Qui si cerca di tornare alla vita di tutti i giorni, di stare bene e di andare avanti col sorriso.
Quindi sì, il mio primo tiramisù e in realtà una rivisitazione del tiramisù, forse un po’ più invernale ma altrettanto confortante 🙂
Ci credete se vi dico che io prima non lo digerivo mai?
Insomma, se vi è rimasto del panettone (anche se non so quanto potrà mantenere queste caratteristiche con quello “tradizionale”) dovete provarlo!
Tiramisù di panettone con crema all’arancia
curcuma: 1 puntina
Sciogliere l’amido in un pochino di latte freddo, poi unire il tutto al restante latte e mescolare bene con una frusta. Aggiungere lo zucchero, la curcuma e la scorza di un’arancia grattugiata finemente (in alternativa potete mettere la buccia a striscioline che lascerete in infusione e toglierete in seguito). Mettere sul fuoco e portare a ebollizione. Spengere quando comincia ad addensarsi, portare a temperatura ambiente coprendo con una foglio di pellicola, far raffreddare.
Per il dolce spremere il succo di due arance e sistemarlo in una fondina. Tagliare il panettone a fette (io ho sistemato la metà rimasta a “pancia” in giù e tagliato fette per il senso della lunghezza).
Montare la panna fredda di frigo per tre-quattro minuti finchè non gonfia e non aumenta leggermente di volume (è consigliabile mettere anche le fruste a freddare in freezer). Amalgamare la panna alla crema, unendone prima una piccola parte e poi la restante.
Passare le fette nel succo di arancia da entrambi i lati, e sistemarne una parte a coprire il fondo di una pirofila rotonda. Versare uno strato di crema, coprire con le altre fette di panettone e terminare con un altro strato di crema.
Decorare la superficie con riccioli di cioccolato fondente e un po’ di scorzetta ottenute con la grattugia a fori più grandi.
Mettete in frigo per qualche ora prima di consumare, anche se consiglio di tirarlo dal frigo almeno una mezz’oretta prima di consumarlo, che la crema più morbida è meglio 😉
Con questa ricetta partecipo a Colors and Food di Gennaio 2014 con tema Inverno, Bianco e Comfort Food
e alla raccolta per festeggiare il compleanno del blog di una persona che ormai è diventata un po’ di famiglia, una Zia ecco 😉
An Lullaby says
Ha un aspetto fantastico!!
letissia says
Sei proprio una ragazza in gamba, Peanut 🙂 Ti abbraccio forte.
P.S. Il tiramisù è fantastico!
lucy says
Quel grande classico che inc asa mia non si puo' scappare visto che è il preferito del marito.si lo penso anche io che alle volte fuggiamo un po' dalla felicità e ci concentriamo di più sulla sofferenza!
Cami says
E' splendido e goloso il tuo tiramisù 🙂 io ancora non mi sono lanciata in questa preparazione nonostante le vostre meravigliose ricette ^_^
Prima o poi mi butterò anch'io.
Per il resto che dire, sei straordinaria e nonostante anch'io abbia la tua stessa, e quella degli altri, caratteristica di farmi del male anche quando si sta bene e si potrebbe essere felici… Tu hai la capacità, e trovato la motivazione e la forza, di rialzarti, di non ricadere un'altra volta, di guardare avanti con sorriso e con un dolce al cucchiaio, di accompagno come questo, che possa e sappia davvero tirarti su il morale <3
NON MOLLARE!!! <3
Francesca says
incomincio a mandarti un bacio grande…Poi….veniamo al toramisù. Sai che io non lo amo, pur essendo latto ovo vegetariana? eppure non mi va. E' sempre stato così. La tua versione cruelty free, però, mi fa gola e non si sa mai che provi:) Bacio
Chiara Setti says
Tesoro, lasciatelo dire, tu dentro hai una forza incredibile!!! Anche solo per essere riuscita a scrivere queste cose…ti stimo molto sai? E ti mando un abbraccio fortissimo!!!!!
parole vegetali says
dolce da pasticceria!brava.e cucina, cucina, cucina tanto.che vedrai che ti serve.
parole vegetali says
all'umore.mi è partito prima di finire il commento.
ciao
Erica Di Paolo says
Piangersi addosso è la scelta più semplice che possiamo prendere. Reagire richiede forza e coraggio. Ma se riesci a reagire, e lo fai in questo modo, nessuno potrà mai fermarti. Il tempo, sono certa, ti farà capire che i sensi di colpa sono inutili. Probabilmente ora potrai parlare a tuo padre come mai sei riuscita a fare. E stai certa che, davanti ad un dolce così, lui non potrà che essere fiero di te.
Ti abbraccio splendida creatura. La tua è arte. Nelle parole e in cucina!
Un abbraccio forte.
MARI Z. says
Questa tua versione sembra ottima!! Da provare!
… prenditi tutto il tempo che vuoi per ricominciare: vedrai che saprai risollevarti e riprenderti alla grande! bacioni! 😉
Agnese says
Sai, Lucrezia, a volte la penso proprio come te, come scrissi poco tempo fa anche sul blog. La sofferenza sembra inevitabile, soprattutto perché troviamo sempre un modo per cercarla, trovarla, abbracciarla.
Ma i dolori veri sono solo alcuni, e per questo ti ringrazio, perché il tuo post è un pugno nello stomaco di quelli che mi riportano con la testa nella realtà, spazzando via le paranoie inutili.
Ti abbraccio stretta, strettissima.
Un dolore così, io, non so immaginarlo. Ma credo che essere forti, farsi forza, resistere, sia il modo migliore per non farsi seppellire.
Ah, questo tiramisù è uno spettacolo. Ne mangerei volentieri una porzione con te.
Babs says
Siamo strani, noi esseri umani. Sembra che molto spesso ce l'andiamo a cercare, la sofferenza. Noi non vogliamo davvero essere felici. Tendiamo ad andare incontro a situazioni che possano destabilizzarci e lasciarci distrutti, o se questo succede per caso scegliamo volontariamente di rimanere a piangerci addosso piuttosto che reagire….. non hai idea di come comprenda queste parole.
Però, cara Lu, scendi dal letto e almeno prova, prova a comprendere che, banalità, la tua strada è ancora tutta da percorrere.
Direi che con il tiramisù cominci bene. E mi hai incuriosito con la pasticcera veg. a me nn piace il latte di soia, anzi, detesto la soia in tutte le sua sfumature, però, uso gli altri latti vegetali e quello di riso aromatizzato alla vaniglia, potrebbe andare. Se la provo, ti faccio sapere.
Intanto…. un abbraccio.
Annarita Rossi says
Ecco così ti voglio, s'impasta qualche lacrima nella piadina ma s'impasta, si va avanti e a questo non c'è scampo, si deve e si può. L'importante è farlo guardando a quello che dobbiamo ancora vivere, concentrandosi sul presente in vista di un futuro migliore. Il tiramisù è simbolico e ti assomiglia in questo momento: viene dal passato ma rappresenta il tuo nuovo io…continua così.
Zucchina says
La prima parte del post l'avrei potuta scrivere io se le parole mi uscissero bene come a te. Sei una forza della natura e ti ammiro molto per come stai reagendo ad un evento che scombussolerebbe chiunque.
Quanto al tiramisù..che dire. Gnam. La crema all'arancia è buonissima, la preparo anch'io così ma viene pallida visto che dimentico sempre di mettere la curcuma! 😉 è un'ottima idea per riciclare pandori e panettoni (o dolci non particolarmente riusciti, cosa che mi sta capitando ultimamente sing sob), quest'anno noi non abbiamo avuto problemi visto che (fortunatamente) in casa ne sono entrati pochi questo Natale!
Ti abbraccio forte…e continua così!
consuelo tognetti says
Hai fatto bene a non fermarti e continuare a vivere…sembra banale ma proprio questa voglia di vita e di non crogiolassi nel dolore aiuta a mantenere il sorriso o un pizzico di benessere nella nostra esistenza..spero che tu stia ogni giorno meglio e se la cucina ti aiuta ben venga..anche x me sta diventato più una terapia che altro 😛
Splendido, goloso e leggero come solo tu sai fare questo dolce, che a dir la verità non amo nella versione tradizionale ma la tua mi fa impazzire e sono proprio felice che tu l'abbia voluta dedicare a me..è un vero onore 😀 Grazie tesorina, la inserisco subito!
Un bacio dalla tua zia acquisita ^_*
Francesca P. says
Ora che ho saputo tutto, in questo ultimo scritto mi appare una fiammella di luce… la luce che stai seguendo per vivere (al) meglio, consapevole che la vita toglie ma regala allo stesso tempo… per superare momenti drammatici serve tempo, c'è un percorso di consapevolezza da fare… continua a stringere la forza nelle mani, hai visto quanta ne sta uscendo, che non credevi? Non sottovalutiamoci mai… a volte è proprio in periodi così che la nostra vera essenza esce allo scoperto… e ci sorprende…
Te lo dico anche qui, hai tutto un futuro davanti, troverai salite ma anche tantissimi colori… devi crederci e credere tanto e di più in te stessa… questi non sono consigli da “maestrina”, mi conosci, sai che lo dico con affetto con un istinto di protezione che mi viene naturale, dal primo giorno che ti ho conosciuta…
E con toni più leggeri ti dico che hai fatto benissimo a lanciarti con il tiramisù, ricordo bene quando ne parlammo nel mio blog… secondo me farai varie versioni e sperimenterai altri abbinamenti… 😉
Michela Visonà says
Io adoro il tiramisù e il tuo sembra buonissimo!!! Bravissima!
Ti mando un forte abbraccio
Roberta | Il senso gusto says
Quello che ho imparato è che se passiamo troppo tempo a piangerci addosso, ci ritroviamo vecchi e ci accorgiamo di aver buttato al vento tanto tempo che avremmo potuto usare per fare delle belle cose. Il tiramisu è un buon segno, almeno per me, che non potrei mai mangiare se mi sentissi triste. Ti auguro che anche per te valga la stessa regola… bacioni
Peanut says
Era anche buono! ;P
Peanut says
<3
Peanut says
ehehe anche quello “tradizionale” in casa mia non scompare visto che che mia mamma e il suo compagno ne vanno matti..però ecco, che scompare dopo pochissimo da frigo, quello sì! 😀
grazie per essere passata Lucy, a presto 🙂
Peanut says
Sicuramente saprai tu quando è il momento. Forse l'ho apprezzato tanto proprio perchè non l'ho sentito come una forzatura 🙂
Ti ringrazio tanto per l'incoraggiamento Cami, non mollerò 🙂
un abbraccio grande
Peanut says
Guarda, ti dico la verità, questo a che fare col tiramisù c'ha proprio poco. Giusto il fatto di essere fatto e strati e di avere una crema nel mezzo, ecco. Forse è per questo che mi è piaciuto tanto, mentre ancora aspetto a replicare l'esatta copia di quello tradizionale, perchè ho paura che me lo ricordi troppo.
Io proverei, alla peggio c'è il papy 😉
un bacio grande anche a te, Francy, e grazie <3
Peanut says
E' l'unica cosa positiva quando ti succedono tante cose poco belle da anni ormai, che diventi sempre un po' più forte, e riesci a superare quelle successive facendoti abbattere sempre meno. Fino a che non arriva quella che ti annienta, ma io spero vivamente di aver già dato.
Grazie Chiara, ti abbraccio anch'io 🙂
Peanut says
🙂 succede anche a me.
Grazie Vale, un abbraccio
Peanut says
Spero presto di trovare anche la forza non solo per re-agire, ma anche per Agire. Che la paura, così però non va via.
Grazie Erica, una abbraccio anche a te
Peanut says
Non era niente male, già! 😉
Grazie Mari, un bacione anche a te
Peanut says
Vero, ricordo. E ora lo capisco molto di più.
e' anche l'unica, per andare avanti invece che tornare indietro. e non ho nessuna intenzione di tornare indietro dopo tutti i “progressi” che pian pianino ho fatto 🙂
Sarebbe bello, ancor di più se ci fosse anche una delle tue pannacotta 😉
Peanut says
Acci, non avevo capito che ci fosse proprio tutta questa ostilità. Però francamente nella pasticcera, tra aromi che scegli tu (arancia, limone, vaniglia..) e zucchero alla fine non si distingue affatto dal sapore che si trattava di un latte di soia, soprattutto se come qui è unito poi alla panna. Si distingue invece per la consistenza, io ho provato anche quella di riso ma la trovo un po' troppo light, mentre quella di soia è più soda e grassottella, non so come spiegarmi 🙂 un po' più simile all'originale, comunque. proverei magari più con un kamut o un farro, magari!
Dai, dai prova 🙂
un abbraccio a te
Peanut says
Uh, bella metafora. chissà quale dolce rappresenterà il mio prossimo passo 🙂
Grazie Annarita, ti abbraccio
Lo says
nell'azione c'è la strada…e questa tua è iniziata lastricata di panettone ViolaMirtillo reso ancora più speciale nel tiramisù…niente male!!! Un abbraccio
Peanut says
Zucchina sei sempre troppo carina, non mi merito davvero tutte queste belle parole.
E sai esprimere benissimo quello che pensi e provi, tu.
Vero! perfettissimo anche con gli avanzi di torta, cosa troppo frequente a casa mia, dato che quando faccio una torta io tutti continuano a pensare che voglia finirla io e si dispiacciono a mangiarla. Mah. Hai voglia a dire che quando ne ho mangiate un paio di fette son a posto!
Grazie cara Zucchina, un abbraccio e a presto!
Peanut says
Neanch'io lo amo e ed ero proprio contenta che alla fine il risultato non me lo ricordasse! Penso che il nome sia solo simbolico, in realtà si può chiamare tranquillamente “riciclo di panettone con crema chantilly” o qualcosa del genere ^_^
Un bacione Zia e ancora auguri!
Peanut says
Per me puoi dire tutto quello che vuoi, che rimarrei incantata ad ascoltarti per ore 🙂
Sì, spero di uscire diversa e “arricchita”, se così si può dire, anche da questo, ma spero soprattutto di riuscire a sorprendermi, trovando la forza di sconfiggere anche le mie ultime paure..che la vita è adesso.
Sai, credo che ne sperimenterò altre versioni anch'io, che non mi è dispiaciuto per nulla..;)
un abbraccio
Peanut says
Grazie Michela, a me è piaciuto parecchio! 😉
un abbraccio a te
Peanut says
E quello che sto cercando di non fare, anche se non ho imparato ancora ad usare il mio tempo costruttivamente. Ma quello è un altro passo ancora 🙂
Grazie Roberta. un bacio
Peanut says
Speriamo che anche il prossimo muro, sia di panettone.
un bacio Lo
Valentina says
periodi come questi purtroppo arrivano, prima o poi, ed ognuno di noi reagisce in modo diverso. Io ho traballato a lungo, sentendo squillare un telefono che invece…restava muto. Ma noi esserim umani siamo costruiti anche per mitigare il dolore, il tempo e la nostra mente insieme lavorano e progressivamente i ricordi si fanno più dolci. Ti auguro che il sollievo ti giunga presto. Ma intanto, tu hai trovato nella cucina un validissimo alleato, forse una specie di terapia (si può dire?). Eccoti allora alle prese con questo fantastico dolce, per te, per noi e per Colors. Sono felice che tu partecipi con la tua storia e questa ricetta. E…lasciami dire, il panettone va gustato in tutta la sua abbondanza :=) Fantastica la scelta del panettone. Bravissima! Un abbraccio e a presto, Vale
Anonimo says
Cosa posso dire dopo aver letto la ricetta, e visto che hai ricevuto ben 38 commenti x un semplice “Tirami su”?…che sei GRANDE….e BRAVA…nell'esprimerti e nel far risuscitare un semplice dolce con il panettone.
E' la prima volta che ti scrivo, ma ti leggo sempre con semplicità!
Bobina
laura cottiglioni says
Buona questa variante di tiramisù.Sono nuova novellina del blog in genere ma ti abbraccio forte comunque ciao
Mary Vischetti says
Mi dispiace per il momento doloroso che stai attraversando e ti auguro di cuore di superarlo, diventando ancora più forte di prima! Il tuo Tiramisu è davvero invitante e lo farò al più presto per il mio fratellino vegano, che da tempo me lo chiede… Brava!! Un grande abbraccio e a presto. Mary
Peanut says
Grazie, mi fa davvero piacere che l'abbiate apprezzata 🙂 eccome, se la si può chiamare terapia, e anche davvero molto potente. mi sento fortunata ad averla, la cucina, ma anche il blog, come valvola di sfogo.
un abbraccio anche a te
Peanut says
mi hai fatto sorridere 🙂 ti assicuro che ci sono persone che ricevono molti più commenti per cose ben più semplici! comunque ti ringrazio, ho capito che voleva essere un complimento.
grazie di aver lasciato un commento e di esserti fatta conoscere 😉
a presto
Peanut says
Benvenutissima Laura, e grazie! 🙂
Peanut says
Ma mille grazie Mary..speriamo gli piaccia! 😉
Grazie di essere passata e aver lasciato un commento, un abbraccio a te [e uno al fratellino 😉 ]
Claudia Magistro says
mi sono persa gli ultimi due dolorosi post, la caduta dal motorino e quella dall'incertezza della vita, al di là delle distanze dovute alle separazioni più o meno condivise e consensuali. Non so cosa significhi avere genitori separati, ma so bene cosa vuol dire non vedere più il proprio papà per sempre. Sapere che, se vuoi chiamarlo, non risponderà a quel telefono. La strada che hai intrapreso, mi permetto di dirlo, è giusta; la vita nonostante tutto continua e non puoi e non devi abbatterti o farti abbracciare da scurusi pensieri. Ben vengano le nuove ricette e le sperimentazioni, le piccole gioie di “un dolce a cucchiaio da fin pasto” coccolandoti insieme con la tua mamma :*
Cla
Alice says
Ci conosciamo da poco, o niente, ma i tuoi post mi fanno rimanere con gli occhi fissi allo schermo a pensare perché ci leggo cose troppo familiari…sentimenti che provo ogni giorno, nella difficoltà a sfuggire dalla tristezza che mi attanaglia da mesi, o forse dovrei dire da anni…anche io in fondo la sento, quella voglia di vivere di cui parli tu…peccato che non riesco a farla uscire alla luce del sole, almeno non per il momento 🙁
Parlando invece di cose belle, questo tiramisù è magnifico…anche io non amo quello tradizionale, lo trovo troppo grasso e stucchevole, questo invece è molto più leggero e goloso e un'ottima idea di riciclo per il panettone…complimenti 🙂