Tornata di nuovo tra le mura domestiche dopo un’altra esperienza intensa alle spalle, mi trovo davanti al focolare a riflettere su quando profondamente sia cambiata la mia vita in un anno.
Ho trascorso lo scorso fine settimana di corso tenuto come sempre da Alice in quel di Varese da una deliziosa gallina padrona di casa, Lorenza, che insieme all’amica e braccio destro Miriam ci hanno coccolate con buon cibo, coperte calde e adorabili pelosetti. Qualche settimana prima ero in quella che ormai è diventata la mia seconda casa, a Brescia, e tra pochi giorni tornerò nella città del cuore (e immagino che quasi tutti avranno capito di quale sto parlando).
Sto conoscendo tantissime persone e per la prima volta non sono a disagio in questo, non mi sento spaventata dai nuovi incontri ma sono anzi sempre più curiosa e affamata di contatto umano, di scambiare opinioni, sorrisi, stralci di vissuto. Non ho l’ansia di allontanarmi da casa come succedeva un tempo, quando anche solo per dormire fuori una notte mi facevo prendere dal panico.
Sta diventando un po’ una cantilena qui, con me che torno, riparto, mi fermo un attimo, rifaccio le valigie, sono di nuovo su un treno. Ma la verità è che credo di stare capendo cosa significa che sentirsi a casa non ha a che fare necessariamente con il proprio domicilio, anzi, proprio per niente. Qui comincio a sentirmi stretta dopo un po’, e ricompare il bisogno di prendere aria altrove. Casa mia sono tutti i luoghi dove ogni volta lascio un pezzo di cuore e dove sento il bisogno di tornare per sentirmi bene.
Qui non riesco a esprimermi pienamente, per gli obblighi che ancora mi tarpano le ali, per la mancanza di stimoli e distrazioni.
Casa è dove quella che sono e quella che vorrei essere diventano un tutt’uno.
Dove non importa se sto trascurando le lezioni, se probabilmente rimarrò indietro con gli esami a gennaio, perchè nemmeno ci penso: la mia essenza non conosce il dovere e lo scrupolo, si libra leggera al di sopra di tutte le preoccupazioni, dei pesi, delle persone che si arrabbiano per niente, del pessimismo, non conosce l’odio. Sono fatta di tante realtà e Io sono reale.
Quando torno qui la realtà è una e cruda, ho degli impegni da portare a termine e riappropriarmi della consapevolezza di stare andando in tutt’altra direzione è una doccia gelata, e rigenera ansie e smarrimento. Mi chiedo se dovrei far finta di non sapere cosa significa vivere e far restare la mia anima addormentata ancora un po’, ma una volta che si sa, non e possibile fare un passo indietro.
Anche in cucina sto subendo un po’ queste “contaminazioni”, passo da una ricetta un po’ più rustica a una più curata nella preparazione e nella presentazione, mettendomi alla prova e cercando di capire cosa mi piace di più. Quella di oggi fa sicuramente parte della seconda categoria, pensata per il contest di Mari “5 ingredienti in cucina”, a cui mi sarebbe proprio dispiaciuto non partecipare. Gli ingredienti alla fine sono riuscita a ficcarceli dentro tutti e cinque, senza forzature, come se in qualche modo, tutti quanti ci volessero stare 🙂
Sformatini di porri e noci su letto di radicchio con mela e zenzero
(per 3 persone – 6 sformatini)
per gli sformatini:
tofu al naturale biologico: una confezione da 250 g (io ho usato quello di Sunsoy e lo dico perchè oh, questo lo trovo buono anche da solo!)
farina di ceci bio: 2 cucchiai + 6 cucchiai rasi di acqua
latte vegetale senza glutine (consigliati soia o mandorla al naturale che non sono dolci): qb (50 ml circa)
porri bio: 2 grossi
curcuma: 1/2 cucchiaino
noci: 30 g
sale
olio extravergine di oliva
aceto di mele
Per preparare gli sformatini unite la farina di ceci all’acqua, alla curcuma e a un pizzico di sale per creare una pastella liscia e cremosa e lasciate riposare.
Portate a ebollizione dell’acqua salata e tuffateci il tofu tagliato a cubetti, aggiungete un cucchiaio di aceto di mele e fate sobbollire per una decina di minuti. In questo modo il tofu risulterà più tenero e prenderà meglio i sapori.
Scaldate un cucchiaio di olio in padella e saltate i porri a fuoco vivace, aggiungete un pizzico di sale, un goccio d’acqua e coprite, cuocendo fino a che non sono morbidi.
Frullate poi metà dei porri con il tofu, aggiungendo latte vegetale quanto basta per ottenere un composto non troppo sodo, come una crema. Incorporare la pastella di ceci con una frusta (sembra uovo!) e aggiungere l’altra metà dei porri interi. Aggiustare di eventuale sale, quindi unire anche le noci tritate grossolanamente e trasferite negli stampini da muffin (spennellati con un po’ di olio se non di silicone). Cuocere a 180° per dieci minuti.
per il letto di radicchio e mele:
radicchio rosso tondo biologico: 1 da circa 400 g
mele granny smith: 1 media
radice di zenzero fresco: un pezzetto di circa 4×2 cm (il succo)
aceto di mele
arancia biologica: il succo di una
zucchero integrale di canna: 1 pizzico
burro di cacao equosolidale: 4 g
sale
pepe
olio extravergine di oliva
per decorare:
germogli di porro
noci tritate
Tagliare il radicchio a striscioline e saltarlo in una padella con un po’ d’olio, sfumare con il succo di mezza arancia, quindi aggiungere un po’ di sale e coprire. Stufare finchè non è cotto, quindi aggiungere il restante succo, un giro di aceto di mele e spegnere.
In un’altra padella sciogliere il burro di cacao, aggiungere la mela tagliata a cubetti piccoli, aggiungere un filo d’acqua, una puntina di zucchero e far cuocere a fuoco basso, facendo ritirare eventuale liquido in eccesso.
Frullare metà della mela (tenete i cubetti rimanenti da una parte) con il radicchio e il succo dello zenzero ottenuto grattugiandolo con l’apposito attrezzo e schiacciando la polpa per far fuoriuscire il liquido.
Impiattare stendendo un cucchiaio di composto di radicchio su un piatto, smistando i cubetti di mela rimasti tra i vari piatti. Sistemare sopra due sformatini per ciascuno, quindi finire ponendo qualche germoglio di porro su di ognuno e spargendo ancora qualche gheriglio di noce tritata.
Partecipo al contest “5 ingredienti in cucina” del blog Cucina verde dolce Salata
e al Gluten Free Friday
Cami says
Quante nuove consapevolezze che si leggono in queste tue parole.
Mettici anche che la crescita interiore comporta e porta a desiderare di conoscere, scoprire e vivere e che non mi meraviglio che tu dica che la tua città, la tua casa, la tua “vita quotidiana” comincia a starti stretta. 🙂
Goditi al massimo questi viaggi, l'amicizia e i posti che vivi!!!
Per la ricetta ma che ti devo dire. Hai fatto una ricetta fantastica e ti dirò che se devo comprare il tofu, e se mi capiterà, questa sarà una delle ricette che proverò. Mi piace il bel mix di profumi e sapori e le diverse consistenze 😀
Bellissima ricetta, davvero 🙂
letissia says
Questa ricetta è una meraviglia! Curata in ogni dettaglio, direi perfetta! Proprio come te, Nocciolina 🙂
Buon fine settimana, cara.
Stefania FornoStar Oliveri says
Anche i tuoi ingredienti, evidentemente si sono trovati a casa in questo sformatino.
E comunque, ti invidio immensamente per aver conosciuto Lorenza, non sai quanto avrei voluto essere lì con voi! <3
Grazie per questa ricetta meravigliosa e per questo post così intenso!
Francesca says
Sei una nuova Lucry <3 E a noi piace, questa Nocciolina qui <3
consuelo tognetti says
Sono felice che tu sia riuscita a trovare il modo di spiccare il volo, sentirti libera e a tuo agio nel mondo..però (eh si c'è un però..) non ti sento libera nelle tue parole, ancora dei pesi e delle preoccupazioni ti opprimono e non ti permettono di esprimerti al meglio. Ricordati che non le puoi ignorare x sempre e prima le affronti e prima inizierai a vivere seriamente la tua realtà.
Come sempre faccio il tifo x te e sono sicura che ce la farai 🙂
La ricetta è strepitosa, la sto mangiando con gli occhi e vista l'ora è tutto dire 😛
Buon we tesoro e a presto <3
Erica Di Paolo says
La casa è dove si sta bene, dove ci si sente se stessi e dove si riesce a sorridere con il cuore. Dove arrivano stimoli e ci si sente confortati. Mi piace osservare la nuova te stessa. Mi piace che questa nuova te stessa ti abbia portato anche da me ^_^
Splendido piatto, mi piace. Mi piacciono i sapori azzardati, mi piace l'audacia e mi piace l'originalità.
Sei tu, anche in questo piatto.
Un bacetto tesorino mio.
MARI Z. says
Cara Nocciolina, è già una bella fortuna poter girare l'Italia e viaggiare da una meta all'altra incontrando gente interessante e sorrisi nuovi. Cerca di carpire il più possibile da queste belle esperienze e ricomporre il puzzle in cerca della tua strada, del tuo futuro. Il piatto che hai preparato oggi è fantastico! mi piace moltissimo!! grazie e in bocca al lupo per il contest! 🙂
Lo says
Un bacio
ricettevegolose says
Il titolo di questo post è una delle mie frasi preferite <3 E questo piatto è strepitoso...questi sformatini soffici, con la loro base dal colore meraviglioso, sono proprio irresistibili! Un abbraccio!
Manuela Menini says
Ora che le vedo al computer e non da Instagram sul cellulare, ti confermo che le foto sono una vera bellezza! Che presentazione! La ricetta è fantastica: quel lettino di radicchio con tanti sapori deve starci proprio alla perfezione!!!
Se posso deviare dal commento alla ricetta, vorrei dirti che ammiro molto la persona che sei e che stai diventando: dire che sono timida non è esatto, in realtà sono impaurita dal mondo e dalle persone…per questo trovo che il modo in cui stai riuscendo ad esporti anche nella vita vera sia davvero fantastico! Buon prossimo viaggio Lù
Francesca P. says
Mi sa che la sorellina sta seguendo le orme della sorellona… viaggiare, spostarsi, andare a prendersela la felicità o quel qualcosa che le assomiglia, non importa dove o quando, basta essere “affamata di contatto umano e stralci di vissuto”… l'hai detto proprio bene, eh sì!
Mi piace questo tuo fermento interiore, è come un risveglio, un capire piano piano cosa ci dà piacere… tu sei davvero in tempo per vivere-andare-fare-disfare tutto, questo è il tesoro più prezioso… la possibilità! E va tenuta stretta, come io farei con quei tortini, buoni buoni!
Spero di risentirti presto, un po' manchi… sono una sorella nostalgica, io… 😛
Alice says
sei fortunata ad aver trovato il modo per seguire la tua strada e la forza di vincere le “resistenze” del tuo carattere non perdendo le occasioni. e ottima ricetta, quei tortini mi piacciono molto, per non parlare della bellissima presentazione 🙂
Peanut says
Finalmente sto crescendo anche interiormente allora, e non solo più anagraficamente..:)
Che bello vederti passare di qua, mi fa un sacco piacere:) grazie Cami, un super abbraccio
Peanut says
See, perfetta!! 😀
Buona settimana Letissia, e grazie:*
Peanut says
La prossima volta ti aspettiamo, la Lo ci ha fatto un buonissimo sformato di miglio che ti sarebbe piaciuto! 🙂
Grazie a te Stefy, un bacione!
Peanut says
❤️.❤️
Anche a me un po', si può dire??;)
Peanut says
Hai perfettamente ragione.. è vero che quando è questione di scegliere, se non c'è seriamente qualcosa di personale che ti motiva verso una delle due strade è più facle andare nella direzione che ti gratifica di più, ma è anche vero che non riuscirò comunque mai ad essere completamente serena finchè anche il solo il pensiero di cosa dovrei fare e invece sto aggirando c'è.. spero di riuscire di trovare almeno un compromesso, perchè non ho più voglia di fare rinunce ma non voglio nemmeno avere un peso opprimente sul petto.
Grazie per le parle sincere, ci vogliono anche queste..
un abbraccio
Peanut says
E' proprio così, la vecchia me se la sarebbe fatta sotto di rendere reale qualcosa che era stato fino ad allora virtuale, avrebbe inventato mille scuse, così come per rimanere a casa, pur nello scontento, piuttosto che correre il rischio e partire quella prima volta.. adesso il problema è che non riesco più a stare a casa perà uauaha 😀
Grazie Erica, mi piace che ti piace!
un bacetto a te
Peanut says
Sì, sono fortunata di aver scoperto che dipendeva solo da me, che era nelle mie possibilità, e di avere scelto, forse per la prima volta davvero.
Sono contenta che ti sia piaciuto, grazie a te e ncrociamo le dita!
Peanut says
:*
Peanut says
Ne sto capendo veramente solo adesso il senso, vivendolo sulla mia pelle..
Grazie Alice, un abbraccio a te <3
Peanut says
Ero esattamente come te e sono oggi felice di dirti che c'è speranza per tutti;D non sai quante scuse mi inventavo per evitare situazioni che eppure sapevo mi avrebbero resa felice..
Grazie di cuore Manu per esserci sempre:*
Peanut says
E me l'andrò a cercare, ho smesso di stare ferma ad aspettare, a rimanere immobili ci si perde tutto quello che di bello si muove, velocomente, intorno..
Non voglio più avere rimpianti.
Sorellona nostalgica, ora devo tornare a lezione ma stasera passo, e stavolta, mi fermo..<3
www.mipiacemifabene.com says
Hai proprio classe Peanut! Ricettona super che vedrei benissimo anche a Natale. Bravissima complimenti e grazie per la condivisione! Un abbraccio
Federica 🙂
Peanut says
Sono fortunata, sì. Ti ringrazio di avermelo ricordato <3
Peanut says
Eeh, senti da chi viene il complimento!:)
Grazie a te, un abbraccio!
edvige says
Non è stato facile trovare il tuo blog anche per il link nella lista galline non è linkabile ma non fa niente io sono perserverante. Ho letto quello che hai scritto qui e sono felice che anche una persona giovane dica …..
Ma la verità è che credo di stare capendo cosa significa che sentirsi a casa non ha a che fare necessariamente con il proprio domicilio, anzi, proprio per niente. Qui comincio a sentirmi stretta dopo un po', e ricompare il bisogno di prendere aria altrove. Casa mia sono tutti i luoghi dove ogni volta lascio un pezzo di cuore e dove sento il bisogno di tornare per sentirmi bene…..
Scusa se ho copiato, è una cosa che io ho sempre sentito e l'ho definita cittadina del mondo (anche per la babele di lingue in famiglia) ed ora a 71 lo sento sempre e se potessi vorrei girare avanti ma non si può.
Bella questa ricetta buona anche per i non vegani, non è che mangi carne ma pesce devo bollito ma per il resto sono una via di mezzo tra began e vegetariana.
Un abbarccio e mi sono aggiunta cosi non ti perdo. Buona serata.
Mimma e Marta says
Nocciolina, dolcezza, finalmente riesco ad approdare qui 🙂 sei reale e sai emozionare, ci ho messo tanto a scrivere perché mi hai messo i brividi (dall'emozione) per quanto sei vera. Vorrei dirti tante cose eppure non riesco a dirne nemmeno una.
Io so che sono fatta in un certo modo, ma so bene anche di essere fatta in un altro. Casa è dove stai bene, dove non ci sono finzioni ma solo spontaneità. Sei una donna speciale, tu. Vorrei abbracciarti forte e sentirmi rassicurare che sì, anche per me sarà così 🙂
Questo piatto ti rappresenta come gli altri con cui ci meravigli qui, è ricercato e più particolare, sì, ma non perde la sua genuinità ed il suo essere naturalmente buono. Ti abbraccio forte dolcezza!
Peanut says
Edvige cara, sono stata tanto contenta anch'io che questo swap mi abbia portato a te!:)
Ti ringrazio tanto per la tua gentilezza (e perseveranza!)
un abbraccio e ancora tanti auguri
Peanut says
Tu sei stupenda e anch'io spero tanto un giorno di poterti abbracciare <3
auguri splendida creatura :*
giuly_ilpomodorinoconfit says
Mi sono incantata a leggere questo post. E' incredibilmente piacevole scorrere le righe avendo la sensazione che chi scrive sentisse l'incredibile bisogno di comunicare con chi legge per fare due chiacchiere, per sfogarsi un po', per vuotare il sacco, per raccontarsi. Questa è la sensazione che ho avuto. E mi piace pensare che un blog di cucina serva anche a questo, che tra una ricetta e una forchettata si allaccino e si coltivino rapporti umani, che ci si possa conoscere a distanza, legati un po dalla stessa passione. A volte la vita ti regala la possibilità di scoprire te stessa e di far uscire ciò che sei. E da quel momento le giornate cambiano, le persone cambiano, le opportunità si moltiplicano perchè alla fine noi stessi, quando siamo veramente noi stessi, siamo sempre vincenti! Un abbraccio forte e piacere di conoscerti Peanut (hai pure il nome carino!)
Peanut says
Ed è incredibilmente piacevole trovare qualcuno che ti capisce così, al volo, solo leggendo un post..:) grazie Giulia per essere passata, mi hanno fatto molto piacere le tue parole! A presto!