La fatica di mettersi a scrivere questo post è stata unica.
Quando è così dovrei solo accettare il fatto di non averne voglia, non importa se sono passati tre, sette o dieci giorni dall’ultimo post, e aspettare che l’ispirazione torni.
Ma sono in una fase in cui non conosco equilibrio, in quello che faccio, in quello che penso, in quello che voglio.
Quando ci si interroga troppo su cosa e come mangiare ci si può trovare in situazioni in cui il piede si trova diviso tra un sandalo un po’ bohemienne e uno stivaletto da sera, e non sa quale scegliere perchè non sta comodissimo in nessuno delle due, per motivi diversi.
Sono sempre più convinta che il modo migliore di nutrirsi sia quello che ho sperimentato ultimamente, prevalentemente basato sulla frutta e poi la sera, almeno finchè il tempo non lo permette, un pasto caldo e semplice, povero di condimenti e ricco di verdure e cereali. Non posso pretendere che sia il modo migliore per ognuno, ma è quello che fa stare me nel migliore dei modi che fino adesso ho conosciuto. Questo non vuol dire comunque che sia intransigente e che, se lo desidero non mi conceda ciò che mi fa voglia a cuor leggero, dato che, come dicevo qualche post fa, le mie voglie in confronto a una volta si sono comunque molto ridimensionate e escludono ormai tutto ciò che è troppo finto, dolce, unto.
Mi piace spaciugarmi la faccia raschiando via ciò che resta di un mango dalla buccia non badando alle gocce che mi colano sulla faccia, appiccicarmi le dita con la polpa di un morbido dattero, non mi interessa se vado in giro con la borsa che odora di banane troppo mature. Ma mi rendo conto che sia difficile da capire a un occhio esterno. D’accordo eliminare la carne, il pesce, le uova il formaggio già è esagerato per molti, ma perchè mai uno dovrebbe scegliere un pasto di sole banane quando può avere una porzione di lasagna, sia pure con una besciamella finta e con le verdure al posto del ragù?!
Non c’è una risposta, non una unica almeno: quella la si trova quando uno ha il coraggio di uscire dagli schemi e sperimentarlo su di sè. Allora si renderà conto che non è poi così una cosa così assurda e che forse avrebbe potuto provare prima.
C’è al contempo una dimensione sociale di cui ho cominciato a far parte e a cui non ho intenzione di sottrarmi, che mi fa star bene allo stesso modo ma in modi diversi. Sono spesso fuori casa, a volte per un paio di giorni a volte anche per una settimana, e diventa difficile mantenere un regime (anche se la trovo una bruttissima parola) del genere quando sei con altre persone che in modo esplicito o in modo tacito ti giudicano. A volte scelgo di non dare troppo peso a quello che mangio e godermi la compagnia delle persone in mezzo a cui sono perchè “infondo è solo cibo”, altre non nascondo di doverlo fare controvoglia e di vederlo come un peso, perchè diventa sempre meno facile quando cominci a vedere ciò che mangi sotto un’altra ottica, come qualcosa che deve nutrire il corpo e la mente e niente di più, e sempre meno sotto la concezione che lo vuole fattore di socializzazione.
Il che, bisogna ammettere, è una condizione decisamente atipica (e pure piuttosto scomoda) per una food-blogger. Ultimamente sono riuscita a trovare un terreno di pace per non farmi inghiottire in un vortice di riflessioni che mi rendevano alcune situazioni poco serene, accettando il fatto di non essere disposta ad isolarmi e a rendere poco simpatiche quelle che viste da fuori potrebbero sembrare “fissazioni”, così cerco di tener fede quanto più possibile a quello che sono sicura si avvicini di più al mio modo di mangiare ideale quando sono a casa e scelgo invece il male minore quando sono fuori.
Tutto questo discorso noioso per dire che, ora come ora, provenendo magari da qualche serata di vizi, è difficile che per la cena a casa mi metta a cucinare chissà quale piatto originale papabile di essere pubblicato sul blog.
Verdure al vapore accanto a un riso bollito con al massimo una salsina sopra è ciò che di frequente compare nel mio piatto.
Non smetto di amare la cucina, di voler testare abbinamenti di ingredienti, come funzionano nuove farine, come si comportano questo e quello se li uso così piuttosto che cosà. Ma ci sono dei momenti in cui si deve scegliere di mettere da parte qualcosa, e dato che non voglio lo siano l’aperitivo fuori con quel calice di vino bianco, nè i corsi di Alice, o la pizza di Pane e Tempesta, magari lo sarà un po’ di più il blog. Che poi non è detto, ma sapete ormai che a volte mi basta solo togliermi il peso di aver annunciato qualcosa per sentirmi la coscienza a posto e andare avanti più tranquilla, anche se so di non dovere spiegazioni a nessuno, è qualcosa che serve a me.
Non mi viene poi certo incontro l’ostilità sempre più crescente per le foto in notturna, che davvero mi rendono anche solo il pensare di potermi mettere a fare qualcosa da pubblicare faticoso e irritante, così finisco per accantonare l’idea e scegliere di mangiare perlomeno qualcosa che non si sia freddato diventando di gomma o una massa informe appallottolata.
Quando qualcosa ti diventa pesante, non c’è altro modo che lasciarla alleggerire naturalmente, senza volersi forzare a farla peggiorando ulteriormente le cose.
L’ho fatta come al solito più lunga che se avessi avuto voglia di scrivere, quindi direi di tagliare e di passare al cibo – che, no, non sono fettine di mela spolverate di cannella!
Questo è l’ultimo piatto “da pubblicare” che ho cucinato e per il quale le foto mi han fatto dannare così tanto che ho rischiato di prendere il treppiede e farlo diventare un fenicottero.
Non è nulla di speciale ma nella sua semplicità è quanto più sfizioso abbia fatto da qui a un paio di settimane, e comunque a mettere insieme il tofu panato croccantino con le verdure e la frutta secca è venuto fuori un piattino che c’ha il suo perchè, eh!;)
Millefoglie di tofu alle erbe con zucca, spinaci e nocciole
(per 2-3 porzioni
tofu alle erbe:250 g (un panetto)
zucca: 250 g
aglio: un paio di spicchi
spinaci: 150 g circa (peso da cotti)
nocciole sgusciate: 30 g
farina di mais
sale integrale: un pizzico
olio evo: poco per ungere la teglia
pepe in grani
Tagliate la zucca in fette e arrostirla insieme a uno spicchio d’aglio e un pizzico di sale in forno a 200° finchè non è morbida (circa mezz’ora). Quando è cotta togliete la buccia (sarà molto più facile rimuoverla a questo punto!) e tagliatela in cubetti piccoli. Cuocete gli spinaci a vapore, e, se desiderate, saltateli pochi minuti con un filo d’olio e uno spicchio d’aglio in padella.
Tagliate il panetto di tofu, ben asciugato e privato del liquido di conservazione, in fette sottili (ne dovrebbero venire sei, o otto se siete precisissimi e avete dei buoni coltelli). Passate le fettine di tofu nella farina di mais premendo bene, ungete un foglio di cartaforno con l’aiuto di un pennello da cucina e adagiate le fettine sulla teglia. Abbassate il forno a 180° e cuocete finchè non sono dorate.
Tostate nel frattempo le nocciole in padella antiaderente e rimuovete la pellicina che a questo punto verrà via senza fatica. Tritatele al coltello in modo irregolare.
Componete il millefoglie alternando il tofu a fette con le foglie di spinaci e i cubetti di zucca (facendo due o tre strati a seconda della portata) e terminate con la granella di nocciole e una macinata di pepe fresco.
MARI Z. says
Nocciolina…sei un turbinio di idee, di se, di ma, di perchè, di bò… ed ecco qui …ne vieni fuori con un piattino delizioso, semplice, facile da fare, completo e goloso!!! …a volte basta chiudere l'interruttore dei pensieri e lasciarsi semplicemente andare…fregarsene di tutto e di tutti e godersi ciò che mangiamo!!!
brava! un abbraccio! 😉
Valentina says
sei un vortice!
io mangio “troppa” frutta per le persone “normali” e a volte mi riesce difficile spiegare che preferisco rinunciare a un piatto di pasta e mangiare una bella pera succosa con cannella e burro di mandorle perchè mi rende contenta 🙂 quindi, anche se non sono nè vegana nè crudista, nè nulla, ti capisco e approvo anche la scelta di non sottrarsi alla vita “sociale” e di fare qualche “rinuncia” in più sul fronte blog. io mangio per nutrirmi, ma anche per stare bene e penso che ognuno debba fare come sente. un baciotto
elenuccia says
Io sono una fanatica della frutta, ne mangio tantissima e la amo molto di più di cose più blasonate come lasagne o pasta ripiena. Il mio problema è che potrei pranzare con 4 banane, tre mele e due pere, ma dopo due ore avrei di nuovo fame. Stessa cosa per le verdure, ogni giorno ne mangio tantissima ma se con ci abbino qualcosa di “sostanzioso” dopo poco mi torna la fame.
Questa tua idea mi piace molto, si presenta molto bene ed è sicuramente gustosa da saziarti ma rimanendo leggeri. Mi piacciono le tue sperimentazioni
Alice says
quello che scrivi mi ricorda vagamente quando io per scelta ho deciso di non mangiare derivati animali. all'inizio dato che cucino io facevo piatti separati e accettavo controvoglia di mangiarli in quelle situazioni sociali in cui non vuoi sentirti osservato (vedi grigliate, cene a casa di altri,…). poi si cambia e decidi che su certe cose non puoi più chiudere un occhio. però il cibo è un collante sociale e gli effetti di quello che scegliamo di mangiare si riflettono sulla vita sociale. e quando hai scelto quali sono i compromessi che sei disposta ad accettare è tutto più facile. ammetto che t'invidio i tuoi pasti a base di frutta, così colorati ed appetitosi. io per il momento ancora non ci riesco, è un po' un mio schema mentale mettiamola così 😛 magari con la bella stagione e i favolosi frutti estivi cambierà idea 😀
e ovviamente che ricetta favolosa Lucrezia! zucca, nocciole, spinaci in un'invitante millefoglie. che fame!
Francesca P. says
Mi trovo d'accordo con Mari… a volte ci facciamo troppi problemi su tutto, facendo confronti con gli altri, badando a cosa dicono, impaurite da cosa possano pensare… un sano e lecito “sti cavoli” (in omaggio alla verdura e senza volgarità!) è necessario, soprattutto perchè alla fine solo noi sappiamo cosa ci fa (stare) bene e cosa amiamo… ognuno ha le sue idee, convinzioni e “regole”, è bello personalizzarle, ascoltare la nostra pancia, dare retta ai nostri gusti e fare pure una macedonia nella borsa o nello zaino, perchè no! 🙂 Tanto quando poi si ha voglia di qualcosa di diverso e sfizioso ci sono mille soluzioni, guarda il tuo millefoglie, lo trovo creativo e originale più di tanti altri piatti!
… ma a proposito, tu segui il mio blog? Ahahaha, ancora rido… hai una sorellona scema ma unica, dì la verità, mi vuoi bene per questo!
(e no, non scapperò con Jimmy, non lo merita…)
😀
Verde Vergara says
Questa è la terza volta che commento…il tuo blog mi odia credo…allora…volevo scrivere…sembra che questo post l'abbia scritto io.Chi vive , dal punto di vista alimentare, con semplicità e naturalità spesso per non dire sempre viene tacciato dagli altri di fissazioni, di essere un malato/a.Lo fanno solo per ignoranza, per mancanza di esperienza personale.provassero a purificare i loro catorci corporei e vedrebbero quale giovamento apporta la semplicità.Ma non lo fanno tanto sono loro assefuatti alle droghe gastronomiche commerciali. Io oramai con un sorriso spiego come mangio, li lascio sobbalzare e poi con una battuta li tolgo dal loro disagio.la purezza inetrna ed esterna che il crudo e la frutta danno è qualcosa di impagabile e impareggiabile.Questo è il tuo spazio: sei tu nel post,sei tu nella foto e allora perchè preoccuparsi di cosa sia papabile o meno postare…condividi ciò che sei in quel momento se ti va.Eppoi, io francamente ti leggo piacevolmente come se fossi una romanziera a puntate tanto scrivi da dio.Ergo,al diavolo lasagne e tortazze e facci vedere ciò che hai nel piatto!
letissia says
Ah, Nocciolina, sei formidabile!!! Come sai, ti leggo e seguo con piacere, e quei piattini di frutta che pubblichi su instagram da “casa peanut” mi fanno venire l'acquolina in bocca 🙂
Detto questo, la ricetta di oggi è proprio buonissima, presentata divinamente!!!
Baci.
consuelo tognetti says
Ammiro questa nuova strada che hai intrapreso. Io ultimamente sento il dover uscire a cena o pranzo in compagnia proprio come un peso. Sto ridimensionando il mio modo di nutrirmi e questa consapevolezza mi mette in situazioni di disagio x quanto concerne il “sociale”. Purtroppo hai detto giustamente tu, in Italia è un fattore di socializzazione mangiare insieme e non se ne può sfuggire + di tanto a meno che uno non decida di fare l'eremita!
Seguirò il tuo esempio e intanto mi segno la ricettina di questo goloso tofu ^_^
A presto <3<3<3
Peanut says
Lo faccio volentieri quando ho voglia di una cosa e scelgo di non privarmente, meno quando mi sento costretta a farlo perchè la situazione sociale lo richiede, non so se mi sono spiegata. A volte vorrei che non si desse tutta questa attenzione a ciò che (non) si mangia, mettendo da parte quella considerazione tacita per cui uno più mangia o se mangia di tutto senza pensare a ciò che c'è dentro è quasi visto come “figo”, mentre quello che sta attento passa per lo sfigato di turno. Diciamo che una volta la vedevo così anch'io, ma mi sto sempre più staccando da questo tipo di concezione.
In ogni caso, mi fa piacere ti sia piaciuto questo millefoglie!;) grazie, un abbraccio a te!
Peanut says
Purtroppo mi sono resa conto che molti giudicano modi di mangiare diversi dal proprio definendoli persino un po' estremi perchè li inducono a riflettere sul proprio rapporto col cibo, che non è poi così sereno come vogliono dare a pensare, quindi non gliene faccio nemmeno troppo una colpa. Però, che palle!;D
Grazie Valentina, un baciotto a te!
(e ancora mi sogno i tuoi cioccolatini ripieni di carawmello!)
Peanut says
Con 4 banane 3 mele e 2 pere siamo ben oltre il chilo e mezzo di frutta, sicura che avresti ancora fame? O meglio, che sarebbe davvero fame e non che ti rimane piuttosto un senso di insoddisfazione dal pasto che ti spinge a ricercare altro?:) Questo perchè se veramente con tutta questa frutta non ti sazi, significherebbe che quando fai un pasto cotto e quindi con alimenti meno voluminosi dovresti mangiare come minimo 200 g di pasta per riempirti. ..se è così, uau, stomacone d'acciaio!:D Comunque, anche se fosse, la frutta ha dei tempi di digestione velocissimi e se tu dopo due ore avessi fame non ci vedrei niente di strano. Anche a me succede e mangio qualcos'altro, che male c'è?!;)
In ogni caso come ho anche scritto non posso pretendere che sia un modo di mangiare che va bene per tutti, anche se è difficile dirlo solo in base alle quantità, che ovviamente si possono e si devono aumentare o ridurre in base agli stomaci:D non avrebbe senso sforzarsi fino a star male per mangiare cinque banane fino a se non ti ci entrano, come non lo avrebbe fermarsi a due se si ha ancora fame:)
Grazie comunque, mi fa piacere il tuo apprezzamento!:)
Peanut says
Anche secondo me è tutta una questione mentale, quando si dice non mi sazierei mai con un pranzo di frutta è perchè non si è abituati a vederla come qualcosa che può sostituire un pasto e il peso del condizionamento si fa sentire anche a livello più “biologico”, diciamo così. Poi ripeto che se dopo poco si ha ancora fame è una bella cosa, vuol dire che abbiamo già metabolizzato tutto lo zucchero e digerito tutto, io ormai sono abituata a fare pasti frequenti e anzi mi preoccupo persino quando non ho fame per più di quattro ore, perchè vuol dire che ho fatto qualche abbinamento sbagliato e sto facendo fatica a digerirlo..,;)
ti ringrazio per i complimenti Alice, sono sicura che con il sole sarai molto più invogliata a mangiare la frutta! nel frattempo..ci sono sempre le torte crudiste no?!;)
Peanut says
Ahaha, a chi lo dici!:'D
Comunque è proprio quel che rispondevo a Mari, proprio perchè cerco sempre di ascoltare il mio corpo faccio più fatica ultimamente a scendere a compromessi se non è lui che mi chiede qualcosa ma se la situazione o la pressione che subisco dalle persone che mi sono intorno me lo impone.. perchè se sento che mi va un pezzo di cioccolato, lungi da me reprimere! 😉
(Jimmy è proprio un farabutto, contenta si sia tolto dai piedi, spero che la situazione si rimetta a posto con Gus! Ma Ian e Mickey, oh, quanta sofferenza!:( )
Peanut says
Non capisco davvero quale sia il problema, ho pure controllato ma la possibilità di commentare è aperta a chiunque e non sono finiti nemmeno nella spam.
Sono d'accordo che finchè qualcosa non si prova non si può esprimere un giudizio, ma sono anche certa che il giudizio deriva dal fatto che la stra grande maggioranza delle volte, vedendoti mangiare in modo diverso la gente si sente giudicata a sua volta, anche senza che tu dica niente. E non ci sta a sentirsi sbagliata, e si mette sulla difensiva cercando di trovare in quello che fai tu la “falla”. La trovo una forma di violenza molto brutta, che da una parte capisco anche se non giustifico, anche se odio doverci sottostare e comportarmi come non vorrei. Però aggiungo che isolarmi con la mia frutta non mi farebbe sentire bene per altri motivi, e finchè il mondo non è pronto per un simile cambiamento, posso anche andargli un po' incontro 😉
Grazie bella, ci si vede, presto, eh, dai!
Peanut says
ehehe grazie Letissia, io li trovo molto più invitanti spesso di qualsiasi piatto zozzo, anche solo per i colori meravigliosi da cui sono composti!
contenta che ti sia piaciuta! molto minimal ma anche buona!
un bacio
Peanut says
Vedo che hai capito perfettamente. Ci sono dei compromessi a cui a volte bisogna scendere, o meglio a cui io ho accettato di scendere perchè la mia situazione spingeva verso questo, c'è anche chi non vuole sentire ragioni e si fa fare la macedonia in pizzeria. A tutto c'è un limite. Per me, ora, in questo momento della mia vita. Ma siccome non avrei mai pensato di riuscire a fare neanche una giornata completamente crudista, non voglio dire cose che poi un giorno dovrei smentire.
Grazie Consu, a presto!
Virginia @ Zucchero e zenzero says
Pensa che un po' di anni fa ero “quella strana” perchè portavo una mela a merenda e a mensa non lasciavo le verdure nel piatto… Che ci piaccia o no siamo sempre soggetti a critiche e ultimamente l'alimentazione sta diventando un discorso di punta. Se uno decide di alimentarsi in un certo modo deve vivere la propria scelta con serenità, senza sentirsi giudicato da nessuno! Il problema è che, almeno qui, non esistono molti locali in cui un gruppo di amici con gusti alimentari diversi riesce a passare una serata in cui tutti sono contenti… Qualcuno deve sempre scendere a compromessi e alla fine scegliere “il male minore” è la strategia vincente.
In quanto al blog fai bene a rispettare i tuoi tempi: non è un lavoro ma un passatempo e se ti “stressa” fai benissimo a prenderti una pausa! Io in ogni caso ti aspetterò qui con molta curiosità 😉
Comunque non è vero che la tua millefoglie non è nulla di speciale perchè, pur non amando il tofu, per come lo hai cucinato lo farei sparire in un attimo!
Un bacio grande :-*
Vegana Virtù says
basterebbe avere una mentalità più aperta. La gente che giudica i vegani ha semplicemente una mentalità chiusa. Ma vedrete che prima o poi capiranno anche loro certe cose 🙂
comunque questa ricetta mi incuriosisce molto 🙂 se ti va passa a dare un'occhiata al mio blog 🙂 baci
http://www.studentessavegana.blogspot.it
simona says
non so quante volte ho mollato il blog per periodi anche lunghi per mancanza di voglia sia di cucinare che di fotografare, ma anche per la poca voglia di passare tempo su fb a leggere anche quello che non si avrebbe voglia di leggere, ma fb purtroppo è così….comunque a me esaurisce parecchio e ogni tanto mando tutti a quel paese e sparisco per un pò 😉 In quanto al resto, ti capisco benissimo, non sai quante volte anch'io devo fare finta di niente davanti ai giudizi di chi non si è nemmeno mai preoccupato di informarsi minimamente su qualcosa prima di pontificare, ma tanta gente si sa, sceglie sempre la strada più facile e poi vuole sembrare altro da quello che è! Secondo me il segreto della felicità è restare fedeli a sè stessi, alle proprie idee e assecondare i propri umori, anche se qualche volta ci allontanano da quella che pensiamo sia la retta via, ma ne esiste una veramente? x me la retta via è cercare di stare bene con sè stessi rispettando gli altri, ed essere sereni accettando anche le debolezze, gli errori e le piccole follie che ogni tanto si fanno. Trovare l'equilibrio come dici tu, non è semplice, ci si lavora tutta la vita, e il baricentro si sposta sempre mannaggia!!! 🙂 Quindi prendiamola così, e cerchiamo di riderci su, e di prendereci meno sul serio, qualche volta serve! Ottima idea questa milllefoglie, col tofu ancora non l'ho provata, ma mi sembra deliziosa 🙂 Un bacio…
Alessia Mirabella says
C'è mia sorella che è vegana da qualche tempo, Lu. Non fa che ripetermi quanto si senta bene, che tutti i suoi problemi intestinali sono spariti. Quando viene a cena da me mangiamo tutti come lei. Le preparo il ragù di seitan o tofu, lei è contentissima e se ne porta via una ciotolina per l'indomani. Trova estremamente imbarazzante andare a cane con i colleghi, che la “canzonano” per via dei suoi piatti pieni di verdure, per il suo rifiutare un supplì al telefono, un must qui a Roma, è considerato al pari di un peccato capitale non mangiare i saltimbocca a Trastevere.
Ma è una scelta, e come tale va difesa, e rispettata. Ma questi sono approcci nuovi, sconosciuti, non compresi. Ci vorrà del tempo. E tanta tenacia.
Per un periodo sono stata vegeteriana, poi purtroppo ho dovuto mollare, sono troppo anemica, rischio il collasso, oppure dovrei fare una trasfusione a settimana, per sopperire alla mancanza di assunzione di proteine….ma mi dispiace molto e cerco di mangiare meno carne possibile, lo stretto necessario.
Un abbraccio e buona domenica
Peanut says
Grazie Virginia. Sono re-incappata in un periodo di insicurezza abbastanza forte, e chissà di cosa ho paura a prendermi un po' il mio tempo e fare altro..
Ma so anche allo stesso di aver bisogno di questo spazio, e che non riuscirei a metterlo in secondo piano per troppo tempo.
E proprio in questi momenti che ho bisogno delle mie sicurezze.
Un bacio a te, e grazie davvero
Peanut says
Ci sono persone che lo respingono aprioristicamente, ma c'è anche, e questo mi fa ancora più male, che sa, che è informato e nonostante ciò continua a deriderlo, ancora con più asprezza e più astio. Siamo persone scomode, purtroppo bisogna accettarlo.
Detto questo, sono contenta di conoscerti e passo di certo a trovarti!
Grazie per essere passata!:)
Peanut says
Condivido tutto, mi sembrerebbe inutile aggiungere altro. Pur conoscendolo, il segreto della felicità, non è così facile, non sempre, riuscire a comportarsi di conseguenza. Sappiamo che la vita è un eterno compromesso, ma che dovesse esserlo anche per quanto riguarda l'alimentazione sembra pura follia.
Detto questo, non fingo d'essere una perfetta equilibrista, già da sola inciampico parecchio. Ma vorrei che quando sto per perderlo l'equilibrio, chi mi vuole bene cercasse di farmelo riprendere, e non di buttarmi già.
Grazie davvero Simona, un bacio a te
Peanut says
Mi dispiace, sentirsi costretti dev'essere bruttissimo, vorrei poterti dire che c'è un modo, ma immagino che tu li abbia già tentati tutti prima di tornare a mangiare carne..anche se non posso non dire che ho sentito solo di persone che hanno smesso di essere anemiche passando al vegan:)
Dovrebbero esserci più persone come te, sai quanti si opporrebbero e si rifiuterebbero di fare un menù che vada bene per l'ospite e di mangiarlo a loro volta? Un mondo di vegani è ovviamente un'utopia, ma uno di rispetto, perchè dovrebbe esserlo?:(
Grazie Alessia, un abbraccio a te
Vegana Virtù says
@Alessia io ho risolto mangiando tanti legumi e introducendo nella mia dieta la spirulina. Per non rischiare puoi mangiare la carne e intanto iniziare a introdurre la spirulina e vedere se i tuoi valori di ferro e ferritina sono aumentati. Se aumentano, puoi smettere di mangiare la carne. Io alterno, quando non riesco mangiare tanti legumi, mangio la spirulina e viceversa 🙂
Camiria says
Ecco il post di cui parlavi e che mi ero persa… lo leggo con piacere, trovo una Lucrezia dolcissima che mi ricordo davvero aver intrapreso un percorso con la frutta molto dubbioso ed incerto quando poi è diventato un capo saldo al quale credere perché ti risveglia ogni senso e ti fa stare divinamente.
Capisco cosa dici e cosa intendi, Chi non ha provato a mangiare solo frutta, chi è intossicato da altro cibo… noN potrà mai comprendere cosa si prova e perché un bel giorno si sente il bisogno e l'esigenza di mangiarsi 4 banane (per dire un numero) anziché un trancio di pizza. Ci sarà sempre qualcuno pronto a giudicare e puntare il dito ma vale davvero la pena stare dietro al giudizio altrui? Non ci siamo stati fin troppo dietro? Se qualcuno ti giudica o ti guarda con occhio critico rispondi con un sorriso e passa oltre… Quel giudizio non deve rovinare il tuo pasto, i tuoi pensieri e la tua vita.
Mi rendo conto che diventi difficile viversi i momenti con gli altri in cui per forza di cose ci si ritrova davanti a del cibo che non è mai semplice frutta… io opto se sono fuori per un'insalata enorme per 2 o 3 persone (sempre poca ma meglio di niente) o al massimo incontro le persone fuori da questi momenti…. questa cosa del vedersi per mangiare è una cosa che effettivamente ho iniziato ad odiare. Sembra che non si riesca a riempire il tempo per stare insieme se non si mangia a qualsiasi ora del giorno o della notte.
Detto questo comunque sento un blocco ancora mentale da parte, è un blocco puramente tuo che ti compromette il sentirti pienamente libera di agire come meglio credi e ti fa stare bene. Non perderai quello che hai se è forte e sincero ♡
ricettevegolose says
Se c'è una cosa che ho capito, e che bisogna mangiare quello che ci fa stare bene e sereni, e fregarcene degli altri…del resto è anche il tuo pizzico di “non convenzionalità” che ti rende adorabile 🙂 Complimenti per la ricettina, invitante e presentata molto bene. Un abbraccio!
Camiria says
E finisco… che oltre a non perdere tutto quello che hai trovato, perché chi ti è vicino ti ama per ciò che sei e non per quello che mangi, diverrai ancora più forte e sicura che non sarà di certo il giudizio altrui a scalfire la tua persona ♥
Lo so che è tanto difficile non sentire il peso dei pensieri altrui sulla nostra persona… le parole hanno una forza non indifferente e tante volte ti senti oppressa ma… sii te stessa e quello che senti lasciando scivolare via ogni paura.
Vivi libera, ce la farai perché sei forte e coraggiosa ♥
Mimma e Marta says
Nocciolina! Mi ritrovo molto in quello che dici, quante volte mi capita che gli occhi degli altri finiscano sul mio piatto, che io debba finire per mangiare ciò che effettivamente non mi va. Già che io non mangi carne risulta strano, atipico, scandaloso, immotivato, quando poi metti anche che la maggior parte delle cose che piacciono a gli altri a me non piacciano, e che, in più, tenda ad avere un alimentazione molto salutare, mi rende spesso quella strana ed emarginata. Da piccola portavo per merenda il pane con la marmellata che mi preparava la mamma, mentre gli altri avevano le tristi merendine confezionate, ed io ero quella che mangiava il “pane con la cacca”. In casa non entrava la Nutella ma la crema Novi, ed ero quella strana. Quando volevo la crema di pistacchio, papà mi faceva fare il giro di tutti gli stand che la vendevano chiedendo se fra gli ingredienti ci fossero grassi idrogenati, beccandoci le occhiatacce di tutti. Mamma ci teneva alla mia alimentazione e comprava moltissimi prodotti biologici, mi chiedevano “ma compri anche l'acqua biologica?”. La verità è che la gente è sempre pronta a giudicare da ciò che non è convenzionale, che, però, non è sempre sinonimo di giusto. Credo che ciascuno dovrebbe fare ciò che lo fa sentire più a suo agio con sé stesso. E io, quando sono in albergo con la scuola, preferisco puntare su yogurt e fiocchi d'avena e frutta fresca, che su cornetti confezionati su cui si lanciano tutti, senza gusto e consistenza.
Detto ciò, è capitato e capita anche a me di mollare un po' la presa, mangiare qualcosa che non mi esaltasse (o che, magari, lo faccia, pur non rientrando nella mia zona di conforto) per godere della compagnia degli altri. Non sempre, ho bisogno dei miei spazi e delle mie routine, ma talvolta è bello mangiare un pasto senza sapore se riesci a gioire appieno delle persone di cui inizi a fidarti, finalmente, per la prima volta dopo tanto tempo 🙂
Penso che sia giusto che tu trovi i tuoi spazi, qui, a casa tua, a Roma. Prenditi il tempo di cui senti il bisogno, pubblica tre giorni di fila e un mese no, qui ci sei tu a gestire le cose, nessun altro.
Detto questo, la torretta di tofu mi piace un sacco. E le foto ti avranno fatto dannare, ma a me piacciono veramente molto.
Avrei ancora mille cose da dire, su tutto quello che hai scritto e sul tofu, ma mi sono dilungata abbastanza. Ti abbraccio dolcezza, buona settimana! Marta
Peanut says
Infatti l'ho ammesso che io per prima probabilmente adesso non sono disposta a certe rinunce, ma anche perchè, purtroppo, ho ricevuto forti resistenze da chi avevo davanti. Come ho detto in altre risposte, capisco anche il perchè delle barriere alzate dall'altra parte, perchè a dispetto di quanto non si voglia far vedere all'esterno, credo sia profondamente difficile avere un rapporto col cibo che sia completamente non-emozionale, totalmente sereno, e questo è un modo di mangiare che irrita perchè spinge a mettere in discussione il proprio.
Comunque hai toccato un altro punto importante, ormai siamo arrivati a considerare le persone più o meno fighe a seconda di quello che mangiano, come l'avere un cellulare più o meno costoso o la borsa più o meno alla moda..è diventato uno status symbol addirittura, più che in modo per mantenersi in salute e in energie. E c'è poco da fare, se ti mangi un'insalata in mezzo agli altri che si scofanano un panino col burger sei immediatamente etichettato come sfigato. Ma non è quello che interessa a me, sia chiaro, sono abituata a sentirmi diversa e onestamente non mi è mai nemmeno dispiaciuto, ma è un altro esempio per dimostrare come il cibo sia diventata una costante al giorno d'oggi, che non è più circoscritta al momento di pasto, ma va molto molto oltre, andando a creare fin troppi motivi di derisione, allontanamento o nel caso contrario, di integrazione.
Hai fame? Magnate 'na cosa. Non ti va? E non mangiarla! Perchè mai deve essere così difficile?
Peanut says
E nonostante continuiamo a ripetercelo, e l'abbiamo capito tutti, nella vita di tutti i giorni continua ad essere maledettamente difficile.
Grazie, mi piace quel che mi hai detto 😉
Un abbraccio a te!
Peanut says
Che carina l'immagine di te bambina col pane e marmellata a scuola 🙂
Sembra davvero che tu mi legga dentro, riesci sempre perfettamente a capire qual è il punto e questo mi fa capire come dobbiamo aver vissuto anche altre situazioni simili, oltre quelle strettamente legate al cibo (che, ci tengo a ribadire, sono sempre molto legate anche al proprio ruolo all'interno della sfera sociale).
Sono contenta di sapere che ti troverò comunque qui:) …e che ti piacciano le foto gialle psichedeliche! >.<