Non so voi, ma personalmente ho una lista dei preferiti che fa spavento, tante sono le ricette che mi hanno colpito che son salvate lì in attesa che abbia voglia di ricopiarle fedelmente sul quaderno delle ricette.
Perchè oltre alle millemila ricette “in fila” c’è già un’agenda completamente piena e un’altra che è lì lì per arrivare anche lei a fine della sua vita.
Quello della conversione da bit a cartaceo è un’ operazione delicata e mooolto lunga, e quando mi ci metto, lo devo far con l’intenzione di passarci un bel po’ di tempo e riuscire a eliminare quanti più preferiti posso.
Lunga perchè c’è da scrivere il titoletto colorato -rosa per le dolci, arancione per le salare- , da far l’elenco puntato per gli ingredienti, da riportar la fonte, quando è in inglese non solo da tradurla ma il più delle volte da far il passaggio da cups a grammi, e qualche volta per rendere più “immediata” la ricetta, da accompagnarla pure da un vago abbozzo che ne ricordi perlomeno le fattezze generali (perchè io disegno ancora come quando andavo all’asilo, con le sagome e poco più, sapevatelo).
Quante volte ho poi veramente replicato una della ricette ricopiate sull’agenda? Poche, pochissime, direi che si contano sulle dita di una mano.
Se non si considerano quelle salate che possono esser considerate “di base” (non so, la mozzarella vegan, la tortilla ecc.) che non ricordo mai interamente, per filo e per segno penso di non averne mai rifatta nessuna.
Un po’ perchè la maggior parte delle volte, soprattutto se cucino un dolce, lo faccio perchè mi è venuto voglia di qualcosa in particolare in quel momento, o che già conosco, o che neanche so se esiste ma mi piacerebbe in qualche modo riuscire a far nascere. Insomma, non è che mi metto lì col libro aperto davanti e penso: mh, che dolce faccio oggi?
Mi ritrovo perciò spesso, nonostante le cinquecento torte già trascritte, a cercare spunti o tecniche digitando qualcosa di completamente nuovo sulla tastiera.
Succede che a volte parta da una già esistente come base, ma che la stravolga poi, vuoi per istinto incontrollabile a metterci il mio zampino, vuoi perchè ho ingredienti diversi in casa.
Quando dico: “lo proverò al più presto!”, “lo faccio di sicuro!” non vi prendo mica in giro.
Io lo penso sul serio. Trovo solo difficile mantener la parola data, un po’ per mancanza di tempo, per la tendenza alla ricerca sperimentale, perchè non ho una famiglia numerosa (eh, c’entra pure quello! se in casa mia una torta non durasse per una settimana di sicuro potrei far cose nuove più spesso senza dover aspettare che sia finita quella vecchia), perchè sennò arriverei a pesare duecento chili eccetera eccetera.
Come ha detto saggiamente mia mamma, non mi basterebbe una vita per riuscire a fare tutte le cose che ho in programma di provare. Anche se nel profondo ne son persuasa anch’io, spero comunque che abbia torto.
Questo però, per una serie circostanze favorevoli, un raro caso di “visto e rifatto”.
Sarà che stavolta cercavo un dolce con le uova, dato che abbiamo ritrovato una cesta che era stata dimenticata per qualche giorno nel pollaio piena piena di uova. Un po’ vendute a quello, un po’ a quell’altro, c’era sempre ‘sto surplus.
E allora dai, una volta che potevo saltare anche la fase della veganizzazione, ho fatto questo dolce con le uova. Un ciambellone, per l’esattezza, visto su Una finestra di fronte , che mi ha conquistato al primo sguardo.
Ci son le carote, ci son le nocciole, c’è l’integrale, sembrava fatto apposta per me!
Avevo tutto, che diamine, o proviamo il brivido di rifar qualcosa senza renderlo irriconoscibile!
Vabbè, qualche modifichina mi c’è scappata, ad esempio qui è la farina di farro ad essere integrale e non quella di frumento, ed ho usato malto al posto del miele.
Mi sono scoperta amante dei ciambelloni, anche se penso che visto lo stampo usato sia più corretto chiamarlo Bundt Cake, nonostante non risulti poi molto chiaro dalle notizie in rete se il nome dipenda solo dal tipo di stampo in cui viene cotto o anche dall’impasto.
Vi consiglio di inzupparlo nel latte caldo per una mega coccola, io l’ho fatto:)
Ps. Se qualcuno volesse provare a cimentarsi nella versione completamente vegan mi faccia sapere, cosicchè lo potrò replicare tranquillamente anche in situazioni non di emergenza!
Ciambellone alle carote e nocciole
farina tipo 5 macinata a pietra: 150 g
farina di farro integrale: 150 g
zucchero di canna integrale demerara: 150 g
miele di malto bio: 2 cucchiai (miele nell’originale)
uova del contadino: 3 medie
carote: 250 g
nocciole: 40 g (30 nell’originale)
latte di soia alla vaniglia: 130 ml (latte vaccino nell’ originale)
olio d’oliva: 50 ml
cannella: 2 cucchiaini
lievito per dolci con cremor tartaro bio: 10 g
bicarbonato di sodio: 1 cucchiaino
Grattugiare le carote (io ne ho lasciata una a julienne, così che nell’impasto si vedessero i pezzettini) e tritare grossolanamente le nocciole precedentemente tostate, mettete da parte.
Montate le uova con lo zucchero finchè il composto non è spumoso, quindi incorporate il malto e sbattere ancora con le fruste per incorporarlo bene.
Unite le due farine con una spatola, le carote, le nocciole,la cannella e i due liquidi.
Aggiungere in ultimo gli agenti lievitanti, versate nello stampo da ciambella e cuocete a 180° per 30 minuti.
Donatella Bochicchio says
Ricetta inserita. Grazie per la tua partecipazione… 🙂
Note di cucina says
Non sai quanto ti capiamo… Facciamo come te :-)! Il ciambellone è bellissimo. Ricorda quello della nonna della Rossa Cantante. Da urlo :-D!
Clo says
Copiata! Yum Yum 🙂
Clo
Anonimo says
Siii questa la faccio. Avevo proprio voglia di torta di carote rustica e sana:)E poi ho le uova fresche fresche delle mie gallinelle. Mmmm mi ispira un sacco. Marti
Il Mestolo di Legno says
buone le carote nelle torte! che bella alta!
elenuccia says
Non sai quante ricette ho anche io nella “to do list” di cui alla fine riesco a farne solo una frazione esigua. Io sfrutto pesantemente i colleghi per smaltire le mie sperimentazioni…loro sono contenti perchè mangiano e io sono contenta perchè riesco a soddisfare la mia voglia di sperimentare e pastrocchiare in cucina. E' una specie di simbiosi 🙂
Questa ricetta aveva intrigato un sacco anche me, e la tua riproposizione mi fa tornare la voglia di farla. Purtroppo non ho tutti gli ingredienti altrimenti la farei questa sera.
Ritroviamoci in Cucina says
Caspita, ma allora sei una metodica :o) Pure i colori diversi!
Carote e nocciole è da 10 e lode!
Melly says
Quella fettina è molto invitante!!!
e il basilico says
ricetta fantastica e supersoffice. Questa te la copio subito 😉 a presto. eleonora
Francesca says
come ti capisco…anche io ho una serie di Must to da far paura (estrapolati dal web e dai libri) ma poi alla fin fine invento sempre. Però tu sei ganza: sai quante volte ho provato, io, ad organizzare un'agenda in modo furbo e non ci sono mai riuscita? prendo il tuo suggerimento al volo :.))
Francesca P. says
Quanto mi piacciono le mega coccole… 😀
Di solito anche io segno tantissime ricette ma puntualmente ci metto le mani e cambio qualcosa, per un tocco personale o per sperimentare… ma una cosa coi dolci l'ho imparata: con gli ingredienti si può spaziare e diversificare, ma le dosi vanno invece rispettate… 🙂
Peanut says
Eh si, solo e sempre fresche fresche delle gallinelle di casa!;)
Peanut says
è vero, alla carota son tra le mie preferite!;)
Peanut says
Penso che comincerò a fare così anch'io! porto i dolcini in facoltà così siamo contenti tutti! ecco,si.
Peanut says
ahaha, si, per le sciocchezze super metodica. Per il resto faccio dei gran casini:D
Peanut says
già, menomale che non ho anche i libri allora!:D (si, fingiamo sollievo)
grazie per farmi sentire compresa <3
Peanut says
Anche a me! ormai ho imparato a farmele da sola, ma direi che non son da sottovalutare queste coccoline;)
giusto, ben detto, vedrò di tenerlo a mente!
lalexa says
sei un fenomeno tu altrochè! adoro leggerti perchè sei davvero balorda(positivamente) e io mi ci ritrovo da matti con le balorde…perchè siam sulla stessa linea!anche io ho una lista interminabile e incasinata di ricettine e cosine che voglio provare..poi invento strafalciono cambio e ..va ben così!la ciambella sembra squisita!ciao Nut bella.a presto.
Arianna says
Troppo buono questo ciambellone, da rifare presto x i miei bimbi!!!! Ma la farina 5 con cosa la posso sostituire? E complimneti per il bellissimo blog, da oggi ti seguo con piacere!!!!!
Peanut says
Ciao, grazie mille per i complimenti e benvenuta!
Allora, la farina a cui mi riferisco è quella petra di molino quaglia e cercando un po' mi è sembrato di capire che non sia facile trovare un'equivalente preciso in quanto benchè la num.5 sia indicata per torte e biscotti non si può equiparare a una raffinatissima “00” dato che, essendo macinata a pietra mantiene le fibre e altre componenti che vengono perse con la raffinazione. Chiaramente con una 00 un dolce vien sempre bene..è solo un po' per peggiore per qualità della farina, ecco. potresti provare con una semi-integrale, quindi tipo 1!
Peanut says
sei una balorda è bellissimo:D apprezzo sempre questo genere di complimenti!
veronica says
Complimenti cara un blog e ricette deliziose.Ti seguo con piacere.Buona serata
http://www.dolciarmonie.blogspot.it
elisabetta pendola says
congratulazioni tesorella, sei in un club ristretto! questo non è un premio ma un riconoscimento per i miei blog preferiti. tu sei tra questi. da oggi sei ufficialmente Betty approved! (maggiori info qui:http://elisabettapendola.com/2013/04/15/intermezzo-melodrammatico/ )- ti conferisco il fiocco lo puoi appuntare dove ti pare (anche in bagno) ce l’ha anche Imma di DolciAGoGo nella sidebar! : http://elisabettapendola.files.wordpress.com/2013/04/betty1_02.png?w=600
Federica says
Mi sa tanto che le tue riflessioni sono anche le mie!!! A volte penso che non mi basterebbero tre vite per sperimentare tutte le ricette cho ho salvato e continuo a salvare tra lista dei preferiti e post it nei libri! Se poi ci aggiungi anche le sperimentazioni personali è la fine!
E tanto per cambiare, avevo preferitato anche questa ciambella che nella versione latte di soia mi ispira ancora di più 🙂 Se poi mi metti anche la pulce nell'orecchio della versione vegana…mi partono i criceti :))))
Un bacio, buona giornata
P.S. che brava a trascrivere anche le ricette tutte in ordine. Ti ammiro sai ^_^
Peanut says
ehehe :PP si dai, scatena i criceti!!:DD
Peanut says
ooh:D sono betty approved dunque, eh?! ma gggrassie!
Simona Mastantuono says
ma è proprio invitante ..è da manuale un abbraccio grandissimo simmy
Not Only Sugar says
Veramente buono questo ciambellone.. io di solito uso le mandorle al posto delle nocciole, proverò questa variante..
Not Only Sugar
elisabetta pendola says
ciccina ti ho linkata!
Cami says
Ha ah ah come ti capisco , anch'io vorrei provare tutto al più presto, ma poi salvo le ricette, le segno qui e li ma poi mi resta sempre difficile per provare perché come te ho voglia di sperimentare e provare qualcosa di nuovo XD
Il dolce e' proprio bello e ricco e per una volta le uova i stanno 😉
Ileana Pavone says
Adoro i dolci rustici perfetti per l'inzuppo! Goloso e sano come piace a me 😀
un bacione
MilenaSt says
Sono felice che ti sia piaciuto 😀
MilenaSt says
La mia lista di ricette da provare è lunga lunghissima come la tua, ma non altrettanto ordinata 😀
Peanut says
ah, vabbè, magra consolazione!:D
è piaciuto anche ai miei, ed è una cosa rara, quindi grazie!;)
Sabrina says
cara,
stessa cosa…niente zucchero.