aperta una porta davanti a te… ma un portone! Di quelli alti, grandi, larghi, profondi… ci devi entrare piano, ti sentirai piccola piccola, dovrai spingere un po' sul legno ma ne varrà assolutamente la pena! Il periodo che hai davanti è uno dei più belli: farai un salto, un netto balzo in avanti, come se avessi calce e mattoni in un secchiello e dovessi costruire il tuo muro, la tua casa futura… pezzo per pezzo, non bisogna avere per forza-subito-chiaramente le idee in testa, ci sta anche prendersi una pausa, riordinare le liste delle priorità, capire l'indirizzo a cui bussare… basta che segui passioni e inclinazioni, che non ti abbatti se la strada non sembra sempre facile, che sei convinta di cosa vuoi (e sei, che è fondamentale) e che continui a cuocere pancakes per darti energia! Tutto arriverà e tutto diventerà… 🙂
(il latte di cocco te l'ho rubato dal frigo e apparirà da me la prossima domenica!)
occhio sulle espressioni says
Ma il tuo futuro è chiaro e limpido, che sia stato studiato meticolosamente o meno: non ce l'hai.
Peanut says
Spero che come al solito ci sia dell'ironia che non ho colto. Altrimenti grazie Luigi, tu sì che sai che cosa una persona ha bisogno di sentirsi dire
Peanut says
Zucca e lenticchie rosse sono tra le mie OTP alimentari:D
(n.d.P nel gergo dei Fandoms, One True Pairing)
Sai che più che vedo facce interrogative e più mi rassicuro in realtà, vuol dire che sto andando per una strada che è tutta mia, pazienza quanto mi vorrà a percorrerla.
Un abbraccio Manu! <3
Peanut says
A me piacciono in tutti e due i modi ma forse forse salati hanno quel qualcosa in più, ma in generale io preferisco il salato al dolce, frutta a parte!
Infatti anch'io stento a crederci ancora..:D grazie mille per la visita, Silvia!:)
Peanut says
Grazie Ele, a me non piacciono ma magari le rifarò con calma se ripeterò la ricetta, per ora va bene così.
Non ho voglia di prendere decisioni avventate quindi preferisco andare con calma, e capire davvero quello che voglio essere:)
Un abbraccio
Peanut says
La convinzione è forse l'ingrediente fondamentale che ti permette di non scoraggiarti quando la strada non è delle più facili..ho delle idee ma so che per seguirle in modo fermo so che devo sconfiggere delle paure prima.. buttarsi direttamente sarebbe forse uno dei modi migliori per vincerle ma ho preso coscienza che la mancanza di spericolatezza è un mio limite e l'ho accettato. Ho bisogno di avere qualche sicurezza in più:)
Di certo i pancakes in tutto questo giocano un ruolo importante, dolci, salati, non deludono mai! Così come il cocco, appena ne sento il profumo sono già di buonumore!
occhio sulle espressioni says
Eheheh, ma no…
Ma anche la Peanut mica scherza a saper dire cose alle persone. Almeno a talune.
Peanut says
Contrattino prematrimoniale?? Che dici?
Mimma e Marta says
ciccia, non puoi immaginare da quanto volessi venire qui. Per un'occasione o per un'altra, mi sono trovata sempre a rimandare, sebbene il tuo sia uno degli spazi che preferisco. Ma, in un modo o nell'altro, ti ho sempre seguita, e avrei voluto dirti quanto mi piacesse la tua riflessione sul cibo e quanto mi mettesse l'acquolina in bocca quella granola al cacao. Insomma, ora sono qui, con una zuppa di lenticchie rosse (toh!) sul fuoco per il pranzo di domani che molto probabilmente mi si attaccherà sul fondo, vista la poca attenzione che le sto prestando. Intanto, i miei (nostri) migliori auguri, per tutto, perché te lo meriti. Per quanto riguarda i pancakes, non hai idea di quanto mi facciano gola. Ho appena fatto vedere la foto alla mamma e le ho detto: “li facciamo una sera di queste?” ovviamente la risposta è stata più che positiva! Unica cosa: non ho una zucca in casa e non so se riuscirò a reperirla prima di sabato (e io non posso aspettare fino a sabato): secondo te se provassi a sostituire la polpa di zucca con ugual peso di carote grattugiate? altrimenti bon, andrò alla ricerca della zucca 🙂 bacio grandissimo, da entrambe!
occhio sulle espressioni says
Ma tu sei già diventata ricca?
Peanut says
Venale che non sei altro!
Peanut says
Con le carote? Perchè no! Mi piace molto come idea!
Io invece mi accingo a provare i vostri paninetti con la zucca, ma, non linciatemi, io ci metto lo psillio che ho. Sono sicura che mi siano comunque uscite cose peggiori:D
Un bacione a tutte e due (e spero che la tua zuppa si sia salvata!)
occhio sulle espressioni says
In verità, per il motivo contrario, nel senso che quando sarai una cuoca di fama, ricca ed affermata, te la tirerai e non mi vorrai più!