Amarsi un po’
è un po’ fiorire
aiuta sai
a non morire.
Senza nascondersi
manifestandosi
si può eludere
la solitudine
però, però volersi bene no
partecipare
è difficile
quasi come volare.
Nel mio caso è un percorso con il proprio Io di cui si sta parlando, ma non cambia poi molto.
Si può vivere una vita senza arrivare a conoscere noi stessi, nel tentativo disperato di cambiarsi per piacere agli altri, quando si sa, che finchè non abbiamo imparato noi per primi ad accettarsi e a volersi bene è difficile trovare una risposta positiva dall’esterno.
Quando si vuole provare a rimettersi in discussione, tentare il riapproccio con l’altro, è necessario avere perlomeno appianato, se non eliminato del tutto, (..e questo è mai veramente possibile?) il dissidio interiore.
Ho già accennato qua e là al mio periodo buio, al disagio con me stessa prima che con gli altri, al tentativo di scomparire per essere vista, rendendomi ogni giorni più miserabile agli occhi degli altri. Non mi volevo bene e a risentirne erano spirito e corpo.
Non ricordo assolutamente niente delle mie giornate, quando provo a ripensare a quel periodo rivedo solo un grande buco nero, un’esistenza strascicata con pesantezza, e con la domanda costante del perchè, perchè io c’ero, se doveva essere così.
Il percorso della guarigione è stato costituito da un’importante auto-(psic)analisi, che mi ha aiutato a vedermi.
E a vedere cosa avevo fatto di buono, cosa forse sarei stata capace di fare, e addirittura cosa mi sarebbe piaciuto fare!
Quali i talloni d’Achille, quali i punti di forza -o di minor vulnerabilità-, quali i bisogni, quali le voglie, quali i capricci.
I dolci sono per antonomasia la coccola più grande che uno possa farsi, e il fatto che siano la prima cosa che viene eliminata durante certi periodo auto-punitivi è piuttosto rappresentativo del significato simbolico che portano con sè.
Non ne ho mangiati affatto per molto molto tempo, a seguire un periodo in cui ne mangiavo fino a star male.
Ad oggi il cibo mantiene qualche strascico di implicazione psicologica, anche se, come avevo già detto da qualche parte, da quando mangio con appetito, tutto è molto più naturale e sereno.
I dolci sono ancora qualcosa che tendo a scansare se “cibo accessorio”, non mi piace mangiarne a fine pasto, come qualcosa in più. E per fortuna difficilmente quando mi prendono le voglie, sono indirizzata verso qualcosa di dolce, fatta eccezione per la cioccolata extra-fondente. Da piccola i dolci non mi piacevano, e probabilmente passato quel periodo di recupero di tempi persi sono tornata alle mie naturali predilezioni.
Ma c’è una categoria di dolci che si comporta diversamente.
I dolci crudisti non mi lasciano sensi di colpa: niente di raffinato, niente di artificiale, niente che si vada a depositare, ma tutto si converte in energia e in nutrienti essenziali per il funzionamento del nostro corpo, sono cibo vivo e nutrimento.
E sono fo**utamente buoni.
Perciò risultano un connubio perfetti di salute e gusto. E di coccola.
Perciò risultano un connubio perfetti di salute e gusto. E di coccola.
Quando ho visto questa, sapevo che non sarebbe passato molto prima che la replicassi.
Sapete del mio amore viscerale per l’avocado, e questo cheesecake era un canto di sirena. Non ho voluto farmi legare.
Ho apportato solo qualche modifica alle proporzioni per renderle più conformi alle mie..fissazioni? Ma non ho voluto poi correre troppi rischi 😉
Mini cheese-cake crudiste all’avocado e cocco
(per due tortine)
per la base:
mandorle: 40 g
datteri: 40-50 g
per la crema:
noci di macadamia: 40 g, ammollate per almeno tre ore
avocado maturo: 1/2 (100 g circa)
cocco: 10 g
sciroppo d’agave*: 30 g
limone o lime: 1/4 (ma direi di andare a vostro gusto, io apprezzo molto il sapore dell’avocado, ma per qualcuno potrebbe essere troppo pieno)
*sostituibile con un malto a piacere, oppure concentrati di dattero o mele per una versione non più 100 % crudista, ma adatta per Salutiamoci di settembre, con noci e nocciole
Per prima cosa mettete della pellicola a foderare due cocottine monoporzione, così che poi possiate rimuovere facilmente il dolce dallo stampo. Ho usato questa tecnica perchè non ho coppapasta alti, altrimenti potete servirvi tranquillamente di quelli (anzi i bordi della tortina verranno meno “crepati”).
Per la base tritare nel robot le mandorle tritate con i datteri spezzettati, finchè non ottenete una pappetta appiccicosa. Appiattitela premendo bene con le dita sul fondo dello stampino.
Frullate con il minipimer le noci scolate con la polpa dell’avocado ridotta a cubetti e il succo del limone finchè non ottenete una crema liscia e spumosa. Aggiungete il cocco, l’agave, e mescolate.
Versate la crema sulla base e riponete in freezer per un’ora e mezza prima di consumare. Togliete quindi dallo stampo aiutandovi con la punta di un coltello e spolverizzate con cocco grattugiato.
Qualche osservazione personalissima per chi fosse interessato ai valori nutrizionali e assolutamente non da sostituire con il parere di un dietista 😉
Una tortina come questa ha circa 450 kcal, di cui 40,65 g sono di carboidrati e 34,64 di grassi.
Se preferite potete dividerla o farla di dimensioni più piccole, ma secondo me può costituire un pasto, che sia un’abbondante colazione o che sia anche un pranzo, perchè è molto saziante.
Io l’ho mangiata per colazione, e chiaramente durante il giorno ho ridotto la quantità di grassi al minimo. E’ sana, certo, ma non è qualcosa che potete mangiare se durante il giorno avete intenzione di farvi fuori una mozzarella di bufala e una braciola fritta, perdire. (..e non è chiaramente colpa della povera tortina, m’intendete neh??!)
Se la mangiate per colazione potreste fare il pranzo a base di frutta fresca e la cena con un piatto di verdure e cereali, o tofu alla piastra o crocchette di legumi, così da essere sicuri di non superare l’apporto di grassi consigliato per giorno.
Ely says
Piccola amica mia.. come ti comprendo. E' solo difficile comprendere che non dobbiamo punire noi stesse per ciò che all'esterno ci fa male.. per tutte le volte che siamo state invisibili o abbiamo sofferto urlando senza voce. Perchè non siamo noi a doverci ferire, a doverci fare del male per un 'riscatto'.. che non viene nemmeno se proviamo a scomparire. La verità è che è difficile accettare che nulla sarà mai come lo vogliamo, che nulla cambierà se le persone non cambiano. Ecco cosa è complicato mandar giù.. ed è la rabbia per non riuscire a rassegnarsi e a rispettarci che fa sì che ci odiamo, senza poter scappare da noi stesse. Sappiamo che in fondo non siamo 'sbagliate' ma è così che 'qualcosa ci fa sentire'.. e quella fragilità ci tiene in catene. Se solo fosse facile fidarsi di sè, solo di sè.. contare sulle proprie forze e amarsi.. Invece ci sono sempre sensi di colpa quando ci si permette almeno un dolcino: in quel momento si è felici ma si sta male, poi.. ma perchè? Se gli altri non ci vedono non vuol dire che non siamo degne di essere viste.. So solo che..solo le cose naturali aiutano a stare bene. Questo è proprio uno di quei dolci che amo. Ti voglio bene, sono qui per te. <3
Anonimo says
Quell'ultima foto è davvero molto invitante…anche se per me l'avocado è ancora un cibo tabù. mi spaventa la sua alta percentuale di grassi anche se so che si tratta di grassi “buoni”. devo imparare anche io a volermi più bene e concedermi ogni tanto una golosità sana come questa. capisco bene il tuo discorso iniziale e sappi che ti ammiro molto per il lavoro che stai facendo su te stessa e questo blog ne è un chiaro esempio. non è facile uscire da quei “periodi bui”, questa tortina verdina però è tutt'altro che buia e mi piace un sacco 🙂 Martina
Annarita Rossi says
No non mi piacciono questi discorsi, vorrei sentire solo cose belle da te . Ti conosco appena ma già sento che sei una persona forte, di quelle che soffrono, ma che alla lunga si temprano come rocce. Chi ha un animo sensibile inevitabimente soffre ,ma vive più intensamente. Perciò non ci sto…..sia chiaro…voglio al più presto sentirti parlare con spensieratezza di progetti futuri . Ma perchè non ci conosciamo davvero? Firenze è vicina.
Erica Di Paolo says
Come riconoscersi nelle tue parole, mia cara. Come farsi cullare dal tuo modo incantevole di dare un'identità a quanto provi (questo è dimostrazione di un duro lavoro di assimilazione ed elaborazione, percorso necessario per arrivare al proprio Io, comprendere e capire come agire). Come gioire del tuo successo. Sai, spesso anche io cerco di ricordare i momenti bui della mia vita. E non si può. Non si può perché quanto vivi in quei momenti è qualcosa di talmente basso e profondo, interiore e impensabile, che solo vivendoli puoi capirli. Neanche noi stesse, una volta esorcizzati, siamo in grado di rievocare quei momenti. Ed è un bene, cara Peanut. Amati come hai dimostrato di saper fare. Hai fatto passi da gigante e l'hai fatto utilizzando le tue forze, tutto ciò in cui avresti saputo di poter contare.
Hai creato una cheesecake da urlo. Sposo in pieno il tuo concetto crudista, come dimostrazione di amore per noi stessi. Quella base di datteri dev'essere di una bontà suprema. Sei grande, grande, grande.
Ti abbraccio con tutto l'affetto possibile 😉
Lo says
arrivo da te cercando una leggera freschezza e trovo una profonda verità…vedo il lavoro che fai con te, come ti prendi, ti interroghi, di guardi, come ti parli, ti sproni,ti osservi…vedo che ti vedi, vedo che ti prendi cura di te e so che ne vale la pena…mi piace il tuo blog, bello è stato scoprirti ora lo sa con una gioia in più…troverò magnifiche idee e troverò una vera persona bella che si fa vedere…grazie
CescaQB says
E brava nocciolina, perquantoriguarda il tuo percorso di auto-psicanalisi hai tutta lamia stima. Io in materia sono una frana! Quindi ti prego prima o poi scrivi un manuale 😀
Questa mini torta densa di fresca bontà ci vuole aper sffrontare con freddezzaquesta estate e anche gli sbambetti della vita 😉
Un abbraccio!
consuelo tognetti says
Tesoro il passato non si può cancellare ma ti può essere d'aiuto per fortificarti nel presente e riuscire a capire che il tuo futuro può essere diverso e migliore di quello che hai sempre pensato! Il percorso che hai/stai facendo fa trasparire una persona forte e con delle chiare idee su quello che vuole e come lo vuole ottenere..quindi non mollare e continua così che stai andando nella giusta direzione! Non è facile e lo so perché quei periodi bui ritornano a rompirci quando meno ce lo aspettiamo ma se ci facciamo trovare pronte sarà + semplice di quello che immaginiamo superarli!
Brava nocciolina x tutto anche x il dolcetto che ti 6 concessa <3
la zia Consu
Patapata says
che romantico post, soprattutto coccoloso, tortina compresa 😉 con tutte queste dolcezze-raw mi è venuta una voglia tremendaaaaa! sto per andare a fare la spesa, mi compro subito un paio di avocadossss 😉 bacetto
Francesca says
Ma che bella ricettina, da provare sicuramente. Mi sono unita ai tuoi sostenitori così ti avrò sempre a portata di clock. Se ti va fallo anche tu. Ciao. Francesca.
pips says
Tra tutte, avete una capacità di mettermi in pace con il mondo impressionante. Vi leggo, vi capisco, mi capisco. Grazie *.*
Angie says
Io è una vita che mi psicoanalizzo… ma neanche Freud ci capirebbe molto 😀
Adesso, riguardando il passato, soprattutto le cose negative e il periodo buio che ho attraversato, le vedo come piccole infinitesinali “vittorie”, anche se la battaglia è lunga da vincere. Ma se oggi sono così mi piace pensare che è merito di quello che ho passato. Poi, certo, rimangono anche le cose negative ma bisogna imparare (e questo lo dico anche per me) a farne una nostra forza e non una debolezza (e non è per niente facile, lo so. Ma proviamoCi!).
Qualche settimana fa ho comprato i datteri proprio per fare una tortina del genere! Uhm… mi sa che è venuta l'ora di usarli!
bacio :*
Cuoca Pasticciona says
Ciao cara, leggo le tue parole e vi riconosco le riflessioni di tanti, che a volte sono anche le mie. Se non ci accettiamo noi stessi non potranno mai farlo gli altri, ma ricorda anche che qualunque cosa farai o dirai ci sarà sempre qualcuno pronto a giudicare e a sputar veleno, non importa cosa tu abbia fatto o detto, in qualunqe modo e per qualsiasi cosa la gente è sempre pronta ad attaccare, l'importante è schivare questi attacchi con un sorriso e con la consapevolezza che il giudizio della gente non è quello che importa nella vita. Perchè di vita ce ne una sola, bisogna viverla secondo i nostri canoni, secondo quello che per noi è bello e giusto, vedrai che aprendo la mente a questa filosofia, amando te stessa e pensando meno agli altri riuscirai a vivere meglio. Io ti faccio adesso i complimenti per blog e ricetta, io non ho mai mangiato l'avocado ma sembra proprio ne valga la pena da come ne parli. Mi unisco ai tuoi lettori e se ti va di scambiare quattro chiacchere sei la benvenuta anche da me, ti aspetto 😉
http://ledeliziedelmulino.blogspot.it/
Letiziando says
Le tue parole non scivolano certo addosso e credo che tutte noi dovremmo dedicare più attenzioni a noi stesse e la “faccenda” di auto-amarsi prima e poi il resto del mondo bè anche per me è lunga e difficile…. meglio che mi butto sulla tua tortina rigenerente e sanamente saziante 🙂
Peanut says
Il perchè sei riuscita a spiegarlo egregiamente come sempre, quando hai sempre ricevuto poco e niente dall'esterno, ti sembra di non meritare niente, neppure un piccolo dono fatto da te per te. Prendersela con sè stessi è sicuramente più semplici quando sei tu ad essere sola davanti a un mondo di sorrisi e abbracci, sentiti o meno che siano. Ma più facile non significa che sia più giusto.
..Se certo escamotage però ci fanno sentire più in pace con noi stesse però, approfittiamone 😉 ti abbraccio forte, grazie Ely <3
Peanut says
si, dovremmo farlo tutte. il fatto è che se siamo alte,basse magre,grasse brutte,belle molto spesso importa solo a noi, e c'inghiotte. dovremmo imparare a vederci come vorremmo che lo facessero gli altri, e trasmettere questa rappresentazione interiore all'esterno con tutta la luce possibile.
io me la regalerei, magari un po' più piccina per cominciare, e quando vedrai che l'avocado non morde…;)
Peanut says
🙂 grazie. non sarò alla spensieratezza piena, ma credimi che sono avanti rispetto a quel periodo, solo che, a volte, riguardare indietro mi serve a rendermi conto anche dei progressi più piccoli, che a un occhio esterno potrebbero sembrare trascurabili, ma per me vogliono dire tanto.
..firenze è vicina a..? 😉
Peanut says
già. e se qualcuno mi chiede che cosa avessi veramente in quel periodo, io faccio fatica a spiegarlo, perchè come fai a spiegare la sensazione di non star vivendo?
grazie per le belle parole, i vostri commenti mi fanno tanto bene 🙂
Peanut says
oh accidenti, grazie! ^_^”
Peanut says
aaahaha sarebbe la rovina! 😀
densa di fresce bontà. sai che mi pare proprio la definizione più calzante!? 😉
Peanut says
assolutamente devi! 😉
Peanut says
sì, infatti è proprio per queso motivo che mi riaffiaccio spesso a guardare al passato,e passato l'attimo di rabbuiamento poi riparto più carica di prima 🙂
grazie Zia, un bacione
Peanut says
ti ringrazio molto, passo da te 🙂
Peanut says
idem. e non siamo più cose sole <3
Peanut says
assolutamente, non ho niente da aggiungere, davvero 🙂
fammi sapere che cosa ci hai combinato con i datteri poi! 😉
Peanut says
sì, quando hai sicurezza in te la gente può giudicare senza sortire i minimi effetti, ma quando è il contrario basta poco..a volte assorbiamo anche inconsapevolmente, e anche quello che apparentemente non ci ha ferito può invece aver lasciato dei solchi.. ma sono certa di essermi forgiata, oramai.
accolgo l'invito più che volentieri! 😉 a presto
Peanut says
dopo questa tortina si ama tutti, credimi! 😀
Sabrina says
questa ricetta è favolosa, una bomba!
però non usiamo agave perkè è troppo raffinato e con indice glicemico alto…puoi sostituire con succo di mele o malto…. o metterli in alternatica dicendo che x salutiamoci si usano questi dolcificanti. in questo caso la inserisco molto volentieri. grazie. attendo una tua conferma.
sabri