Quest’anno l’avevo detto, non me lo sarei persa per niente al mondo. Vivere a Firenze, città che ospita uno degli eventi (eno)grastronomici più rinomati e importanti d’ Italia, secondo solo forse alle Identità Golose milanesi, e lasciarmelo passare davanti un’altra volta come niente fosse, sarebbe stato proprio da incoscienti. Chiaramente sto parlando di Taste.
Emozionata e in fibrillazione già dal giorno prima (oltre al mio primo Taste, era anche la prima volta che partecipavo a un evento del genere, come vi ho già detto altre volte, anche se oramai è diventato quasi qualcosa di totalizzante, questo è un amore piuttosto recente), imposto la sveglia presto per essere là il prima possibile.
Dopo qualche inconveniente con le strade (sono pessima! non chiedetemi mai un’indicazione perchè potrei mandarvi ovunque tranne che dove volevate andare) dovuta -anche- alla poca pratica col motorino, riesco ad arrivare e a parcheggiare senza troppo drammi.
(E sono ancora più euforica!)
Appena entro alzo la testa per vedere in quale delle quattro file mi devo infilare per fare il biglietto: sono un’ ospite? -vabbè,questa sono più che certa che non sia la mia. Un’espositrice? -bè,direi di no..
Una buyer?! -mmh..mah,sono venuta qui per comprare infondo, quindi si, penso che questa sia la mia fila!
Noto subito dei fogli sfarfalleggianti nelle mani delle altre persone in attesa, già compilati, anche se non riesco a leggere bene quali siano i campi richiesti.
(Comunque, io questo foglio non ce l’ho! Dove si prende? Lo devo dare alla signorina alla cassa per poter fare il biglietto??)
Sforzando un po’ la vista comincio a decifrare qualche voce del form: società; partita iva; attività commerciale. Ehh?
A quel punto mi faccio coraggio e chiedo il significato di quel modulo, e la risposta che ricevo è una coltellata al petto.
“Eh, Signorina, ma fino al mattino l’ingresso è riservato ai soli compratori, per il pubblico visitatore dalle 12.30 in poi!”
Ci rimango un po’ male (il mio alter ego intanto stava sbattendo i piedi con veemenza sbraitando parole di autocommiserazione e accidenti vari), faccio spalluccia e mi dico che infondo sono solo le 11, non manca poi molto..certo la signorina potrebbe farmi il biglietto adesso, almeno mi fa evitare di rifare di nuovo la fila…Macchè. Mica si può ovviamente!
C’è una specie di blocco che impedisce di stampare i biglietti del misero pubblico generico fino all’orario suddetto.
Ma a un certo punto, forse qualcuno lassù si rende conto che per quel giorno si era divertito abbastanza con me, così decide di mandarmi un angioletto custode travestito da buyer: -vabbè guardi,la signorina è con me!- (“davvero?!”) -le faccio il timbro io,eh!
In un quattro e quattrotto dalla prospettiva di nomadismo fino alle 12.30 divento una compratrice con tanto di cartellino al collo, e un risparmio di 5 euro sull’entrata!
Mica male questo contrappasso!
Eccomi finalmente entrata nel mondo dei sogni, nel mio paradiso terrestre, nel paese delle meraviglie (se si riescono a ignorare le cosce di prosciutto attaccate a qualche stand, vabbè).
Comincio a girare tra gli espositori con aria interessata, ricordandomi che ho ancora quel cartellino al collo. Non ci vuole molto prima che lo tolga, oramai ero entrata e non mi sentivo a mio agio a sbandierare con spavalderia un titolo che non mi appartiene. Per fortuna o per sfortuna non ho mai imparato a fingere, e per non sentirmi in qualche modo sleale ho preferito appendermi al collo piuttosto la mia Fuji. Ecco, ora sì che si ragiona!
Dopo un primo giro di perlustrazione verso le 12 comincio a fare i primi assaggini.
Decido di partire con un po’ di dolce per fare una continuazione della colazione, ma dopo pochi taste dolci comincia a venirmi fame davvero e mi comincio a buttare sulle fettozze di pane con tutte quelle meravigliose salsine*colorate.
*Sia chiaro, questo lo devo dire, per quel giorno mi sono deveganizzata. Chi mi segue lo sa, proprio vegana ancora non mi posso considerare, per via delle galline che ho e di cui mangio anche se sporadicamente le uova e dei rarissimi seppur esistenti incontri con qualche genere di formaggio, soprattutto se mi capita di mangiare fuori. Quando sono a casa, se si fanno eccezioni per biscotti o snack che compra mia mamma che possono contenere qualche latticino o uova, mangio solo alimenti di origine vegetale, ma quella giornata me la sono voluta godere, non volevo che ci fossero cose di cui poi pentirmi di non aver assaggiato. Questo non vuol dire che mi sia buttata sui formaggi o sugli yogurt, soltanto che ho assaggiato salsine o dolcetti che ovviamente in maggior o minore quantità, qualche derivato lo contenevano.
Vi dico solo che con tutto quello che ho “assaggiato” ho poi potuto permettermi di non acquistare il pranzo!
Anche se ora come ora sono orientata molto più sul salato non mi sono assolutamente fermata davanti agli assaggi dolci. Ho provato la celeberrima Torta Pistocchi, le curiose creme spalmabili dolci a base di olive celline con cui fanno persino pasta e prodotti da forno di Olivotto, i meravigliosi bonbon di Gulamerah di Panela (è lo zucchero derivato dai fiori della palma di cocco), confetture di frutta dagli accostamenti audaci e poi tanta,ma tanta cioccolata e cioccolatini. Particolarmente apprezzata è stata quella fondente al 64% con pepe bianco di Sarawack della cioccolateria Sabadì, anche se non mi è dispiaciuta neanche quella all’ 85% con fior di sale, certo di quella scorpacciate non ne fai…
Mi dilungherei ulteriormente se elencassi tutto ciò che ho provato e mi è piaciuto, certo è che mi sono sentita nel mio ambiente, stranamente del tutto a mio agio e felice di essere dove mi trovavo.
I costi sono quelli che sono (specialmente quelli dello shop all’uscita) ma l’evento vale ogni singolo centesimo, ogni minuto speso in fila ad aspettare il proprio turno per il biglietto, ogni spintone e pestata di piede in mezzo alla ressa.
Ora,per redimermi dai miei peccati, una ricettina super veloce ma super buona 100 % vegetale per un antipastino in piedi o anche come secondo, se accompagnate da una fiumana di verdure ^.^
Polpettine di patate,porri e piselli
(per 10 polpettine)
patate: 200 g
piselli secchi decorticati: 50 g
porri: 1 medio
sale e pepe
olio evo
curcuma
semini di sesamo
farina di mais
maionese di tahin per accompagnare (ricetta qui)
Lessare le patate in acqua bollente per una ventina di minuti o finchè non sono morbide, mettetele da parte a raffreddare.
Cuocere i piselli per il tempo indicato sulla confezione, per ottimizzare i tempi (e utilizzare meno gas!) usate la pentola a pressione: cuoceranno nello stesso tempo delle patate. Mettere i piselli ormai cotti a perdere acqua in uno scolapasta e nel frattempo cuocere il porro, tagliato a rondelline, in un filo d’olio d’oliva e acqua aggiunta man mano secondo necessità. Quando sono teneri spegnete e mettete da parte.
Spellate le patate e passatele al passaverdure, nella stessa ciotola aggiungete i piselli scolati e i porri, salate e pepate e aggiungete un po’ di curcuma a vostro piacimento. Formate delle palline con le mani e passatele nella farina di mais e nei semini di sesamo, sistematele su un foglio di carta forno oleato e cuocetele a 180° finchè non sono dorate, ci vorranno circa 20 minuti.
Le foto, mi scuso, sono sempre più obride. Il fatto è che il giorno mangio fuori e posso cucinarmi solo la cena, e dato che ciò che cucino è ciò che poi mangio, le foto sono fatte nel buio pesto della mia grotta casa. Considerando che non sono in possesso di un cavalletto, posso sentirmi miracolata che ancora si distingua di che pietanza si tratta.
Ely says
Cucciola!! Le tue polpette sono divine.. davvero! E la mia Pasqua, come sempre, sarà all'insegna di questa bontà! 🙂 E che meraviglia quell'esposizione! Sono rimasta a bocca aperta.. allora vedi che gli angeli esistono??? 😀 TVB!
Katiuscia says
*____* La seconda foto con tutti quei vasetti mi ha incantata! Ma alla fine cosa ti sei comprata da portare a casa? Sono curiosa! 😉
E ti rubo subito una polpetta alle 4 P… che fame! 🙂
Peanut says
Grazie Ely…si,io ci spero sempre!:)
Un baciotto
Peanut says
Da portare a casa purtroppo poco..e sono riuscita comunque a spendere un bel po'!:(
Un pacchettino di mix di alghe (che non ho ancora mai provato e non so proprio come cucinare!), un barattolo di pasta di nocciole, uno di crema di peperoni e mandorle e un pacco di farina petra, sembra sia una delle migliori! Basta..una miseria,sigh :'(
Prendi,prendi pure!:) bacio:*
Ale says
Che delizia le tue polpette, che io adoro di ogni forma e ingrediente! Grazie mille per averle donate alla raccolta!
E che bella esperienza al Taste! Quando desideri fortemente una cosa, accade … ^_^
elenuccia says
Ti dico solo che quella sfilata di cioccolati da assaggiare mi ha stesa…massima invidia!!!! Io che non riesco a resistere agli assaggini sono sicura che sarei morta di indigestione 🙂
zucchero d'uva says
che bella esperienza! Che fa per una volta sipuò trasgredire no? Anch'io qualche peccato lo faccio ogni tanto 😉
Le polpettine sono molto invitanti, ho giusto la farina di mais da consumare!
Peanut says
Grazie a te per aver pensato a questa raccolta bellissima!:)
Davvero un'esperienza da rifare, perchè c'è soltanto una volta all'anno??:((
bacissimi
Peanut says
Ahaha ebbè, quando sono uscita tanto bene non stavo in effetti!:D
Ma che fai, pensi a trattenerti in un'occasione del genere?? Al massimo poi non ceni!
un bacio
Peanut says
Per fortuna,grazie della solidarietà:) più che altro questo è un mondo che ho scoperto da poco e ci sono ancora così tante cose che non ho mai provato..nella vita di tutti i giorni rinuncio e lo faccio volentieri e senza sforzi, però quando si presenta un'occasione del genere a quel punto mi sembrerebbe masochista, e si perde anche il senso della “scelta felice”, se deve diventare un peso,no?
ti mando un abbraccio!
elisabetta pendola says
ti stringo forte anche se non ci conosciamo bene!
Peanut says
Ricambio con una stretta ancor più forte:)
elisabetta pendola says
perché non ci becchiamo una volta a fi a prendere un tè'
Peanut says
perchè no! più che volentieri..
brenda842 says
Che polpette fantastiche!!! 🙂
e che bella esperienza..grande!!
Cesca*QB says
Super reportage!!!
Ma sai che mangiate di Panela che mi faccio sempre in fiera io?! 😉