Spesso si è parlato tra questa pagine virtuali degli svariati lati del mio carattere che entrano in conflitto e in contraddizione gli uni con gli altri, del mio essere lunatica, di quanto sappia vivere in un mondo di immaginazione ma esser troppo razionale allo stesso tempo, di quali aspetti di me abbia cambiato rispetto al passato e così via.
Ma c’è qualcosa che so per certo di essere, e di esser sempre stata: una gran curiosona.
Ecco, ora mi definirei “curiosa in senso buono”, non che vada a ficcanasare tra le cose che non mi riguardano, solo ho uno spiccato interesse non solo per ciò che riguarda me, ma anche per le storie vissute dalle altre persone, voglio sapere come vanno a finire le cose, come qualcuno ha affrontato una determinata situazione, insomma, per usare una parola a me ormai familiare anche per altri motivi, entro in empatia con le vicende di chi mi circonda.
Poi c’è il rovescio della medaglia, quello che insisto per sapere qualcosa che ancora non mi si può dire, e finisco per rovinarmi anche le sorprese.
E’ così che per anni ho saputo anticipatamente tutti i miei regali di Natale prima di scartarli il 24 Dicembre (già, mamma, la casetta di Hamtaro ad esempio l’avevo già scoperta nell’armadio almeno due settimane prima).
Però, ecco, le sorprese mi piacciono, eh. Magari vi ossessionerò finchè non mi dite le cose come stanno, vi ricoprirò di domande e vi chiederò di darmi degli indizi, ma la sensazione di stare sulle spine fino alla rivelazione finale diventa piacevole, se certo si ha la certezza che la suspance poi sarà ripagata.
La curiosità mi accompagna sempre anche in cucina. Ci sono tanti tanti ingredienti che ancora devono entrare nella mia cucina, spezie particolari, frutti o verdure esotici o proprio di altre regioni, o preparazioni più o meno complesse con cui ancora non mi sono cimentata (vedi alla voce:lievitati). L’obiettivo sarebbe chiaramente, prima o poi, di spuntarli tutti dalla lista, così, appena mi capita l’occasione l’entusiasmo del momento mi spinge ad intraprendere il nuovo acquisto, che spesso finisce però (come sono sicura che ben sapete per esperienza anche voi) stipato in dispensa insieme a tutti gli altri incontri, più o meno fortunati, fatti sulla mia strada.
Già perchè ci sono quelli per cui l’ispirazione ti vien subito, e escono dalla dispensa ancor prima di esser passati in seconda fila, altri per cui invece il discorso è più complesso.
Stanno lì ormai sommersi dai nuovi arrivati in attesa del loro turno, mentre tu ogni volta che gli incroci vedi solo il vuoto, e fai finta di niente ripromettendoti di pensarci la volta successiva.
Anche in questo caso non è stato diverso. Appena comprati, non ho potuto far a meno di urlarlo a gran voce su facebook, suscitando l’interesse di molti che, incuiriositi, avrebbero forse sperato di ricevere il mio responso dopo qualche giorno, e invece arriva ora, a distanza di tipo due mesi. Sto parlando degli shirataki, i celebri spaghettini senza grassi-carboidrati-glutine-calorie tipici della cucina giappo e fatti tornare alla ribalta da ahimè l'(ex?) dottor Dukan, arrivati alla mia conoscenza grazie alla Francy.
Ora, io pasta ne mangio poca, e quando lo faccio, mi piace pensar di star mangiando la Pasta, coi suoi pro e i suoi contro, l’idea che fosse senza calorie e senza carboidrati non è risultato mai un grande incentivo, giocava anzi forse un po’ a suo sfavore. C’è da aggiungere che mi sarebbe anche piaciuto, quando li avessi cucinati, abbinarli a un condimento almeno leggermente sulla stessa linea d’onda ecco, non mi passava certo per l’anticamera di buttarli nella pomarola.
L’occasione giusta è alla fine arrivata nel momento in cui ho incontrato per la prima volta una pera cinese al mercato. A quel punto non c’è stato bisogno di grande sforzo, ho aperto gli sportelli del mio mobiletto, e l’immagine ha preso forma da sè.
Shirataki alle alghe con pera cinese caramellata al sesamo e salsa al ginger
(per una persona)
shirataki secchi: 60 g
pera cinese: metà
mix di alghe: 5 g
tofu all’aglio: 80 g
malto di miglio: 1 cucchiaio
salsa di soia: 1 cucchiaio
zenzero fresco: 1 cucchiaino, grattugiato
tahin: 1 cucchiaino
limone: una spruzzatina
semi di sesamo
olio d’oliva
Per prima cosa mettere ammollo le alghe per trenta minuti-un’ora finchè non si sono ammorbidite. Scolarle, strizzarle e tenerle da parte.
Tagliare la pera a fettine sottili, metterle in una padella antiaderente e coprire con un filo d’acqua, cuocere coperta fino a che non comincia a essere morbida, a questo punto far evaporare l’acqua e prelevare le fettine. Far sciogliere un cucchiaio di malto di miglio, quindi rimettere le fettine di pera e far caramellare, aggiungere infine i semini di sesamo.
Unire insieme la salsa di soia contre cucchiai di acqua, aggiungere lo zenzero grattugiato, il succo di limone (uno spicchio piccolo più o meno), il tahin e mescolare con una frustina fino a che non è bella fluida.
Tagliare il tofu a cubetti, scaldare un filo d’olio in una padella e saltare i dadini di tofu con le alghe tagliuzzate più finemente.
Portare a bollore l’acqua, salare e versare gli spaghetti. Quando sono cotti passarli velocemente sotto l’acqua, quindi farli saltare in padella con tofu e alghe, aggiungendo la salsina.
Spegnere e servire, accompagnando con le fettine di pera caramellate.
Se siete ancora con me, prima di salutarvi vi voglio parlare di un progetto davvero carino che mi vedrà impegnata per le prossime quattro settimane insieme ad altre cinque giovani – ma già bravissime!- blogger.
Insieme infatti alle altre elfette Sonia, Simona, Monica, Marta e Ileana sarò alle prese con una staffetta natalizia: un ingrediente diverso in comune per ogni settimana e ogni giorno ciascuna di noi a turno pubblicherà la sua proposta, interpretando alcuni degli ingredienti tipici del Natale secondo il proprio stile.
La prima a cominciare sarà Simona di Bianca Vaniglia Rossa Cannella che lunedì ci delizierà con la sua ricetta con protagonista…no, non ve lo dico 😛
..Sono sicura che anche voi, come me, da bravi curiosoni sarete ogni giorno sintonizzati sui nostri blog per sbirciare la ricetta del giorno 😉
BaLu says
Ahhhhh “nocciolina” che bel piattino hai fatto!!!
An Lullaby says
Che piatto originale ed esotico!! Non ho mi assaggiato gli shirataki , li proverei volentieri con la tua ricetta 🙂
Fantastico questo progetto delle bloggelfe, sono molto curiosa anch'io e in genere pur adorando le sorprese mi comporto come te e investo tante energie nelle varie investigazioni, ma ora me ne starò buona ad aspettare la ricetta di Simona di lunedì ^_^
letissia says
Buoni gli shirataki, mentre le pere cinesi non le ho mai assaggiate! Piatto originalissimo e credo delizioso! 😉 Bella l'iniziativa, la seguirò! Baci 🙂
Chiara Setti says
beh ma poi che male c'è nell'essere curiose? 😉 un bacetto e buon weekend
Peanut says
Grazie Balu!
Peanut says
Non riusciresti a scucirmi niente! ;P
Grazie della visita, a presto 🙂
Peanut says
Massì, alla fine non mi sono dispiaciuti per niente neanche a me!
Ti aspettiamo allora! ^_^
un bacione
Peanut says
Ma infatti! eppure ho conosciuto chi non la trovava una cosa tanto “simpatica” 🙁 secondo me la curiosità è una qualità positiva!
un bacio e buon weekend anche a te!
consuelo tognetti says
Nella mia ignoranza non conoscevo né questi spaghetti, né tanto meno l'esistenza di una pera cinese O_o! Curiosa almeno quanto te non so cosa darei x poter assaggiare questo piatto (o almeno trovare gli ingredienti da qualche parte…)!
X il resto ti faccio un grande in bocca al lupo x questo nuovo progetto…rimarrò sintonizzata da brava curiosona 😛
Buon we nocciolina mia <3
la zia Consu
Katiuscia says
E sei la seconda questa settimana che propone questi shirataki!
Di primo acchito non mi ispirano tanto -sarà forse che io sono una gran mangiatrice di pasta e i suoi succedanei non mi attirano-, ma sono certa che cucinati da altri riuscirei ad apprezzarli… diciamo che è più il mio limite personale nel metterli nel carrello, che quello di mangiarli 🙂
Tu sei stata brava Lucre, una bella inventiva 🙂
Baci!
Peanut says
Ehehe bravissima, non puoi mancare!
Grazie Zia, un bacione
Peanut says
Maddavvero?? Sai che mi sono persa l'altra pubblicazione?? Chi è?! 😀
Guarda, proprio per gli stessi motivi tuoi son rimasti tutto quel tempo lì, e l'altra porzione non so ancora per quanto ci starà, però poi all'assaggio in realtà mi sono piaciuti! Però ecco sì, la pasta è qualcosa che si può mangiar tutti i giorni senza stancarsi volendo (penso, non ci ho mai provato!), questi, senz'altro no.
Dai dai allunga la zampetta e buttali nel carrello, che son curiosa di vedere la tua interpretazione! ^_^
Peanut says
Odddio trovataa! Le stesse foto poi!! :O
Roberta | Il senso gusto says
Ciao Peanut, cosa sono e dove le compri le pere cinesi?
(PS: nella tua descrizione mi ritrovo tanto tanto tanto).
Baci
parole vegetali says
uuuhhh…vedo ora i tuoi shirataki.la telepatia vegana esiste eccome!p.s. lo sfondo delle mie foto era un kimono preso (e messo solo una volta) in una fiera circa tre anni fa.il tuo?
un bacione grande.
Sushi For Breakfast says
Che dire…non ti commento quasi mai per mancanza di tempo ma anche perchè non saprei da che parte cominciare visto che ogni volta resto impressionata! è incredibile come io mi ritrovi nelle tue parole e nell'idea che mi sono fatta di te. Mi sembra di leggere i miei pensieri su carta, o schermo pardon, anzi, forse della me fino a un anno fa forse (con tanto di levatacce universitarie,fatiche annesse ecc.) . L ' unica cosa che non ci accomuna sono le tue pietanze favolose ma leggermente complicate per i miei standard!!! Io lo so che in fondo non usi ingredienti assurdi, ma vallo a spiegare a mia madre cosa sono gli shirataki!!! Che poi io li ho pure comprati su internet mesi fa..ma da quando ho iniziato uno stage e sono tornata a vivere con i miei per comodità lascio che mi si preparino le cose ed è già stato un bel passo avanti essere riuscita a mandare mia madre alla coop alla ricerca di seitan e tofu!! 🙂
Grazie comunque x i continui spunti!
P.s il piatto di tiger non è sfuggito al mio occhio attento ai dettagli! STUPENDO! 😉
Vaty ♪ says
Ciao peanut complimenti per la staffetta del gruppo ma anche per questo piatto che davv non conoscevo sai? Mi piace anche i tuoi mix di sapori!
Peanut says
Ciao! Io le ho trovate a una bancarella cinese a un grande mercato in centro a Firenze, che aveva anche prodotti tipo semi, legumi secchi, alghe ecc. che di solito al bio trovi al doppio.. la pera cinese è rotonda e soda, dentro chiara e, forse, un po' meno saporita, ma non so se fosse quella in particolare.. non la stavo cercando quindi non saprei dove altro si possa trovare! 😉
grazie per essere passata, a presto!
Peanut says
Ahaha non ci credoo! anche il mio! cioè, era più una vestaglia, ma sul retro ha dei motivi cinesi tipo dragoni 😀
A questo punto comuncio a credere anch'io all'esistenza di questi poteri sovrannaturali veg 😀
un bacio
Peanut says
Accidenti che occhio! 😉 già, avrei voluto farlo risaltare di più, ma l'atmosfera tetra della mia casa, l'assenza di fonti di illuminazione decenti nonchè di cavalletto l'hanno reso impossibile..è già tanto che mi sia venuta una foto non sfocata -_-
Ti ringrazio per i complimenti e mi fa molto piacere sapere delle nostre affinità 🙂
In effetti non mi sembra di usare ingredienti molto ricercati, sto in un paesello sfigato e compro molto raramente al bio..quando ci vado però, ecco, sì, magari ne approfitto un po'! 😉
Bè, mia mamma ormai si è dovuta rassegnare, ma invece di una rassegnazione desolata si è come trasformata in “attiva”, tanto che lei adesso si diverte, quando trova prodotti che non aveva mai visto, a prendermeli..:)
ci vuole un po' di tempo!
Grazie ancora, un abbraccio 🙂
Peanut says
Detto da te è un super complimento! Io non me ne intendo granchè di cucina asiatica a dir la verità!
Grazie mille, a presto 🙂
Claudia Magistro says
mai visto nulla di simile, mai sentito parlare di questi spaghetti, quindi grazie per avermi illuminato *_*
concordo sugli acquisti compulsivi che poi stagionano in dispensa. Per fortuna ti è venuta l'ispirazione 🙂
***
Baciuzzi
Cla
Francesca P. says
Ci starebbe bene qui un tocco di viola… 😉 Siamo pari, non conoscevo questi spaghetti, pur comprando spesso quelli di soia e i noodles… sono curiosa come te, assaggerei tutto! Mi piace che ogni nuovo ingrediente entri a far parte della famiglia… ognuno merita un posto e un assaggio… 🙂
elenuccia says
Non me ne parlare, ho la dispensa che trabocca di roba strana comprata per curiosità che poi staziona li in attesa di trovare il giusto utilizzo….cosa che non avviene mai. Però questi spaghettini non li ho ancora visti in giro. Ma da seggni che aspetto hanno? simile agli spaghetti di riso?
Peanut says
Ma io lo so che tra voi c'è chi mi capisce! <3
e menomale!
baci a te
Peanut says
Ma bada che eran viola all'inizio, poi son diventati bianchi! 😛
Peanut says
Sono sottoforma di nidetto! Ma a quanto ho capito è più facile trovarli già cotti, immersi in un liquido -checaspitasperosiaacqua 😀
Baci cara! 🙂
Erica Di Paolo says
Finalmente ci riesco: avrei voluto arrivare qui a tempo debito, ma maledetta fretta e benedetti impegni!!
Insomma, parli della mia stessa curiosità? Beh, io differisco per la parte che riguarda le vite altrui (meno so e meglio sto ^_^), ma per la genuina voglia di scoprire qualcosa di nuovo, che sia in cucina o nella quotidianità della vita….. eccomi in prima fila con te.
Ho sentito parlare anche io di questi spaghetti e, seppur anche io non mangi generalmente pasta, la cosa mi ha incuriosito. Ma ho anche sentito dire che saziano subito, ma poi creano vortici di fame. Non so, intanto mi gusto il tuo piatto! ^_^
Bacione!
Ale says
Ma dai strani, strani, strani!
Quanto ti capisco sulla curiosità (e condivido), soprattutto in cucina e poi la curiosità non è alla base dell'intelligenza? 😉
E complimentissimi per la bella iniziativa che hai intrapreso! ^_^
Peanut says
Mah, guarda, ci avevo messo così tanta roba dentro che onestamente che mi lasciasse un vortice di fame dopo poco era quasi impossibile! Non ho trovato grandi differenze rispetto alla pasta normale, se non che ne ho usati meno solo perchè il costo è esorbitante e volevo farmeli almeno durare per due pasti! xD
Peanut says
Grazie Ale! Sì, banali non sono! 😉