Questa è la storia di una torta. (Non fa troppo “C’è posta per te” vero?!)
Quella del mio Fu-compleanno. Una torta che già molto prima della sua effettiva realizzazione avevo preso forma della mia mente, una torta che era stata con discreto anticipo definita prima nei suoi tratti più generali e in seguito nei dettagli.
Tutto questo studio era assolutamente necessario non tanto perchè volessi fare qualcosa di clamorosamente straordinario, quanto perchè non mi ero mai cimentata in dolci freddi vegan (a dir la verità anche ai tempi onnivori penso di essermi limitata a due cheesecake, uno dei quali, tra l’altro, con cottura) e mi mancavano le conoscenze tecniche per poterne creare uno dal nulla senza seguire una ricetta già collaudata.
Non volevo correre rischi o trovarmi a improvvisare, perchè avevo fatto esplicitamente richiesta ai parenti di non portare alcuna torta comprata in pasticceria, ergo, quella sarebbe stata la torta che avrebbe dovuto deliziare il palato della famiglia onnivora (dopo la grigliata che non sono riuscita ad impedire, per altro, sigh.)
Dicevamo che non me ne intendo di dolci da frigo o al cucchiaio, in quanto, vedendoli più come qualcosa da mangiare fuori dai pasti o come un dessert del dopo cena, tendo a evitare di prepararne, per cucinare piuttosto torte o biscotti da accompagnare al caffèlatte della colazione o al tè della merenda.
Ci è voluto comunque poco per decidere cosa volessi, una crostata, quindi qualcosa da semplice, su cui però potessi sbizzarrirmi con la decorazione. Dovevo solo decidere che genere di ripieno scegliere, se una crema tipo pasticcera o una più compatta della consistenza della panna cotta (che però avrebbe richiesto un cambiamento anche della base a cui avevo pensato) ed è lì che son venuti fuori i problemi, perchè alla fine ho scelto di non decidermi affatto tra le due.
Il fatto è che son smaniosa, e non avendo mai provato creme vegan non son riuscita a frenare l’impazienza ed ho finito per metterne insieme due tipi diversi e far venir fuori un ibrido non pienamente convincente ( a detta degli altri e non mia, però, ci tengo a specificare).
Quella puntina di agar ha infatti dato a quella che era partita come una pasticcera una consistenza budinosa, che ha reso un po’ perplessi i parenti onnivori. In effetti sapendo a chi avrei dovuto farla assaggiare avrei potuto trattenermi e fare qualcosa di quanto più familiare per loro ci potesse essere, ma io son così, non potendo permettermi libri di cucina su tecniche e basi della pasticceria o ancor meno seguire dei corsi, l’unico modo che ho per capire come qualcosa funziona e perchè produce determinati risultati è provare, solo provare, finchè non ottengo ciò che avevo in mente.
E comunque sia andata alla fine, io mi reputo soddisfatta: sia perchè è stato stimolante metter sù da zero un tipo di dolce di cui non sono esperta, sia perchè a me è proprio piaciuta!
Uno perchè personalmente non ho bisogno di esser rassicurata da cibi che assomigliano a qualcosa di già conosciuto, anzi, più la cosa è insolita e più per me è interessante, due perchè sapori e abbinamenti mi hanno soddisfatta, nonostante a detta di quasi tutti gli assaggiatori si capisse poco di cosa questa crema sapesse. Posso essere acida? Me lo permettete?
Non mi meraviglio granchè che persone abituate a mangiare quotidianamente salati appestati e merendine confezionate piene di zucchero bianco abbiano avuto difficoltà a sentire l’aroma di limone nel ripieno. E siccome non voglio pensare che le mie papille gustative abbiano dei sensori particolarmente ricettivi, bè, la conclusione è piuttosta ovvia 😉
Devo però ringraziare assolutamente Romina per la disponibilità e la pazienza nel condividere con me le sue preziose conoscenze..e per non avermi mandata senza troppi complimenti a cagare per le millemila domande:D Tu mi avevi avvertito, io sono una testona, fine della storia.
Crostata di frolla al cacao con crema di limone e panna di cocco
per la base:
farina petra tipo 5 (per torte e biscotti): 300 g
cacao amaro in polvere: 30 g
margarina 100% vegetale non idrogenata: 125 g
zucchero di canna integrale: 150 g
latte o acqua qb
un pizzico di sale
per il ripieno:
latte di soia (va bene anche quello già dolcificato): 600 ml
amido di mais: 50 g
limoni: il succo e la scorza di 2
curcuma: 1/2 cucchiaino
sciroppo d’agave bio: 40 ml
zucchero di canna integrale: 60 g
(agar agar in fiocchi: 1 grammo)*
per la decorazione:
latte di cocco in lattina: 400 ml
zucchero a velo di canna: 2 cucchiai
lamponi freschi: 1 vaschetta
pistacchi al naturale: 40 g
*Io lo indico tra gli ingredienti perchè l’ho usato, ma lascio a voi libera scelta se includerlo o meno.
Preparazione della base:
Preparare la base unendo come prima cosa la farina al cacao setacciato e allo zucchero, aggiungere il pizzico di sale e cominciare ad aggiungere la margarina a cubetti. Lavorare con le dite velocemente in modo che questa venga ben incorporata alla farina. Qualora sia necessario, potete aggiungere un goccio di liquido per facilitre l’operazione. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e mettete a riposare in frigo per un’ora.
Prelevarla dal frigo e stendete a 3-4 mm di spessore, quindi foderate uno stampo a cerniera da 26 cm, bucherellate fondo e bordo e cuocete in bianco a 180° per una quarantina di minuti, coprendola con la carta forno e i pesetti, che toglierete dopo 15 minuti.
Preparazione del ripieno:
Dedicatevi ora alla crema, che deve raffreddare ma non troppo prima di farcire la base, in quanto più che raffredda più gelifica, e potrebbe esser neessario sottoporla nuovamente al calore per farle perdere la forma del recipiente in cui è stata cotta.
Unite a freddo l’amido al latte, facendo molta attenzione di aver eliminato tutti i grumi. Perdeteci un po’ di tempo, perchè per eliminarli poi l’unico modo e rifrullare tutto! Aggiungete la curcuma, mescolate con la frustina, quindi portate su fuoco dolce. Grattugiate la scorza dei limoni (lavateli bene se non sono bio) e spremetene e filtratene il succo. Aggiungete al latte insieme a zucchero e agave, portate a bollore continuando a mescolare per far sciogliere gli zuccheri. Al raggiungimento del bollore unite l’agar (se lo usate) e fate bollire ancora per due minuti.
Coprite con la pellicola e fate raffreddare leggermente.
Tirate fuori dal forno la base cotta, e riempitela con la crema. Fate riposare a temperatura ambiente e mettetela in frigo solo quando è fredda.
Decorazione:
Tenere i pistacchi ammollo in acqua calda per almeno dieci minuti in modo da rimuovere con maggior facilità la pellicina. Tostateli brevemente in padella e riduceteli in granella.
Potete prendere due piccioni con una fava facedoli tostare a bassa temperatura in forno per una mezz’oretta cosicchè verrà via la pellicina e saranno anche già tostati.
Aprire la lattina di latte di cocco senza agitarla, e prelevare solo la parte grassa che affiora in superficie, tenendo da parte il liquido semi-trasparente per fare una zuppa o un sughetto per il seitan.
Trasferite la panna di cocco in una ciotola, e cominciate a montarla con le fruste elettriche, aggiungere lo zucchero a velo e continuare a montare finchè non diventa soffice e spumosa.
Trasferitela in una sac à poche e fate dei ciuffetti intorno alla base, adagiate i lamponi tra uno l’altro e infine decorate con la granella di pistacchio.
Tenete in frigo fino al momento di servire.
E sul filo del rasoio partecipo al contest Dolci senza latte e senza uova di About food
Katiuscia says
Beh,di sicuro è bellissima ed io mi fido delle tue papille 🙂
Sui parenti onnivori concordo con te; abbiamo ormai percezioni dei sapori diversi… io sono scesa a compromessi, e quando faccio un dolce che devo offrire lo faccio moooooolto dolce (per i miei parametri), così pappano tutti in silenzio! 😀
Ad ogni modo, la prossima volta invita me, che non sono per nulla complicata 🙂
Ely says
Cucciolaaa… ma è un capolavoro!! E io sono certa lo sia stato anche nel gusto! La delicatezza è qualcosa che pochi palati hanno.. specie chi è abituato a mangiare molto salato, condito o altro, difficilmente apprezza i sapori velati :)) Io invece l'avrei apprezzata tantissimo. E' una bellezza nei colori e negli ingredienti.. e ti fa davvero onore il fatto di non aver avuto libri a cui attingere ma di esserti basata sulla tua fantasia!! TVTTTB complimenti di vero cuore!!
Romina says
La torta è favolosa!!! Se fossi venuta io al tuo compleanno l'avrei mangiata tutta!!! Brava!
E poi per me è stato un piacere esserti di aiuto. 😉
Annarita Rossi says
Bravissima, la torta è bella e sicuramente buona….anche la panna di cocco è venuta bene…brava davvero. A presto.
Peanut says
Sicuro,sarà fatto!
Grazie cara, un bacio:*
Peanut says
Grazie Ely :') meno male ci sei tu che mi capisci sempre!
Peanut says
Ghgh <3
Peanut says
Mi è piaciuta davvero un sacco, ed è l'unica cosa che fortunatamente, ha messo d'accordo tutti!
Grazie mille, a presto!
serena says
Dico “wow” perchè è una torta “senza” con le palle!!! 🙂 Sebbene non abbia mai trovato (cercato) il latte di cocco in lattina, mi fa piacere sapere che esista qualcosa di vegetale che monti come la panna “vera”!!! Ti seguo con piacere!
lalexa says
1:peanut sei la numero uno.2: a te è proprio piaciuta?..non serve altro!3:hai già vinto per quel che mi riguarda. 10 con lode!splendore vivacità colore freschezza gusto originalità!;) bacio super:)
sara says
Complimenti Lu, è una torta splendida, sia visivamente che -posso immaginare- dal sapore. Limone, pistacchi e cacao sono un abbinamento pazzesco, e il risultato è davvero notevole (per i commenti degli onnivori, ti capisco, ma sappi che il più delle volte è per partito preso).
Io ho provato diverse volte a montare la parte grassa del latte di cocco, ma non mi è mai venuta 🙁
Ancora tantissimi complimenti, e continua a creare torte così!!! un bacione
Agnese says
Ma è una meraviglia! Bravissima 🙂
Sono d'accordo con te: bisogna solo provare provare e ancora provare.
E non sei acida, hai perfettamente ragione: i mangiatori di prodotti industriali non si rendono conto di quanti aromi ingeriscano e di quanto abbiano una percezione del gusto totalmente falsata.
Comunque, sono ancora esterrefatta. E' davvero fantastica 😀
Peanut says
E' vero, e non roba finta come le panne di soia da montare che io non ho mai provato ma a quanto ho sentito sono “fintissime”..quello di cocco si presenta già allo stato solido, non è liquida come quella fresca, ma non spaventarti, va bene così, poi gonfia!;)
Peanut says
In effetti!;) tanto era la torta del mio compleanno,oh!
grazie!:D
Peanut says
Chiaro, anzi, ora che se dio vuole è arrivato il sole voglio proprio cominciare a conoscere più da vicino semifreddi & co!
..a me è montata subito…sarà stata la fortuna del principiante?!:
grazie, un bacio!
Peanut says
Ti ringrazio davvero mille! (mi sa che non si dice,ma vabbè:D)
Claudia says
ma è bellissima!!! come fa ad essere poco buona con ingredienti così interessanti e un aspetto così perfetto!!! condivido l'idea delle papille gustative troppo appestate!!!
Mary says
Complimenti !Questa torta è bellissima !
Nuova iscritta !Se ti fa piacere vieni a trovarmi!!
Federica says
Brava brava brava braverrima 🙂
Intanto perchè bisogna sperimentare, provare e riprovare. Non ci si può fossilizzare sempre sugli stessi sapori solo perchè ci rassicurano. Io sono una che nella vita è affezionata alla routine coma la copertina di Linus. Ma in cucina soffro a replicare più di due volte la stessa ricetta :)))
E hai fatto benissimo a sperimenare in occasione del tuo compleanno. In fondo la torta doveva piacere in primis a te che eri la festaggiata e il fatto che tu ne sia rimasta soddisfatta è l'unica cosa che conta.
Se poi c'è chi ha le papille “appestate” dai sapori industriali…peggio per lui perchè non sa cosa perde!
La torta ha un effetto cromatico bellissimo e il fatto che sia anche “senza” la rende ancora più strabiliante. Complimenti di cuore e un grosso in bocca al lupo
Un bacione
P.S: complimenti doppi anche per il contest di Tiziana 🙂
Silvia says
Ma che bellezza e che bontà!
S.
Peanut says
Ma sai quando ho letto questi complimenti son rimasta basita, che ancora non sapevo cosa fosse successo!:D ora l'ho scoperto ehehe:D grazie!
essì per la sperimentazione, che quando poi una cosa ti viene bene, il merito è solo tuo:)
grazie mille, un abbraccio:)
Karina Cosm says
ciao cara nuova lettrice…complimenti hai un blog carinissimo passa da me…ti aspetto!
http://assaggi-incucina.blogspot.it/
SimoCuriosa says
ciao! sono venuta a trovarti incuriosita per la vincita del contest e sono venuta a farti i complimenti!
e poi vedo che sei fioretina come me…
bene bene…
interessante il tuo blog, anche se non sono nè vegetariana nè vegana, ma sicuramente ci sono ottimi spunti per nuovi sapori e nuove ricette!
a presto
www.mipiacemifabene.com says
aiuto peanut!!! ma cosa mi combini!?! sono esterrefatta e entusiasta!! 😀 viva te 😀
xcesca says
Capito ora a vedere questa ricetta e.. mi lasci senza parole!
Io l'avrei apprezzata tantissimo! Come hanno fatto a non notare i due limoni che c'erano nella crema??
Stupenda! Complimenti!
Peanut says
Aaahaha vedo che c'intendiamo! se lo dico che c'hanno le papille atrofizzate!