A dir la verità avevo immaginato che il prossimo dolce sarebbe stato un dessert freddo,non tanto perchè patisca il forno,quanto perchè in effetti sul mio blog non ce ne sono e anche perchè come spuntino è effettivamente più facile che preferisca qualcosa di fresco,come il gelato o lo yogurt. Il fatto è che però non m’invitano affatto. Più che altro la preparazione,pensare di preparare qualcosa di freddo mi dà come l’impressione che manchi qualcosa,forse proprio (capitan ovvio!)la cottura in forno,con quell’emozionata attesa che comporta,le sbirciatine per vedere se cresce..ecco,sì,mi dà decisamente più soddisfazione! E poi quelli freddi,per una alle prime armi come io mi reputo,sono più difficili da “veganizzare”. Dovrei essere in possesso di ingredienti che nei pressi di dove vivo non si trovano,l’agar,il malto… Ora,so che sto usando il verbo un po’ a sproposito,perchè intendo più che altro sostituire i grassi animali con quelli vegetali,dal momento che le uova per i dolci quando servono le uso. Per non farlo dovrei copiare fedelmente una ricetta vegan,non potrei improvvisarla sapendo come supplire a questa mancanza. Tuttavia,le galline sono le mie,e posso affermare con certezza che sono delle GALLINE FELICI. Per quanto riguarda i latticini,il rapporto è ambiguo eccome. Da una parte ne sono ancora tentata molte volte,ma quando poi li mangio spesso li trovo sgradevoli,troppo corposi e grassi per un palato ormai abituato ai delicati sapori del vegetale. Mi ricordo l’ultima volta che sono stata a cena fuori,in cui decisi di provare la crème brulée,che non avevo mai assaggiato. Dopo un cucchiaino mi aveva già stuccato,mi sembrava di aver un cucchiaio di BURRO in bocca. Però,ecco,dire che potrei mangiare una pizza senza mozzarella è qualcosa che ancora non potrei immaginare. So che dopo starò male,che mi gonfierò come un pallone,che lo stomaco sarà in subbuglio,però ci sono quei cibi per cui sento di potermi-o dovermi-sacrificare. Per quanto riguarda il dolce,non sento effettivamente la mancanza,anche perchè per quanto riguarda yogurt,coni gelato e budini,trovo quelli vegetali altrettanto buoni e più leggeri,per quanto riguarda il latte,trovo quello vegetale decisamente più buono,che sia d’avena,di riso,di soia,di farro,e quello di mucca proprio non lo bevo più. Anche questo cake è quindi senza lattosio,ma al posto della margarina c’è invece l’olio d’oliva,che riutilizzerò presto per le preparazioni dolci perchè la sofficità che ne è uscita fuori mi ha lasciato più che soddisfatta.
Cake all’olio d’oliva con pesche e rosmarino
-180 gr. farina 00
-90 gr. farina di kamut
-3 uova
-80 gr. di zucchero di canna *
-200 ml.(un brick) di succo di pesca bio
-125 ml. di olio d’oliva
-1 cucchiaio e 1/2 di baking powder**
-1 cucchiaino di bicarbonato**
-3 pesche mature (circa 300 gr.)
-1 cucchiaio e 1/2 di rosmarino finemente tritato
per a crosticina:
-40 gr. di mandorle
-2 cucchiai di zucchero di canna
*ne ho messo poco perchè ho usato come liquido il succo di frutta,e non sapevo quanto potere dolcificante avesse. Non è effettivamente venuto molto dolce,e anche se per me andava bene,perchè in questo modo non era dolce allo stesso modo in tutte le sue parti,ma c’era quello naturale delle pesche,quello della crosticina di zucchero sopra..ma vi dico comunque che 100 gr.penso sia un giusto compromesso!
**questa l’ho improvvisata! Smaniavo per usare il baking powder che mia sorella mi ha regalato (ho scoperto che ne aveva TRE barattolini!e io non ne sapevo niente,assurdo!ovviamente me ne sono subito fatto dare uno),e ho usato il baking come fosse lievito per dolci,aggiungendo un po’ di bicarbonato per non rischiare che non si attivasse. A quanto pare andava bene,perchè è venuto ben gonfio e soffice.
Allora dunque,per cominciare si uniscono tutti gli ingredienti secchi in una ciotola,e in un’altra si sbattono le uova con il succo di frutta e l’olio. Aggiungere anche il rosmarino tritato,quindi versare tutto il composto liquido su quello secco,e amagamare con la spatola. Per ultime aggiungere le pesche,che avrete sbucciato e tagliato a cubetti e dare una bella mescolata per uniformare il tutto. Versare il composto in uno stampo da plumcake unto con l’olio. Tritare al mixer le mandorle con lo zucchero di canna,e distribuirle sopra avendo cura che “sprofondino” un po’ nell’impasto,altrimenti quando è cotto scappano. Cuocere nel forno preriscaldato a 180° per 40 minuti.
Morena says
Oh si, è verissimo, è un'enorme soddisfazione vedere un dolce che si gonfia nel forno, il tuo dolce, preparato con le tue manine, con tanta passione!!! Ma anche i dolci freddi sanno dare soddisfazione, montare bene la panna, usare correttamente la gelatina e vedere che il risultato finale è perfetto!!!!
Intanto ti faccio i complimenti per questo cake davvero goloso, inserito con piacere tra i dolci partecipanti alla mia sfida di luglio!
Felice week end!!!